mercoledì 26 maggio 2021

ALFONSO DI NOCERA "FONZ LIMON"- Il Leone degli spalti-

 **Un ricordo di una persona speciale, unica, di cui si sente la mancanza, sempre. **




         Alfonso Di Nocera, il nostro amico "Fonz".

"Le prime volte che ebbi modo di conoscerlo erano i periodi delle vacche magre, cioè "Anni 80, non c'era una lira".
In quegli anni il CLUB DEI FEDELISSIMI è stata la mia seconda casa, gente come il Cav. Bellomo, Enzo Longobardi, Raffaele Vitagliano, Nicola  e Luigi di Gennaro e tanti altri amici , erano quelli che si ritrovavano tutte le sere per organizzare, proporre, suggerire iniziative che andassero a supportare la Societa' in anni non facili dopo gli addii delle famiglie Immobile- Gallo.
Alfonso non veniva spesso al Circolo, il suo ritrovo abituale era l'officina di Eduardo l'elettrauto , diventato una succursale del Club. In quei fantastici due metri per due eravamo anche in dieci / quindici a fantasticare giocatori nuovi, studiare la prossima avversaria, criticare o elogiare il tecnico a secondo del risultato. Capito come funzionava, al pomeriggio mi recavo al Circolo fino alle 19 circa poi scappavo in via Maresca ad ingrossare il localino di Eduardo. Alfonso, Zacchiello, Pasquale de Santis, Catello Coppola , Vincenzo Pinto, Raffaele Sorrentino "o chianchier", erano i fautori e i principali attori di quelle storiche serate. Poi, inevitabilmente, ci si riuniva al Club per le decisioni più importanti. Storica quella di immettere una ingente somma economica per permettere alla squadra di iscriversi al campionato, dando onore e meriti a Pasquale d'Amelio...
Di Alfonso mi ha sempre colpito la competenza calcistica e il calore con cui accompagnava le sue tesi , le sue spiegazioni. Tra le tante partite viste assieme a Lui , in casa e in trasferta, indimenticabile quella del gennaio del 1987 a Sarno. Era una partita delicata , bisognava vincere per alimentare i sogni di promozione. La gara rimase in equilibrio fino alla fine quando al minuto 89 , Sauro Magni , con una precisa e bella inzuccata, trafisse la rete dei padroni di casa. Avvenne tutto in un minuto bellissimo e tremendo, ero seduto alle sue spalle, l'entusiasmo per la rete, si alzò in piedi , crollò dopo due secondi a terra...restammo pietrificati in quei terribili secondi mentre lo aiutavamo a riprendersi. Si riprese, fortunatamente tutto finì bene, al ritorno a Torre ci fu' anche una sfilata di auto per la città, festeggiavamo la vittoria del Savoia ma in cuor nostro sapevamo che stavamo festeggiando lo scampato pericolo dovuto al malore del Capo.
Sono decine gli episodi che si possono raccontare per ricordare Alfonso, come quella volta nel dicembre dell'86 quando, sotto la sua ala protettiva, io riuscì ad uscire incolume dal campo di San Cipriano d'Aversa, dove  quattro tizi con cui avevo avuto un diverbio all'ingresso mi stavano aspettando all'uscita. Alla fine del primo tempo erano venuti a vedere dove ero posizionato ... Alfonso e Zacchiello notarono la scena e mi misero in mezzo a loro, mi posizionarono in mezzo ad un cerchio composto da una decina di amici torresi e uscimmo incolumi dallo stadio .... Agosto 2013.
Il presidente Lazzaro Luce aveva da poco acquisito il Savoia riaccendendo l'entusiasmo in città.
Andai, come al solito quando vengo a Torre, a fare un giro allo stadio, e in un capannello di tifosi riconobbi la sagoma e il vociare rauco di Alfonso. Era da diversi anni che non lo vedevo ma non era cambiato per niente, tranne il baffo imbiancato. Aveva il volto e i modi pieni di entusiasmo, sentiva che il futuro si presagiva roseo per la sua amatissima squadra. Il tempo di accorgersi di me e in un attimo mi ritrovai all'interno dello stadio dove volle accompagnarmi per farmi vedere i lavori fatti e quelli ancora da concludere grazie all'impegno economico del presidente Luce. Incontrai diversi calciatori che erano pronti per gli allenamenti, il sempre presente Peppe Lucibelli attento osservatore della preparazione e poi via.. a conoscere il presidente, prima di salutarci e augurarci un mondo di bene. Ecco come è stato il mio ultimo incontro con il Mitico Alfonso. 
Si spense il 27 maggio  2014, aveva solo 60 anni.
Il suo sorriso e il suo entusiasmo rimarranno impressi in modo indissolubile nella mia memoria e nel mio cuore, sei sempre stato un MITO, per gli amici che hanno avuto la fortuna di conoscerti ,  sarai sempre ricordato come una persona speciale.
Arrivederci AMICO MIO, lassu' in mezzo agli angeli in ali bianche potrai riposare in pace, che la terra ti sia lieve..."

giovedì 20 maggio 2021

Catello Coppola- Storia di un Mito.

 

Catello Coppola nacque il 7 settembre 1947 a Boscotrecase.

Nel ricordare la sua figura dobbiamo ripercorrere un lungo tratto di storia che ha accomunato la vita del giornalista - tifoso torrese in simbiosi col “suo” amato Savoia.

I primi articoli, pubblicati sul "Il Gatto"ed "Ennedue",  sono stati solo il preludio a una pubblicazione puntuale, ampia ed esaustiva della causa savoiarda.

Per oltre trent’anni è stato il corrispondente storico della zona vesuviana del Corriere dello Sport-Stadio e, puntualmente, i suoi articoli, gli spunti, le riflessioni, le notizie dal campo e societario, hanno rappresentato una delle fonti più importanti da cui i tifosi dei bianchi riuscivano ad avere informazioni certe, senza filtri.

La sua storia formativa ci racconta di un giornalista vero, ruspante, sempre pronto a metterci la faccia per le cause giuste, mai asservito al presidente o dirigente di turno.

Persona onesta, retta e ligia al suo dovere di padre, marito e giornalista.

Raccontava che, il suo, non era un semplice lavoro, ma una missione di cui aveva pieno rispetto.

Professionista che sapeva intraprendere qualsiasi argomento incontrasse il piacere e la sua voglia di portarlo a conoscenza delle persone.

Lo stesso rispetto che nutriva anche per i suoi concittadini (anche se era nato a Boscotrecase, si sentiva parte integrante di Torre Annunziata, la sua amata città che aveva dato i natali alla squadra del suo blasonato Savoia).  

Negli anni 70 /80 lo ritroviamo in coppia al suo inseparabile maestro di vita, quel Nardino Sfera con cui divise progetti importanti nella sfera locale come “Il Gatto”, giornale di attualità e sport, in cui Catello aveva il ruolo di redattore.

 "Giornale di Napoli", "Il Roma","La Voce della Provincia”, “Torre Sport”, Radio Antenna Vesuvio e Antenna Vesuvio Radio Televisione erano le fonti principali di pubblicazioni. 

Fondatore, sempre assieme a Nardino Sfera del periodico “AlèSavoia”, giornalino che accompagnava le vicende settimanali dei bianchi.

L’accoppiata Sfera-Coppola era sinonimo di maestria, intelligenza, cultura, informazione, verità.

Il destino volle che il binomio Sfera- Coppola continuasse a restare nella memoria collettiva della città anche dopo la loro morte, grazie all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata, la quale decise di dedicare   la tribuna stampa dello stadio “Alfredo Giraud” a Catello Coppola mentre la sala stampa, quella presente all'interno dell'impianto dove si svolgono conferenze pre e post partite, a Leonardo Sfera.

Si potrebbero raccontare decine di aneddoti relativi alle centinaia di viaggi al seguito del Savoia, migliaia di chilometri per raggiungere gli stadi degli incontri.

L’auto di Catello era sempre a disposizione per qualsiasi tipo di trasferta, in qualsiasi luogo giocasse il Savoia, lui c’era.  Erano i tempi in cui si trasmetteva l'articolo telefonicamente al giornale di appartenenza. Quando il Prof. Sfera restava a casa per problemi di salute, Catello gli trasmetteva telefonicamente il servizio della partita che Sfera sviluppava e spediva al giornale.

Il 25 febbraio 2012, durante la cerimonia ufficiale per la giornata organizzata per tributare il giusto riconoscimento a Coppola e Sfera al Giraud, una rivelazione d’amore ci rese partecipe della grandezza del personaggio.

Il ricordo è della figlia Candida: «Ringrazio tutti gli amici e colleghi che hanno reso possibile questa indimenticabile giornata. Papà viveva per il Savoia, a cui ha dedicato più di trent’anni della sua esistenza. Il Savoia veniva prima di tutto e di tutti, anche della famiglia. Pensate che non era presente al Battesimo di mio figlio perché doveva seguire una partita dei bianchi. Spero che anche i miei figli, Christian e Lorenzo, un giorno possano coltivare la stessa grande passione del nonno».

Quello stesso Christian a cui ha insegnato a leggere e scrivere quando aveva solo tre anni, inculcandogli la conoscenza, la voglia e la curiosità di apprendere e conoscere.

I momenti più belli trascorsi con lui sono quelli che si svolgevano a Torre, allo stadio, quando ascoltavo e restavo affascinato da quell’amore e quelle emozioni che solo chi ama la maglia bianca può trasmettere.

Epiche, nei miei ricordi, le interminabili serate in cui ci si riuniva nei vari circoli e club.

Straordinari, poi, i pomeriggi nella mitica “tana” di “Eduardo l’elettrauto”, in cui avevo modo di assistere a disquisizioni tecnico tattiche di assoluto valore tra fuoriclasse della conoscenza calcistica, personaggi legati indissolubilmente alla storia del Savoia, come Vincenzo Pinto, “Fonz’ Limon”,  “Zacchiello”, Di Gennaro, De Santis e tutti gli altri “storici”, stipati nei due metri per tre dell’officina in Via Maresca del povero Eduardo, occupato a destreggiarsi tra la riparazione di un’auto e sull’esprimersi sul valore di un attaccante o sulla qualità di un difensore, sulla bontà del cibo del ristorante sulla strada della trasferta o giudicare la preparazione della squadra nell’ultimo allenamento.

Erano loro, una volta trovata la sintesi, che si confrontavano con la società per caldeggiare un acquisto, per organizzare i pullman per la trasferta, per reperire i biglietti, per prenotare i ristoranti dove mangiare prima della partita.

Catello, successivamente, divenne promotore dell’Associazione Leonardo Sfera dopo la scomparsa del Maestro del giornalismo locale e non solo.

Catello Coppola si spense il 21 maggio del 2006 all’ospedale di Nocera.

Le solenni esequie si svolsero il 22 maggio alle 15 nella chiesa della S.S. Trinità di Torre Annunziata.

 L’Amministrazione comunale di Torre Annunziata, guidata dal Sindaco Giosuè Starita, organizzò il “Memorial Catello Coppola”, torneo di beach- soccer che si svolse per alcuni anni sull’arenile pubblico del Lungomare Marconi, alla presenza di tantissime persone e gran parte degli amministratori locali.

Gli sportivi savoiardi, all’epoca della scomparsa, proclamarono il canonico “minuto di silenzio” in ricordo di un personaggio straordinario, unico, che resterà per sempre scolpito nella memoria collettiva.

Catello Coppola, il giornalista supertifoso del Savoia.

venerdì 7 maggio 2021

LUIGI CUOMO- Il sogno spezzato a 22 anni.

 



Aveva solo 22 anni, Luigi Cuomo, nativo di Torre Annunziata.

Luigi era alla guida di una Fiat Punto ha perso la vita a causa di uno scontro frontale con un camion il 4 maggio alle 12,30, in un terribile incidente in via Bocconi a San Maurizio, strada che collega la via Emilia con la tangenziale.

Per il giovane, schiacciato fra le lamiere della macchina, non c'è stato nulla da fare.

Sul posto i vigili del fuoco, la polizia municipale e i soccorsi mobilitati dal 118 che, purtroppo, nulla hanno potuto per salvare la vita al ragazzo.

Luigi, che viveva in via Paradisi a Reggio Emilia assieme alla famiglia, lavorava come pasticcere al bar pasticceria “Il Castello” di Rubiera.

E proprio da Rubiera stava tornando, prima del tragico incidente.

Immediato è stato l’allarme dato agli operatori del 118, accorsi con ambulanza e automedica dall’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio.

In via Bocconi è arrivata anche una squadra dei vigili del fuoco, con il compito di estrarre il corpo del ragazzo. Operazione non facile, visto il danno provocato dall’impatto e dallo stato dell’auto. Le attività di estrazione sono state compiute una volta che gli operatori del 118 ne avevano constatato il decesso.

La salma del ragazzo, è stata portata all’obitorio del nosocomio cittadino, con i genitori che sono stati avvisati soltanto nel pomeriggio e dove sono stati accompagnati per il riconoscimento della vittima, una volta che è stata ricomposta.

Il 22enne viveva in via Paradisi con papà e mamma. Lascia anche due fratelli e una sorella.

“Un ragazzo meraviglioso, solare e disponibile” lo descrivono al lavoro. I titolari del bar pasticceria Castello sono amici di famiglia.

Luigi era un grande appassionato di calcio e aveva giocato in alcune squadre dilettantistiche della zona, tra cui l’Arcetana.

 “In un tragico incidente ci ha lasciato un nostro ex giocatore”, scrive sulla pagina Facebook l’Arcetana, manifestando ai familiari le più sincere condoglianze e pubblicando una fotografia sotto la quale si alternano i messaggi degli ex compagni di squadra.

Dopo il nulla osta della Procura per lo svolgimento dei funerali senza doversi effettuare l’autopsia, le esequie si sono svolte venerdì 7 maggio con una partecipazione intensa accompagnata dall’immenso dolore dei familiari.

Distrutti dal dolore la mamma Anna, il papà Carmine, i fratelli Michele e Manuel, la sorella Pina, oltre alla nonna Giovanna, unitamente ai cognati.

Chiuso per lutto il bar Il Castello di Rubiera in cui lavorava, dolore anche nel mondo del calcio dilettantistico.

Le esequie si sono svolte nella chiesa di San Francesco di Paola, all’Ospizio, quartiere dove Luigi e la sua famiglia viveva, per la precisione in via Paradisi, dove è stata celebrata la Santa Messa.

 Il feretro è stato accompagnato alle 12 al Cimitero di Coviolo.




Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...