sabato 8 giugno 2013

TOTO' A PRANZO CON IL "SINDACO DEL RIONE SANITA'"! ECCO LA FOTO!!!



" RINGRAZIO ZIO SALVATORE E MIA CUGINA PALMA PAPA PER AVERMI PRESTATO QUESTA ED ALTRE BELLISSIME FOTO "




SI PUO' RACCONTARE UNA STORIA OSSERVANDO UNA FOTO?
E' QUELLO CHE MI SONO CHIESTO DOPO AVER AVUTO TRA LE MANI  QUESTA SUGGESTIVA IMMAGINE CHE IMMORTALA IL PRINCIPE ANTONIO DE CURTIS, IN ARTE TOTO', SEDUTO CON AL SUO FIANCO UN UOMO ANZIANO,  LUIGI CAMPOLUONGO.
ALLE LORO SPALLE , AL CENTRO, MIO ZIO SALVATORE PAPA, FRATELLO PIU' GRANDE DI MIO PADRE.
IL LUOGO DELLO SCATTO E' LA STORICA " CASINA  ROSSA " DI TORRE DEL GRECO , L'ANNO IL 1950, IL FOTOGRAFO E' IL SIGNOR PASQUALE ELIODORI , COGNATO DI MIO ZIO. 
QUESTA E' LA DESCRIZIONE DELLA FOTO.

MA CHI ERA IL SIGNOR LUIGI CAMPOLUONGO ?

PER RACCONTARE LA STORIA HO DOVUTO FARE UN PO DI RICERCHE E ALLA FINE QUALCOSA DI INTERESSANTE NE E' VENUTA FUORI.
 Luigi Campolongo [Naso 'e cane], mobiliere, boss camorrista e politicante, pezzo grosso del rione Sanità, uno dei centri della malavita di Napoli [† 1966], da anni sostenitore di Lauro e poi grande elettore di Giovanni Leone, famoso per essere uno degli ultimi sopravvissuti del "processo Cuocolo" (1906) [dal nome dei coniugi assassinati nel 1905 a Napoli dalla camorra]; condannato giovanissimo ad una lieve pena, era emigrato negli Stati Uniti.
CONTINUIAMO NEL DIRE  CHE IL SIGNOR LUIGI ,  DETTO " O MASTO"  , ERA UN INTIMO AMICO DEGLI ARTISTI NAPOLETANI DELL'EPOCA , DA TOTO' AD EDUARDO DE FILIPPO , DA PASQUALE SQUITIERI A MARIO TREVI, DA DE SICA A NINO TARANTO, ECC..
ECCOCI COME LO PRESENTA EDUARDO:
 Era un pezzo d’uomo bruno. Teneva il quartiere in ordine. Venivano da lui a chiedere pareri su come si dovevano comporre vertenze nel rione Sanità. E lui andava. Una volta ebbe una lite con Martino ‘u Camparo, e questo gli mangiò il naso. Questi Campoluongo non facevano la camorra, vivevano del loro mestiere, erano mobilieri.
Veniva sempre a tutte le prime in camerino. «Disturbo?» chiedeva. Si metteva seduto, sempre con la mano sul bastone. «Volete ‘na tazza ‘e cafè?». Lui rispondeva «Volentieri». Poi se ne andava.


SI , PROPRIO COSI' , DON LUIGI ERA UN GUAPPO , ANZI IL GUAPPO , COMANDAVA LA ZONA DELLA SANITA' , COME SI COMANDAVA UNA VOLTA ...A LUI SI ISPIRO'  EDUARDO PER SCRIVERE NEL 1960 , UNA DELLE PIU' BELLE STORIE DI TEATRO MAI COMPOSTE.
 " IL SINDACO DEL RIONE SANITA' ".
LO SPETTACOLO  DIVENTA UN SUBITO UN SUCCESSO INTERNAZIONALE INSIEME AD ALTRE IMPAREGGIABILI COMMEDIE EDUARDIANE.

IN UNA INTERVISTA DATATA 2008 , COSI SI ESPRIME IL GRANDE REGISTA PASQUALE SQUITIERI:
«La camorra non esiste più. Io sono nato nel quartiere della Sanità dove operava don Luigi Campolongo detto "naso di cane". Viveva in un basso, non aveva richezze ma era potente. Pagavamo e avevamo la garanzia che nulla ci potesse accadere. Poi con l’arrivo di Luky Luciano, la camorra si è trasformata in un potere economico legato al business della droga. Molti soldi tanto da stabilizzarsi sul mercato con un forte potere»

RITROVIAMO NEL RICORDO DEL GIORNALE "L'INFINITO " DEL 2010 QUESTO ARTICOLO  IN CUI VIENE DATO MERITO A " MASTO LUIGI " PER L'ORGANIZZAZIONE PER I FESTEGGIAMENTI PER LA FAMOSISSIMA " FESTA O' MUNACONE " .
Col nodoso bastone. Luigi Campolongo, ‘ o Masto, si rivolgeva agli astanti in un Circolo presieduto da don Antonio Scopino che organizzava i festeggiamenti in onore di San Vincenzo Ferreri, ‘a Festa ‘o Munacone, organizzata dall’
Associazione omonima, di cui era presidente negli anni cinquanta il Comm. Luigi Billi. Alla festa religiosa il canto al primo posto. Negli anni sessanta, mentre il Nord Italia già aveva sgombrato macerie e chiedeva manodopera da ogni dove, specie nel meridione, a Napoli le macerie dei cento bombardamenti subiti si lasceranno marcire fino alla metà degli anni settanta. Tempi in cui le mani sulla città erano poste non per salvaguardarla ma per rapinarla stravolgendone il volto fisico, materiale e sociale. Alla Festa della ‘nzegna, del Borgo
Marinaro, tramontata già prima del conflitto ora si
provava il Requiem da intonare di li a poco a
Piedigrotta e ad altre feste popolari. Il canto non
avrebbe espresso più la cultura piccolo borghese
ma del ceto emergente dei camorristi .

La sceneggiata sottofondo a tutti gli anni di piombo. La
Nuova Compagnia di Canto Popolare la voce, che esprimeva la società del passato. In effetti quel tipo di canto lo potresti riconoscere quale origine dei vari tipi canori attualmente in voga.


  PER CHIUDERE QUESTA RICERCA , FATTA SOLO PER COMMENTARE LA FOTO , INSERISCO QUESTO COMMENTO DELLA FIGLIA DI DON LUIGI , LA SIGNORA LUISA:"Nascere in una famiglia come la mia, significava attirarsi un profondo e sentito rispetto da parte di tutti gli abitanti della Sanità. La mia infanzia fu caratterizzata dalla presenza autoritaria di mio padre, con il quale si poteva parlare molto poco, aveva sempre ragione lui. Ricordo che da piccola un giorno misi un po' di rossetto, quando mio padre se ne accorse mancò poco che non mi uccidesse. La sua forza  però era basata sempre sul suo modo di vedere la giustizia, ogni caso che esaminava dava sempre ragione a chi lui credeva avesse ragione. Anche se un cane aggrediva mia madre, e ciò sarebbe avvenuto in circostanze da dare ragione al cane, non c'erano scusanti: aveva ragione il cane!  Mio padre morì nel 1966.

Io come lui avevo un carattere violento e ribelle, non avevo paura di niente e di nessuno, neanche se armato. Ero molto devota a San Vincenzo Ferreri, ma ciò che mi accadde fu molto particolare. Nel negozio di abbigliamento che avevo in Via Settembrini spesso ricevavamo la visita del fratello Luigi Aragione, il quale con zelo ed affetto ci parlava sempre di Gesù e del Suo amore. Con il mio carattere ribelle reagiva spesso molto male nei confronti del fratello al punto che gli dissi: "Ognuno si tenga il suo dio e basta!". Mio marito, il fratello Gennaro Basile ora con il Signore, nel 1976 accettò Cristo nel suo cuore come personale Salvatore. Due anni dopo nel 78 mia figlia ebbe una grave malattia e l'intervento non dava grosse speranze di sopravvivenza. Io invocai Gesù con tutto il mio cuore ed Egli guarì il suo male. Il chirurgo alla fine dell'intervento le domandò: "Come si sta all'altro mondo? Tu eri praticamente morta!". Risposi prontamente che Gesù aveva fatto il grande miracolo. Così da quel giorno frequentai la comunità di Materdei in Via Malaterra e il Signore mi salvò rendendomi una Sua figliuola. Gloria a Dio!Oggi a 78 anni sono testimone che Dio ha benedetto e guidato la mia vita e spero col cuore che tale meravigliosa esperienza possano realizzarla anche i miei figli e nipoti.

Vi saluto tutti nell'amore del Signore.


NON POTEVAMO CHIUDIERE IN MANIERA PIU' BELLA , LA DISTANZA  TRA IL BENE E IL MALE PUO' APPARIRE ENORME MA LINEE SOTTILISSIME CHE TRACCIANO LA VITA SPESSO CREANO DEGLI INTRECCI INSPIEGABILI...

A PROPOSITO DELLA FOTO ...NEL 1950 TOTO' ERA IL PROTAGONISTA ASSIEME AD EDUARDO , TITINA, DELIA SCALA , ALDO E CARLO GIUFFRE'  DI " NAPOLI MILIONARIA " COL LA REGIA DELLO STESSO  EDUARDO DE FILIPPO...PRODOTTO DA DINO DE LAURENTIIS....
MIO ZIO RICORDA CHE TRASCORSE UNA GIORNATA BELLISSIMA E MOLTO DIVERTENTE.....
ALTRI TEMPI...ALTRA GENTE!!!

10 commenti:

  1. Risposte
    1. Salve Antonio , mi presento sono Danilo Rossi Lajolo, sono un ricercatore della tradizione sulla guapperia , le chiedo se sia possibile contattarla in privato . Le lascio la mia mail : danilorossildc@gmail.com
      attendo una sua risposta . Porgo cordiali saluti in umiltà

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    2. Salve Sig. Antonio , mi presento sono Danilo rossi lajolo , ricercatore storico sulla guapperia , sarei interessato ad approfondire questa storia è sui fatti del'900 , le chiedo se si possa continuare via mail : danilorossildc@gmail.com
      cordiali saluti in umiltà

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    3. Salve Danilo, piacere di conoscerti , diamoci pure del tu se sei d'accordo.Innanzi tutto voglio ringraziarti per le belle parole , ti mando una mail dal mio indirizzo papaantonio64@gmail.com
      ...Cordialmente
      Antonio Papa

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  2. Avete scritto una serie di fesserie una dietro l'altra!!!

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    1. Buonasera, volevo innanzi tutto ringraziarla per aver avuto la pazienza di seguire e commentare questo piccolo blog fatto di racconti e notizie della mia città natia,Torre Annunziata.
      Dispiace leggere però la sua affermazione in quanto tutto quello che pubblico è frutto di lavoro di ricerca e non improvvisazione , specie nel post in questione riguardante Toto.Come puo' notare , tanti passaggi sono stati ripresi da siti in rete , come ho specificato, solo la foto , originale, è di proprietà della famiglia Papa, quindi le chiedo gentilmente a quali fesserie si riferisce in quanto , come le ripeto , a parte la foto , tutto il racconto e tratto da ricerche effettuate in rete.La ringrazio per le eventuali delucidazioni , sono molto curioso di conoscere le inesattezze cui diceva ,almeno apporteremmo delle verità ulteriori e delle rettifiche a questo piccolo racconto.
      Grazie ancora e le auguro buona serata...mi faccia sapere ..a presto.

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  3. Gent. Sig. Papa , commento positivamente quanto ha riferito in merito a Luigi Campolongo ( nel rione era chiamato Don Luigi Campoluongo ma il cognome era Campolongo ). Anche io, mi scusi, non comprendo a quali fesserie alluda il precedente commentatore . Io sono del quartiere sanità e vedevo (avevo circa tredici anni ) quasi sempre, per la strada il Luigi Campolongo, (altissimo, sempre lindo e pinto e sempre con il suo bastone con manico in avorio.
    La sua storia era conosciuta da tutti, comunque ,anche in tarda età, era sempre rispettato.
    Il mobilificio Campolongo era ubicato in un palazzo in piazza Vergini, di fronte alla farmacia ma io ricordo che era gestito, all'epoca, dal figlio , che era anche chiamato Don Luigi.
    Il balcone della nostra abitazione era proprio su via Sanità e ricordo perfettamente Don Luigi (figlio) e Don Salvatore Scopino, presidenti delle due associazioni " La Centrale " e " La Valenziana " alla testa del corteo, insieme alle autorità, che partiva da via Foria e percorreva via Sanità fino alla Piazza ove è situata la Basilica. Questo era il principio della Festa del Munacone, che si protraeva per diversi giorni.
    La saluto.
    gianni

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  4. Gent. sig. Flocco ,
    La ringrazio enormemente per il suo apporto che ha voluto regalarci raccontandoci nei particolari dei momenti di vita che ha vissuto in prima persona.
    Come avevo scritto , il mio racconto si limitava alla ricerca effettuata in rete per cercare di capire come mai Totò e don Luigi erano allo stesso tavolo quel giorno alla Casina Rossa di Torre del Greco, con spettatore involontario mio zio...e quello che ho trovato mi è parso giusto riportarlo.
    Dispiace non aver avuto piu' notizie del precedente interlocutore in modo che potesse spigarci a cosa alludeva e a quali fesserie si riferisse.
    A ogni modo, La ringrazio ancora del suo preciso e dettagliato intervento, spero che possa ritornare ogni tanto su questo piccolo diario di provincia e intervenire quando vuole anche in altre occasioni.
    Le auguro una serena e felice notte.
    Antonio Papa.

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  5. Don Luigi Campoluongo era nonno di mia nonna, quando ero piccola mia nonna mi raccontava sempre un sacco di storie e a casa ho qualche foto. È un onore per me essere una sua discendente e vivere nello stesso quartiere in cui ha fatto la storia.

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