venerdì 22 gennaio 2021

FRANCESCO PINTO- Il Sindaco di un giorno, e poi...

 FRANCESCO PINTO.

E' stato sindaco di Torre Annunziata meno di un anno ma ha lottato per tutta la vita per la nostra città.
Tra le varie elezioni del dopoguerra fu sempre tra i principali esponenti del PCI locale e riuscì a capitalizzare tra i 400 e 800 voti.

Scomparve il 22 gennaio 1979, i funerali furono seguiti da da gran parte della popolazione.

Il ricordo dell'L'Unità".


Con la sconfitta del fascismo fu il Partito Comunista a scendere in campo per primo tra i partiti istituzionali.
Proprio a Torre Annunziata, si affacciò dal balcone del palazzo comunale un gruppo di sostenitori del partito che annunciò alla folla la nomina a sindaco del Prof. Francesco Pinto. Naturalmente era una elezione inattuabile.
La formula, espressa in modo solenne, eccitò la moltitudine dei festanti :
" NOI, POPOLO DI TORRE ANNUNZIATA , ELEGGIAMO SINDACO IL PROFESSOR FRANCESCO PINTO!"
Naturalmente il povero professore, suo malgrado, venne issato e portato in trionfo, e affacciandosi al balcone, tra il sorpreso e l'imbarazzato, salutò il popolo.
Poche ore dopo i militari occuparono il Comune e liberarono l'area occupata dai compagni.
Di quel giorno, rimasero impresse due righe del bibliotecario don Giuseppe Proverbio:
"Salì, discese con la folla attorno.
Fu solamente Sindaco di un giorno."
Attese 8 anni dopo arrivò anche il giorno di gloria, quello da Sindaco vero, per il professore Francesco Pinto,
dal 8 settembre 1955 al 27 luglio 1956.



sabato 16 gennaio 2021

21 gennaio 1946- Gli eroici vigili del fuoco.

 


Quel 21 gennaio 1946 lo scoppio dei carri carichi di munizione a Torre Annunziata provocarono la morte di 54 torresi.

Ormai sappiamo quasi tutto di quel che successe quel giorno.

Ricordiamo, invece, in questo post uomini che misero in pericolo la loro vita sprezzanti del pericolo, delle macerie, della morte.

Sono un gruppo di valorosi vigili del fuoco, giunti da ogni luogo possibile, per aiutare a salvare vite in quella catastrofe.

Questo gruppo di persone vennero menzionati nella Gazzetta Ufficiale del 8 giugno 1951, addirittura cinque anni dopo il tragico evento.

Con piacere vogliamo ricordare i loro nomi, a perenne ricordo delle gesta che riuscirono a fare in modo che il numero delle vittime non aumentasse.

Felsani Ing. Agostino, comandante dei vigili del fuoco.

Della Corte Ing. Domenico, ufficiale volontario dei vigili del fuoco.

Cerbone Nunzio, vicebrigadiere dei vigili del fuoco.

Eredita’ Raffaele, vigile scelto del fuoco.

Altruda Alberto, vigile del fuoco.

Cifarello Aurelio, vigile del fuoco.

De Vincenzo Luigi, vigile del fuoco.

Lazzetta Vincenzo, vigile del fuoco.

Malvone Vincenzo, vigile del fuoco.

Massato Antonio, vigile del fuoco.

Mennillo Vincenzo, vigile del fuoco.

Pinto Vincenzo, vigile del fuoco.

Grazie a nome della città intera di Torre Annunziata.

21 gennaio 1946-La foto di Edmondo Illario.

 

La terribile giornata del 21 gennaio 1946 ha portato alla luce, nel corso degli anni a seguire, fatti e storie che hanno raccontato di paure, miracoli, speranze e rassegnazione di quella tragica giornata.

La storia che vi andiamo a raccontare oggi riguarda un giovane ragazzo di nome Edmondo Illario, marinaio di sommergibili e impiegato anche nell’attività cui amava di più, quella di pompiere.




Edmondo svolgeva il suo servizio presso la Caserma di Napoli già durante la seconda Guerra mondiale.

Proprio durante la guerra, durante i bombardamenti, questi ragazzi erano anche impegnati a salvare i numerosi civili che avevano subito ferite, spesso mortali.

Durante uno di questi salvataggi, venne arrestato da un gruppo di tedeschi e, per un equivoco, rischiò la fucilazione.

Quel 21 gennaio del 1946, la squadra dei pompieri di Napoli accorse a Torre Annunziata, a seguito dell’allarme generale lanciato dalle autorità.

I ricordi di quella tragedia segnarono per tanto tempo chiunque assistette a quelle immagini di sciagura e morte. 

Lo ricorderà spesso, Edmondo, a tutti i suoi familiari, finché ebbe vita.

In quella occasione, era provvisto di una macchina fotografica e fece questo scatto fotografico proprio davanti a un cumulo di macerie e ferraglia, con un carro merci che sembra issarsi al cielo per testimoniare la potenza dell’immane esplosione.

Ecco, questa foto di Edmondo va a incrementare il materiale che riguarda il fatto in sé stesso.

Al tempo stesso è l’ulteriore dimostrazione della potenza e della forza del terribile carico che esplose quel giorno a Torre Annunziata.



*Notizie tratte da un articolo di Giuseppe Saldamarco, pubblicato sul sito “Sguardiestorie” sguardiestorie | Sguardi e Storie (wordpress.com)


sabato 2 gennaio 2021

RENATO RASCEL- Il piccolo grande uomo-

Tra i più grandi personaggi dello spettacolo nel secolo scorso.

Renato Rascel, pseudonimo di Renato Ranucci , nacque a Torino il 27 aprile 1912 e morì a Roma il 2 gennaio 1991.

Attore, comico, ballerino e cantautore, insomma, un po di tutto.

Nel 1957 la canzone che gli cambiò la vita, "Arrivederci Roma".

Eccolo, qualche anno dopo, a Torre Annunziata, nei mitici anni del "Lido Azzurro".

Gentilissimo, affabile e simpaticissimo: cosi ricordano il piccolo grande Renato.

La conferma, dall'immancabile penna pronta a scrivere il nome per il ricordo dell'autografo.

A sinistra, un altrettanto grande, Pasquale Eliodori, il vincitore del biglietto autografato.

Per gentile concessione di Luigi Eliodori.



Personalmente assistetti ad un suo spettacolo la sera del 29 gennaio 1985 al CineTeatro Metropolitan di Torre Annunziata in una di quelle memorabili rappresentazioni che si tennero quell'anno nello storico teatro torrese. Lo spettacolo si intitolava "D'amore si ride" e vedeva come protagonisti assoluti Renato e la moglie Giulietta Saltarini. La regia era di Nino Mangano. Questo evento era il primo di una serie di otto serate che resteranno impresse nella memoria collettiva per l'importanza e la bravura degli attori e attrici che onorarono la nostra città con dei lavori molto belli, molto apprezzati dal pubblico torrese.  

 

Locandina spettacoli Metropolitan 1985- Antonio Papa-


venerdì 1 gennaio 2021

Emiliana Maria Fiorda - 200 anni di misericordia.

 









Nel 2021 ricorre il 200° dalla nascita di una figlia di Torre Annunziata, Emiliana Maria Fiorda, la quasi Santa.

Ma cosa sappiamo di lei?

Emiliana nacque a Torre Annunziata il 5 giugno 1821 nel luogo detto della Taverna della Marina.




Suo padre era Domenico Angelo, artefice armiere alla Real Fabbrica delle Armi mentre la madre Maria Viola de Nicola era una casalinga.

Devotissimi alla religione cristiana, la famiglia Fiorda aveva sempre pensato ai bisogni della propria prole insegnando grande educazione e devozione.

Emiliana cresceva ordinata e carina ma nel 1833, a 12 anni, avvenne il primo evento che cambiò la sua vita: mentre stava riscaldandosi vicino al fuoco col padre alcune scintille saltarono ai suoi occhi, accecandola.

Niente poterono fare i medici per salvarle la vista.

Persi i genitori a causa del colera del 1836, venne accolta nel Ritiro dell’Addolorata di Torre Annunziata assieme alle altre sorelle.

Durante questo periodo di ritiro spirituale la devozione raggiunse livelli elevati e non mancarono episodi in cui vennero alla luce doti di umiltà e amore verso i poveri assolutamente non comuni.

Inoltre alcune sue azioni di presagire le azioni dei presenti gli diede fama di donna di grande generosità verso la sofferenza umana e tante persone afflitte da disagi e problemi richiedeva una sua intercessione, una supplica, una preghiera, un consiglio.

Continuò ancora per tanti anni in questa sua missione sempre nel rispetto e amore verso chi aveva bisogno di aiuto.

La morte arrivò il 13 ottobre 1871, dopo mesi di malattia.

Un piccolo corteo funebre venne allestito per l’occasione, accompagnato dall’intero clero Dell’Ave Gratia Plena  e la sua bara venne interrata al Cimitero di Torre Annunziata nell’Arciconfraternita del Suffragio.

Nel suo atto di morte si legge che Emiliana dimorava al momento della morte in via del Popolo, aveva 50 anni ed era stata confessata dal rev. Don Raffaele Morrone, con l’estrema unzione impartita dal Don Giovanni Jennaco.

Emiliana Maria Fiorda era “…morta in odore di santità per la sua esemplare vita”.

Dopo un primo processo di canonizzazione, in quello che è il primo grado per ufficializzare la santità di una persona e la dichiarazione a "Serva di Dio", sono passati tanti anni senza che siano stati fatti ulteriori passi in avanti per la santificazione di Emiliana Maria Fiorda. Quanto tempo ancora dovremo attendere affinché chi ha il potere di farlo porti avanti la causa e la figura della nostra concittadina, la quale ha lasciato un segno tangibile della sua opera con azioni e opere misericordiose ricordate ancora oggi dal popolo torrese?

Potrebbe essere questo l'anno giusto in considerazione anche dell'eccezionale anniversario?

Lo speriamo di cuore...

Viva Emiliana Maria Fiorda!


Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...