sabato 9 aprile 2016

TORRE IN ALLARME! ARRIVANO GLI INGLESI COLEROSI?CACCIATI!!! L'ERRORE DEL MEDICO MALTESE.


Emblematici questi due articoli, raccolti dal Corriere della Sera, su come fosse terribilmente vivo negli animi dei nostri concittadini il terrore e la preoccupazione per il male contro cui avevano lottato soltanto qualche anno prima: il colera.
Bastò l'arrivo di una nave inglese, al cui interno vi furono due persone morte, fatte scendere allo scalo precedente di Malta. Come si seppe piu' avanti , morirono per aver bevuto acqua malsana.
Cadde così sull'intero equipaggio il sospetto che tutti a bordo fossero colpiti dal morbo infetto.
Immediata la reazione dei torresi, che non permisero alla nave di avvicinarsi al porto.
Gli aiuti furono recapitati lontano dalla zona di sicurezza e, nonostante questo accorgimento, al ritorno la barca che portò i viveri venne bruciata.
Ma non voglio togliervi la sorpresa di questa storia che, a causa delle non ottime qualità delle immagini degli articoli, ho preferito trascriverle integralmente.
Alla fine, arriva il colera... o forse no, oppure è solo rimandato?
Il finale è a sorpresa.  
Buona lettura.


L'ARRIVO A TORRE ANNUNZIATA D'UN PIROSCAFO INGLESE INFETTO DA COLERA.

1 agosto 1892:


 PORTO di TORRE ANNUNZIATA
 
 "Giunse stamane​ a Torre Annunziata il piroscafo inglese Albany proveniente da Taganrog. Si
sapeva che era stato sfrattato da Malta senza neppure permettergli di provvedersi il carbone, perché ebbe due morti di colera a bordo durante il viaggio. Le autorità marittime di Torre Annunziata, secondo le istruzioni del Ministero dell'Interno, fecero ancorare il piroscafo fuori del porto, lo rifornirono dei viveri indispensabili e di carbone e lo inviarono alla stazione sanitaria
dell'Asinara, avendo il capitano dichiarato di non poter proseguire il viaggio per l'Inghilterra.

 All'Asinara il piroscafo venne completamente disinfettato e vi saranno tenuti in opportuna osservazione  15 uomini di equipaggio onde assicurare sia escluso ogni pericolo infezione,
qualunque sia la ulteriore destinazione del piroscafo."




 LA NAVE INGLESE ALBANY RESPINTA A MALTA CHE PROVOCO' L'AGITAZIONE  TORRE ANNUNZIATA -
MOLTO STREPITIO PER NULLA-


14 agosto 1892-
 

"Ricorderanno i lettori le dimostrazione fatte a Torre Annunziata, contro le autorità che permisero alla nave inglese Albany, ora in osservazione al Lazzaretto dell'Asinara, di gettare l'ancora in quel porto e di rifornirsi di viveri e di carbone, perché si diceva che in quella nave fosse scoppiato il colera.
Per calmare gli spiriti eccitati di quella popolazione venne bruciata la barca che portò a bordo i viveri, e, mandata la nave all'Asinara. Ora la "Nuova Sardegna" di Sassari pubblica queste notizie di cui garantisce l'esattezza, sulla odissea di quella nave. La Albany con 17 uomini d'equipaggio, diretta a Taganrog, città russa, posta sul Mar Nero, per imbarcarvi del grano, difatti ne' porta 17000 quintali, dopo essersi fermata da acqua a Costantinopoli.
Giunse a Taganrog che già vi erano scoppiati due casi di colera; ivi caricò il grano, e si mise in viaggio per rifare la rotta fino a Torre Annunziata passando per Malta. Durante il viaggio s'ammalò uno dell'equipaggio così che il comandante prima di entrare in quel porto, segnalò di avere un ammalato a bordo, e desiderare un medico. Arrivato questo, e conoscendo la provenienza della nave da un paese infetto, con un coraggio da ... coniglio, rifiuta di salire a bordo, e, fatto portare sopra coperta l'ammalato, sentenza che si tratta di un caso di colera e che la nave doveva ripartire senza aver avuto contatto con chicchessia.
 Figurarsi il panico che si impadronì dell'equipaggio, saputo da avere a bordo un coleroso. La nave proseguì il suo triste viaggio, e mentre quel coleroso migliorava, e guarì difatti nell'attraversare lo Stretto di Messina, due fuochisti si ammalarono con disturbi intestinali e soccombettero. Questi decessi impressionarono vieppiu'  l'equipaggio, che scarseggiava  di viveri e di carbone. In tale stato d'animo si proseguì per Torre Annunziata con l'intenzione di sbarcarvi il grano e con la speranza che ivi finisse la dolorosa storia.
Ma come abbiamo detto non si permise di sbarcare il grano, e non si sarebbero nemmeno concessi i viveri ed il carbone senza un telegramma del Ministero, che l'impose, ordinando in pari tempo alla nave di recarsi in osservazione all'Asinara.
 Quivi giunta l'Albany, fu visitata dal medico provinciale dottor Merlo e dal medico della stazione sanitaria. Questi procedettero ad una rigorosa investigazione e si riscontrò che la sanità era perfetta ... e molto il panico.
Solo quattro accusarono dei disturbi intestinali, e fatti subito scendere furono tenuti in osservazione nel lazzaretto. Ma non si riscontrò alcun sintomo clinico di colera, ed esaminate le feci si trovò la fine inesistenza assoluta del bacillo di Koch. Dopo quattro giorni in quattro ammalati furono rimandati a bordo.
Intanto si procedette ad una rigorosa disinfezione di tutti gli effetti della nave, furono anche disinfettate e ritinte le pareti.
Ed ora quale la causa della malattia dei tre marinai e della morte dei due fuochisti? Abbiamo detto che la nave si rifornì d'acqua a Costantinopoli. Tutti sanno che l'acqua della capitale ottomana è malsana, non potabile. Ed è in essa che i distinti sanitari che procedettero alle indagini dell'Asinara riscontrarono l'origine della malattia.
I marinai bevevano quell'acqua senza che fosse bollita e filtrata come il capitano voleva e praticava, ed i due fuochisti, esposti al calore della macchina e arsi dalla sete, pare che ne abbiano bevuto in soverchia quantità.
Difatti esaminata l'acqua la si riscontrò torbida e verdastra.
Oltre alla originaria imputabilità la rendevano piu' dannosa la permanenza di oltre un mese nella cisterna, e lo stato poco igienico di questa, le cui pareti da molto tempo non erano state pulite e disinfettate.
L'analisi e la cultura delle acque confermò tutto ciò dimostrando l'esistenza di amebe ed altri microrganismi
, il cui sviluppo venne anche favorito dalla alta temperatura della cisterna. Così non si tratta affatto di colera e se il medico maltese avesse avuto un po' più di coraggio nulla sarebbe avvenuto e il vapore avrebbe proseguito la sua rotta senza tanti disturbi e tanti danni.
Fu già telegrafato e scritto al Ministero il risultato delle indagini proponendo che la nave venga ammessa in libera pratica.
Si attende tuttora la risposta. "


ALBANY, tratta dalla rete

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