domenica 28 novembre 2021

I CELESTINI A TORRE ANNUNZIATA- 29 NOVEMBRE 1498

 



La chiesa parrocchiale di Torre Annunziata, intitolata alla Santissima Annunziata, venne affidata ai monaci dell'ordine dei Celestini da Nicola d' Alagno, feudatario di Roccarainola e di Torre Annunziata, secondo le linee del rogito stilato, il 29 novembre 1498, dal notaio Geronimo de Tossis.

I padri Celestini vennero dal Convento di San Pietro a Maiella di Napoli .

Furono chiamati dal conte Nicola D' Alagno che aveva curato la costruzione della nuova Chiesa dell'Annunziata con l'annesso convento che doveva essere la dimora dei Padri.

Il potente feudatario aveva voluto che di fronte al suo castello sorgessero una chiesa più ampia che sostituisse la più antica chiesetta dell'Annunziata edificata nel 1319 ed un ampio monastero.

Un punto di partenza della nostra grande storia.

Il tutto per mano di un uomo dalle grandi vedute che rese possibile quella sua volontà di fede e progresso, grazie alla sua perseveranza e fiducia nella gente della nostra terra. 

Nicola d'Alagno e famiglia a Torre Annunziata diedero davvero tanto.


martedì 23 novembre 2021

SILVESTRO DI MARIA- L' Amico di tutti.

 



Ho visto poche persone amare Torre Annunziata e il Savoia come le amava lui, Silvestro Di Maria. 

Silvestro era una delle colonne di quel mitico gruppo di giornalisti torresi che hanno raccontato la nostra città, nel bene e nel male, e il nostro amatissimo Savoia. 

È rimasto nel cuore di chiunque abbia avuto il privilegio e la fortuna di conoscerlo perchè era una persona speciale. 

Lo ricordo spesso nel ritrovo abituale degli anni 80 presso l’officina del mitico Eduardo Ammendola, l’elettrauto, in via Maresca, covo di appassionati tifosi in cui si masticava pane e pallone. 

Gente competente, non per niente i maestri giornalisti sportivi della nostra città fecero di quel luogo il punto di ritrovo per sondare, ascoltare e proporre iniziative e suggerimenti della piazza. 

Sempre per il bene del Savoia. 

Silvestro ascoltava, raccoglieva, analizzava e raccontava tutto questo, e non solo.  

Aveva una visione totale sulla realtà sociale della nostra Torre, chiara, acclarata che pubblicava nelle numerose testate tanto in voga negli anni Ottanta e Novanta, come Antenna Vesuvio radio TV, Quindicinale Sport, Agenzia Rotopress, Agenzia Chilometri, Radio Punto Zero, La Voce della Provincia.   

Proprio nel 1990, tramite l’Associazione dedicata al Prof. Leonardo Sfera, faceva parte di coloro che fondarono il bellissimo foglio dedicato esclusivamente alla squadra di calcio torrese, “Alè Savoia”.  

Si spense nelle prime ore del mattino di quel 23 novembre 2011, a soli 54 anni, lasciando la moglie Pina e la figlia Anna. 

I funerali si svolsero il 24 novembre alle ore 16.00 nella chiesa di S. Giuseppe e S. Teresa in piazza Ernesto Cesàro a Torre Annunziata, tra una marea di persone piangenti e commosse. 

Il mio ricordo non può che concludersi con la lettura delle parole d’amore che la moglie Giuseppina Della Bruna volle affidare, con la relativa pubblicazione del 28 novembre 2011, a “Lo Strillone”. 

Erano appena trascorsi cinque giorni dalla sua dipartita. 

Un angelo è venuto dal cielo in un bellissimo giorno di giugno ed è vissuto, accanto a me, brevemente. Ogni giorno mi ha colmata d’amore e di rispetto, i suoi occhi erano solo per me. 

L’amore che nutriva per sua figlia non conosceva confini. Si preoccupava per lei chiedendole dove fosse quando usciva con gli amici: “Non fare tardi” le diceva e si aspettava che rientrasse a casa prima di addormentarsi. Il suo lavoro lo impegnava molto, amava seguire attentamente la salute degli altri, trascurando, a volte, la sua. Era amante del GIUSTO, Silvestro, uomo dai princìpi ineccepibili, sempre pronto a difendere le proprie convinzioni ma, allo stesso tempo disposto ad ascoltare gli altri. 

Onestà, chiarezza, serietà, tenacia, semplicità e soprattutto amore erano le sue virtù. 

Non negava il suo aiuto a nessuno. Chiunque abbia avuto l’occasione di conoscerlo, anche se per pochi istanti, diceva di lui che era una persona speciale proprio come un angelo che, improvvisamente, così come era apparso, è tornato in cielo, in silenzio. Amava tanto la sua città, aveva anche il sogno nel cassetto di ritornare a Torre Annunziata (lui che viveva ad Aversa). Il calcio, per lui, era la vita. Non perdeva una sola partita del suo Savoia e questo gli dava la carica per andare avanti fin quando non è arrivata la sofferenza, quella con la “S” maiuscola, quella che quando ti capita non fa sconti a nessuno. 

Mi diceva che quando il Signore lo avrebbe chiamato in cielo, avrebbe voluto ritornare nel suo ultimo viaggio, per sempre, a Torre, accanto ai suoi amati genitori, ed è quello che ho fatto e posso dire di aver preso la decisione più giusta della mia vita, perché è lì il suo posto, fra la gente che lo ha sempre amato ed apprezzato. 

Voglio dirvi grazie. Grazie a tutti voi per l’amore che avete dimostrato, per le vostre belle parole, per il vostro calore. In chiesa, il giorno del suo ultimo saluto ho sentito forte battere il cuore di Torre per il mio Silvestro. Sentirvi vicini mi ha dato pace nell’anima e la rassicurazione che gli starete sempre accanto. 

Grazie.” 

 

venerdì 12 novembre 2021

Padre Luigi Orlando -Il giovane sacerdote

 





Luigi Pietro Paolo Orlando nacque a Torre Annunziata il 12 novembre 1820.

Suo padre era Catello Orlando, farmacista, che all'epoca aveva 38 anni, sua madre Anna Maria Guglielmini, 28 anni.

La famiglia Orlando abitava nella strada Regia di Torre Annunziata.

Educato nei modi e nel carattere, studioso di ottimo profitto, prese l'indirizzo religioso fin dalla giovanissima età. 

Fece i Voti il 1° novembre 1836 e appena sette anni dopo nel 1843, a soli 23 anni, venne ordinato sacerdote.

Dedicò la sua vita alla missione pastorale, alla crescita dei fanciulli disagiati con l'applicazione della devozione e della misericordia verso i più sfortunati.

Il 22 marzo 1886 da Torre Annunziata suo fratello Raffaele informò il Provinciale che Padre Luigi venne colpito da un malore, per cui l’altro fratello Andrea non poteva portarsi a Pagani in missione.

Dopo anni di malattia Padre Luigi Orlando morì a 78 anni a Torre Annunziata in via del Popolo il 3 gennaio del 1898, assistito dai conforti familiari tra cui il fratello Padre Andrea.

lunedì 1 novembre 2021

Felicio Angrisano - L' AMMIRAGLIO

 



Nato a Torre Annunziata (NA) il 1° novembre 1950, l’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano ha conseguito, con il massimo dei voti, la laurea in giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Napoli ''Federico II''. Dopo un anno di tirocinio legale presso il foro di Milano, è entrato nel Corpo delle Capitanerie di porto nell’ottobre del 1975, quale Ufficiale a Nomina Diretta, con il grado di Sottotenente di Vascello (CP) del ruolo normale. Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 17 maggio 2013, ha deliberato la promozione al grado di Ammiraglio Ispettore Capo, perfezionata con Decreto del Presidente della Repubblica del 21 maggio 2013 e decorrenza amministrativa 2 giugno 2013.

Con Decreto del Presidente della Repubblica del 27 maggio 2013, all’Ammiraglio Angrisano è stato conferito l’incarico di Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia Costiera a decorrere dal 2 giugno 2013.

Tra i numerosi incarichi assunti nel corso della sua carriera figurano:

Capo delle Sezioni Demanio e Inquinamento marino presso la Capitaneria di porto di Castellammare di Stabia (1976-1985);

Capo del Circondario Marittimo Termoli (1985-1987) nel grado di Tenente di Vascello;

Capo delle Sezioni Tecnica ed Operativa, presso la Capitaneria di porto di Brindisi (1987-1996), nei gradi di Capitano di Corvetta e Capitano di Fregata;

Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del Porto di Termoli (1996-1999), nel grado di Capitano di Fregata;

Capo area Amministrativa e Polizia giudiziaria presso la Capitaneria di porto di Napoli (1998-2001), nei gradi di Capitano di Fregata e Capitano di Vascello;

Capo del Compartimento Marittimo e Comandante del porto di Savona (2001-2004), nel grado di Capitano di Vascello;

Capo del Reparto 2°- Affari giuridici e Servizi d’istituto - presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto (2004-2010), nel grado di Contrammiraglio;​

Direttore Marittimo della Liguria e Comandante del porto di Genova (2010-2013), nel grado di Ammiraglio Ispettore. In tale veste ha ricoperto anche la carica di Vice Presidente del Comitato Portuale dell’Autorità Portuale di Genova;

Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Napoli su nomina del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;

Commissario straordinario dell’Autorità Portuale di Bari su nomina del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti;

​E’ stato membro del Consiglio direttivo di Assoporti;


L’Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano ha portato a termine anche varie iniziative nel campo del sociale:

  • ha dato attuazione alla collaborazione tra il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto ed il Dipartimento della giustizia minorile, con l’avvio del progetto denominato ''Marinando'', di recupero e inserimento nella vita lavorativa marittima di giovani in situazioni di disagio sociale;​

  • ha contribuito a rendere operativo un protocollo d’intesa con il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta (CISOM) per l’imbarco su motovedette del Corpo di personale medico e paramedico per assistenza ai migranti.

Autore di diverse pubblicazioni sui servizi d’istituto del Corpo, membro permanente del CISM (Comitato Interministeriale Sicurezza Marittima) e del COCIST (Comitato di Coordinamento Interministeriale per la Sicurezza dei Trasporti e delle Infrastrutture), è docente di:

  • diritto della navigazione presso la facoltà di Economia e commercio dell’università del Molise;

  • sinistri marittimi presso l’Accademia navale di Livorno;​

  • materie professionali presso i centri studi di Napoli e di Livorno nei corsi precomando per ufficiali del Corpo.


È stato insignito delle seguenti decorazioni ed onorificenze:

  • Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana;

  • Medaglia Mauriziana al merito di 10 lustri di carriera militare;

  • Medaglia di bronzo per lungo comando;

  • Croce d’oro con stelletta (40 anni) di anzianità di servizio;

  • Croce d’oro per anzianità di servizio militare;

  • Medaglia NATO per operazione ''Sharp guard'';

  • Medaglia di benemerenza per i paesi colpiti dal sisma del 1980;

  • Croce d’oro per benemerenza della Croce Rossa Italiana;

  • Croce commemorativa mantenimento di pace;

  • Commendatore dell’Ordine equestre di Sant’Agata - Repubblica di San Marino;

  • Cavaliere dell’ordine equestre di San Silvestro Papa;

  • Cavaliere di Gran Croce di merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio di Napoli;

  • Ufficiale con spade dell’Ordine al Merito Melitense;

  • Commendatore di Merito con placca del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio di Napoli;

  • Croce di Grand'Ufficiale con spade al Merito Melitense del Sovrano Ordine di Malta.


È stato, inoltre, insignito del Premio alla carriera ''Ad Haustum Doctrinarum'' nonchè del Premio Internazionale Bonifacio VIII. 

​​​È coniugato con la Sig.ra Anna Maria Saracino ed ha due figli, Alfredo e Alessandro. 

Il suo ultimo discorso:

“Il primo novembre prossimo (2015) lascerò il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, simbolo autentico di quell’Italia che piace agli italiani e che, per il proprio modo di essere nel porsi al servizio dei bisogni della collettività marittimo – portuale, ha attratto a sé, nei 150 anni della propria storia, affetto, ammirazione, apprezzamento… rispetto.

          Negli ultimi anni il Corpo ha anche sublimato nella salvaguardia della vita umana in mare la propria missione, nel vivere, con profonda umanità, il dramma di quanti sfuggono dalle guerre, dalla fame, dalla disperazione: di quei migranti alla ricerca della vita, prima, e della dignità, poi; la dignità di persone mortificate nella patria dalla quale fuggono.

          Dalla crisi albanese del 1991 ad oggi più di 700.000 migranti sono stati salvati.

          Ma, il Corpo, non è solo risposta, efficace e fraterna, all’epocale esodo.

          Forte delle parole di Papa Francesco, emozionato nell’esser tra i Giusti del mondo per volontà dell’Europa, onorato dalla cittadinanza conferita dalla città di Palermo, il Corpo vive, oggi, un nuovo modello di quotidianità dell’impegno: comprendere (i bisogni) e rispondere (alle esigenze).

          In un Paese civile, culla del diritto, i bisogni e le risposte non ammettono ritardi.

          Le Capitanerie di porto sono pronte a contribuire a portare l’Italia in alto, partendo dal mare, dai porti, consapevoli che lavorare insieme, con convinta lealtà, fa bene al Paese, alla sua economia, alla risorsa mare.

          E’ in nome di quel patrimonio da tutelare, costituito dagli usi civili e produttivi del mare, che le autorità marittime hanno arricchito e reso vivi, con “l’umiltà dei forti” e la dignità che nasce dalla consapevolezza dei propri ruoli, funzioni e responsabilità, i valori che hanno accompagnato i miei 40 anni di servizio, anni esaltanti, proficui e produttivi, grazie al sostegno, al supporto ed alla pazienza con i quali Lei mi è stato vicino.

          Grazie di cuore.

          E grazie, ancora, per non avermi mai fatto sentire solo, soprattutto in un delicato momento della storia del Corpo che qualcuno avrebbe voluto cancellare, relegandolo nell’oblio”.

Amm. Isp. Capo (CP) Felicio ANGRISANO

Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...