Sono trascorsi sessantasette anni da questo assurdo omicidio che tanto scalpore fece nella nostra città.
Il dottore Alfredo Simonetti,
35 anni, medico della mutua, pagò con la vita il suo rifiuto di attestare falsi
certificati di malattia all'operaio trentenne Rolando Balzano, assentatosi
per lungo periodo dall'Ilva di Torre Annunziata.
Dopo averne giustificato l'assenza per un buon periodo
di tempo, il medico si convinse che non era piu' il caso di proseguire con la malattia,
e il Balzano venne licenziato per le sue assenze non giustificate.
La vendetta si compì nello studio
del medico in Corso Umberto, con quattro colpi di rivoltella sparati
dall'assassino sul povero dottore.
Era il 9 settembre 1955.
Fuggito dallo studio medico, gremito di pazienti terrorizzati, il Balzano si costituì
il giorno dopo al commissariato di polizia.
Molto toccante il ricordo della richiesta degli operai dell’Ilva
di portare loro stessi a spalla la bara dello stimato Dottore nel corteo
funebre seguito lungo il percorso cittadino da migliaia di persone commosse.
L’omicida scontò la sua pena in
carcere dove morì.
Il ricordo di questa tragica data è
rimasto sempre impresso nella memoria collettiva della città essendo il dottor
Simonetti personaggio stimato e benvoluto da tutta la popolazione per il suo
grande senso di responsabilità, per la capacità e l’altruismo che propugnava
nella sua professione.
A margine della cronaca del triste ricordo, non possiamo non rimarcare il rammarico
per questi atteggiamenti e presunzione sottoculturali, messi in atto specie negli
scorsi anni e che hanno contribuito, in parte, in maniera negativa allo sviluppo lavorativo nelle nostre aree, nella nostra città in particolare.
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