**Un ricordo di una persona speciale, unica, di cui si sente la mancanza, sempre. **
Alfonso Di Nocera, il nostro amico "Fonz".
"Le prime volte che ebbi modo di conoscerlo erano i periodi delle vacche magre, cioè "Anni 80, non c'era una lira".
In quegli anni il CLUB DEI FEDELISSIMI è stata la mia seconda casa, gente come il Cav. Bellomo, Enzo Longobardi, Raffaele Vitagliano, Nicola e Luigi di Gennaro e tanti altri amici , erano quelli che si ritrovavano tutte le sere per organizzare, proporre, suggerire iniziative che andassero a supportare la Societa' in anni non facili dopo gli addii delle famiglie Immobile- Gallo.
Alfonso non veniva spesso al Circolo, il suo ritrovo abituale era l'officina di Eduardo l'elettrauto , diventato una succursale del Club. In quei fantastici due metri per due eravamo anche in dieci / quindici a fantasticare giocatori nuovi, studiare la prossima avversaria, criticare o elogiare il tecnico a secondo del risultato. Capito come funzionava, al pomeriggio mi recavo al Circolo fino alle 19 circa poi scappavo in via Maresca ad ingrossare il localino di Eduardo. Alfonso, Zacchiello, Pasquale de Santis, Catello Coppola , Vincenzo Pinto, Raffaele Sorrentino "o chianchier", erano i fautori e i principali attori di quelle storiche serate. Poi, inevitabilmente, ci si riuniva al Club per le decisioni più importanti. Storica quella di immettere una ingente somma economica per permettere alla squadra di iscriversi al campionato, dando onore e meriti a Pasquale d'Amelio...
Di Alfonso mi ha sempre colpito la competenza calcistica e il calore con cui accompagnava le sue tesi , le sue spiegazioni. Tra le tante partite viste assieme a Lui , in casa e in trasferta, indimenticabile quella del gennaio del 1987 a Sarno. Era una partita delicata , bisognava vincere per alimentare i sogni di promozione. La gara rimase in equilibrio fino alla fine quando al minuto 89 , Sauro Magni , con una precisa e bella inzuccata, trafisse la rete dei padroni di casa. Avvenne tutto in un minuto bellissimo e tremendo, ero seduto alle sue spalle, l'entusiasmo per la rete, si alzò in piedi , crollò dopo due secondi a terra...restammo pietrificati in quei terribili secondi mentre lo aiutavamo a riprendersi. Si riprese, fortunatamente tutto finì bene, al ritorno a Torre ci fu' anche una sfilata di auto per la città, festeggiavamo la vittoria del Savoia ma in cuor nostro sapevamo che stavamo festeggiando lo scampato pericolo dovuto al malore del Capo.
Sono decine gli episodi che si possono raccontare per ricordare Alfonso, come quella volta nel dicembre dell'86 quando, sotto la sua ala protettiva, io riuscì ad uscire incolume dal campo di San Cipriano d'Aversa, dove quattro tizi con cui avevo avuto un diverbio all'ingresso mi stavano aspettando all'uscita. Alla fine del primo tempo erano venuti a vedere dove ero posizionato ... Alfonso e Zacchiello notarono la scena e mi misero in mezzo a loro, mi posizionarono in mezzo ad un cerchio composto da una decina di amici torresi e uscimmo incolumi dallo stadio .... Agosto 2013.
Il presidente Lazzaro Luce aveva da poco acquisito il Savoia riaccendendo l'entusiasmo in città.
Andai, come al solito quando vengo a Torre, a fare un giro allo stadio, e in un capannello di tifosi riconobbi la sagoma e il vociare rauco di Alfonso. Era da diversi anni che non lo vedevo ma non era cambiato per niente, tranne il baffo imbiancato. Aveva il volto e i modi pieni di entusiasmo, sentiva che il futuro si presagiva roseo per la sua amatissima squadra. Il tempo di accorgersi di me e in un attimo mi ritrovai all'interno dello stadio dove volle accompagnarmi per farmi vedere i lavori fatti e quelli ancora da concludere grazie all'impegno economico del presidente Luce. Incontrai diversi calciatori che erano pronti per gli allenamenti, il sempre presente Peppe Lucibelli attento osservatore della preparazione e poi via.. a conoscere il presidente, prima di salutarci e augurarci un mondo di bene. Ecco come è stato il mio ultimo incontro con il Mitico Alfonso.
In quegli anni il CLUB DEI FEDELISSIMI è stata la mia seconda casa, gente come il Cav. Bellomo, Enzo Longobardi, Raffaele Vitagliano, Nicola e Luigi di Gennaro e tanti altri amici , erano quelli che si ritrovavano tutte le sere per organizzare, proporre, suggerire iniziative che andassero a supportare la Societa' in anni non facili dopo gli addii delle famiglie Immobile- Gallo.
Alfonso non veniva spesso al Circolo, il suo ritrovo abituale era l'officina di Eduardo l'elettrauto , diventato una succursale del Club. In quei fantastici due metri per due eravamo anche in dieci / quindici a fantasticare giocatori nuovi, studiare la prossima avversaria, criticare o elogiare il tecnico a secondo del risultato. Capito come funzionava, al pomeriggio mi recavo al Circolo fino alle 19 circa poi scappavo in via Maresca ad ingrossare il localino di Eduardo. Alfonso, Zacchiello, Pasquale de Santis, Catello Coppola , Vincenzo Pinto, Raffaele Sorrentino "o chianchier", erano i fautori e i principali attori di quelle storiche serate. Poi, inevitabilmente, ci si riuniva al Club per le decisioni più importanti. Storica quella di immettere una ingente somma economica per permettere alla squadra di iscriversi al campionato, dando onore e meriti a Pasquale d'Amelio...
Di Alfonso mi ha sempre colpito la competenza calcistica e il calore con cui accompagnava le sue tesi , le sue spiegazioni. Tra le tante partite viste assieme a Lui , in casa e in trasferta, indimenticabile quella del gennaio del 1987 a Sarno. Era una partita delicata , bisognava vincere per alimentare i sogni di promozione. La gara rimase in equilibrio fino alla fine quando al minuto 89 , Sauro Magni , con una precisa e bella inzuccata, trafisse la rete dei padroni di casa. Avvenne tutto in un minuto bellissimo e tremendo, ero seduto alle sue spalle, l'entusiasmo per la rete, si alzò in piedi , crollò dopo due secondi a terra...restammo pietrificati in quei terribili secondi mentre lo aiutavamo a riprendersi. Si riprese, fortunatamente tutto finì bene, al ritorno a Torre ci fu' anche una sfilata di auto per la città, festeggiavamo la vittoria del Savoia ma in cuor nostro sapevamo che stavamo festeggiando lo scampato pericolo dovuto al malore del Capo.
Sono decine gli episodi che si possono raccontare per ricordare Alfonso, come quella volta nel dicembre dell'86 quando, sotto la sua ala protettiva, io riuscì ad uscire incolume dal campo di San Cipriano d'Aversa, dove quattro tizi con cui avevo avuto un diverbio all'ingresso mi stavano aspettando all'uscita. Alla fine del primo tempo erano venuti a vedere dove ero posizionato ... Alfonso e Zacchiello notarono la scena e mi misero in mezzo a loro, mi posizionarono in mezzo ad un cerchio composto da una decina di amici torresi e uscimmo incolumi dallo stadio .... Agosto 2013.
Il presidente Lazzaro Luce aveva da poco acquisito il Savoia riaccendendo l'entusiasmo in città.
Andai, come al solito quando vengo a Torre, a fare un giro allo stadio, e in un capannello di tifosi riconobbi la sagoma e il vociare rauco di Alfonso. Era da diversi anni che non lo vedevo ma non era cambiato per niente, tranne il baffo imbiancato. Aveva il volto e i modi pieni di entusiasmo, sentiva che il futuro si presagiva roseo per la sua amatissima squadra. Il tempo di accorgersi di me e in un attimo mi ritrovai all'interno dello stadio dove volle accompagnarmi per farmi vedere i lavori fatti e quelli ancora da concludere grazie all'impegno economico del presidente Luce. Incontrai diversi calciatori che erano pronti per gli allenamenti, il sempre presente Peppe Lucibelli attento osservatore della preparazione e poi via.. a conoscere il presidente, prima di salutarci e augurarci un mondo di bene. Ecco come è stato il mio ultimo incontro con il Mitico Alfonso.
Si spense il 27 maggio 2014, aveva solo 60 anni.
Il suo sorriso e il suo entusiasmo rimarranno impressi in modo indissolubile nella mia memoria e nel mio cuore, sei sempre stato un MITO, per gli amici che hanno avuto la fortuna di conoscerti , sarai sempre ricordato come una persona speciale.
Arrivederci AMICO MIO, lassu' in mezzo agli angeli in ali bianche potrai riposare in pace, che la terra ti sia lieve..."
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