mercoledì 30 novembre 2022

Alle origini della storia torrese: Nicola Ilardi





Nicola Ilardi (1809-1876)

Parroco emerito dell’A.G.P., primo storiografo di Torre Annunziata«Apostolo della gioventù torrese e prelato illuminato»

Nasce a Torre Annunziata il 4 agosto 1809 da Domenico e Maria Mauro e viene battezzato nella parrocchia dell’A.G.P., il 4 agosto 1809.

L’opera meritoria del sacerdote Nicola Ilardi, sia in campo clericale, sia in quello umano e letterario, lo colloca di diritto tra tutti gli encomiabili figli di Torre Annunziata, che si distinsero in vita, apportando benefici al contesto urbano e sociale della città.

Mons. Antonio De Felice, nella stesura delle note biografiche del parroco emerito dell’A.G.P., lo definisce «apostolo della gioventù torrese», titolo che Ilardi guadagna grazie all’assiduo impegno profuso per il recupero e l’istruzione dei tanti giovani meno abbienti del rione dell’Annunziata. La sua nobile opera nei loro confronti viene coronata dall’edificazione della chiesetta di Santa Maria della Purità e San Luigi Gonzaga, nei pressi della marina torrese, lì dove via Castello si congiunge con l’attuale via Diodato Bertone, benedetta e aperta al culto il 25 luglio 1848; ad essa viene annesso anche un oratorio per la formazione giovanile e per l’avvicinamento dei ragazzi alla vita cattolica.  Purtroppo della chiesa di San Luigi Gonzaga e delle altre opere annesse, oggi, non rimane che uno spazio raso, alla stregua di una lacerazione nel tessuto urbanistico cittadino, causa le tragiche esplosioni dei vagoni ferroviari che distrussero gran parte dei rioni marinari della città, la sera del 21 gennaio 1946.

Tuttavia, dell’opera di don Nicola Ilardi resta viva la sua eccezionale memoria storica, sopravvissuta all’oblio del tempo grazie all’acume di un attento studioso del territorio e uomo di lettere, qual egli era. Per questo l’Istoriografia politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, «primo cenno storico per amore alla Patria», dato alle stampe il 30 ottobre 1873, oggi rimane uno dei testi di riferimento più importanti e indispensabili per l’analisi storica della città dalle origini ai giorni nostri, evidenziandone i momenti favorevoli e le cadute, le gioie e i dolori, le privazioni e le intrapendenze.

Da una nota introduttiva dello stesso Ilardi, si evince che l’Istoriografia nasce dall’ampliamento di una sua precedente ‘operetta’ Breve cenno di Torre Annunziata, edita da Andrea Festa nel 1861, e composta per sopperire alla mancanza di una storiografia della nostra città, ricca di tradizioni e abitata da un popolo laborioso e illustre.Il prelato illuminato, come narra l’epigrafe marmorea del suo loculo, «che zelava la salvezza dei prossimi colla penna la parola e l’opera», lascia la sua feconda vita terrena a causa di un lungo e penoso morbo, molto probabilmente il colera che in quegli anni funestò l’intera provincia di Napoli, il 1° dicembre 1876, dopo aver ricevuto i sacramenti dal parroco don Antonio Cirillo.

Nicola Ilardi è sepolto nella Congrega del Suffragio.


*Scheda redatta da Vincenzo Marasco, Lucia Muoio Antonio Papa per :


VITA, OPERE E AZIONI DI 22 FIGLI ILLUSTRI DI TORRE ANNUNZIATA.

lunedì 14 novembre 2022

LUIGI SARACINO e BOLERO-Il binomio di successo!







Tra i personaggi che hanno lasciato un segno importante del loro passaggio terreno nella nostra città non può mancare Luigi Saracino. 

Luigi, "Gigi", nasce il 17 giugno 1947.

Definire Gigi un venditore di abiti o commerciante dell'abbigliamento è altamente riduttivo. 

Con "Bolero" è stato tra i promotori della moda nella nostra città e, di riflesso, in tutta l'area vesuviana.


Dopo aver accantonato gli strumenti musicali a cui aveva dedicato gran parte della gioventù, ha intuito il cambiamento epocale che esplodeva nel mondo giovanile e ha cavalcato l'onda del rinnovamento... degli armadi giovanili. 

Aperto il primo locale al Corso Umberto arriva al successo in modo immediato, nonostante lo spazio ristretto e una serie di ripidi gradini che si immergevano in un mondo di cui non avevamo ancora scoperto la bellezza.

Camicie, jeans, giubbotti, tutti prodotti a cui  quella generazione non sa resistere. 

Gigi ci mette del suo anche l'amore e la passione con cui ama intrattenere la clientela e ha l'occhio particolare per la taglia che serve per l'occasione. 

Il suo motto è :"Con i miei vestiti e con il tuo fisico facciamo boom!".

Il passaggio successivo, in un negozio adeguato, lo vede spostarsi nella strada "in" di Torre Annunziata, Via Gino Alfani, e proprio qui il binomio Saracino e Bolero diviene indissolubile nella memoria collettiva torrese.

Agli inizi del Duemila la grande decisione di trasferirsi in Inghilterra assieme alla famiglia dove continua nella sua attività,  per ancora diverso tempo.

Negli ultimi tempi  lo ritroviamo a Londra  nel quartiere di Notting Hill, strada Portobello Road, con il suo marchio "Bolero London". 

Nonostante gli anni trascorsi in terra inglese ha mantenuto uno stretto rapporto con gli amici nella nostra città anche tramite i social. 

Luigi Saracino si spegne il 14 novembre 2021.

  


 



domenica 6 novembre 2022

Festival della Letteratura femminile vesuviana- 1° Premio a “Oplonia” di Ida La Rana








Si è conclusa nello splendido scenario del Museo del Parco Nazionale del Vesuvio la prima edizione del Festival della letteratura femminile vesuviana”, ideata e organizzata da Stefania Spisto della Casa Editrice "Il Quaderno Edizioni", in collaborazione con la Pro Loco di Boscoreale e l'Associazione "La Fenice Vulcanica”.

La manifestazione ha voluto mettere in risalto le artiste campane e la loro letteratura al servizio della comunità.

In questo particolare contesto hanno svolto anche opera sociale in quanto con la vendita delle loro opere hanno contribuito alla raccolta di fondi per sostenere le donne in difficoltà, tramite lo sportello “Ti Ascolto”.

Vincitrice del concorso è stata proclamata la torrese Ida La Rana grazie alla sua opera “Oplonia", edito a dicembre 2015 da “Il Quaderno Edizioni”.

“Oplonia” racconta la favola dell'amore, di tutti i suoi aspetti e significati che diventano vani se non valorizzati nella loro equilibrata misura: il fantasticare e il vivere l'emotività unicamente nella dimensione trascendentale del sogno, allontana Oplonia dall'apprezzare le reali gioie della maternità e dell'amore concreto per poter condurre la vita in un sereno appagamento. Raccontata in quartine, questa favola della sirena sognatrice ci fa sprofondare con lei negli abissi del mare, nel suo come nel nostro subconscio, per trovare la risposta alla ricerca affannosa della felicità, necessaria alla sopravvivenza emotiva ma fatale per il non guardare alla realtà. Un navigare in acque profonde dove arriva riflesso il sogno mai dimenticato per indurre, in quanto utopia e non progettualità per divenire concretezza, all'illusione, all'inganno e alla delusione fino al perdere e perdersi completamente.


sabato 5 novembre 2022

La Fata Manila chiama Parigi!




A margine del 51° Campionato del Mondo di Ginnastica Artistica, in corso di svolgimento a Liverpool, possiamo affermare che nella squadra nazionale italiana è definitivamente sbocciata la stella di Manila Esposito, atleta cresciuta a Civitavecchia ma nativa di Torre Annunziata.

Manila Esposito nasce il 2 novembre 2006 all’ospedale di Boscotrecase, ma è torrese al cento per cento, come ci dichiarano mamma Margherita e papà Luciano, legatissimi alle nostre origini e alla nostra terra.

Manila, nome scelto dai genitori a cui piaceva particolarmente, vive a Torre Annunziata fino all'età di cinque anni, poi la famiglia Esposito si trasferisce a Civitavecchia per motivi di lavoro, dove vivono tutt’ora.

Fin da piccola, Manila si predispone in modo naturale agli esercizi ginnastici, con capriole e salti che non restano indifferenti agli occhi dei tecnici dell’As Gin Civitavecchia a cui viene affidata per seguire un percorso formativo e atletico che richiede sacrifici enormi per una disciplina che desta poca visibilità, tranne che in occasioni speciali, ma che da sempre è riuscita a regalare all’Italia medaglie e titoli.

Gareggiando nella categoria Juniores, l’eleganza atletica e la potenza fisica di Manila la portano a vincere la medaglia di bronzo ai Giochi del Mediterraneonel 2019 e una medaglia d'argento ai Campionati assoluti di Napoli.

Nei due anni successivi si fregia di numerosi altri trofei e competizioni, tra cui il prestigioso Fit Challenge nelle Fiandre, in cui ottiene quattro ori e un argento alle parallele.

Nel 2022 inizia nella categoria seniores e da giugno si trasferisce alla rinomata Accademia di Brescia, conquistando la convocazione nella nazionale maggiore grazie a risultati di livello assoluto tra cui spicca l’oro al 40° Memorial “Joaquin Blume” di Barcellona e il terzo posto nella classifica generale dei Campionati Italiani a Napoli, entrambi eventi svoltisi ad ottobre.


Il frutto di questi risultati la proiettano di diritto tra le atlete meritevoli di indossare il body della nazionale italiana per i Mondiali di Liverpool.

Scesa in pedana non ancora sedicenne, alla sua prima stagione da senior, paga l’emozione dell’evento con qualche errore alla trave che pesa nel risultato finale, dopo l’ottimo esercizio alle parallele asimmetriche e al corpo libero.

Alla fine degli esercizi Manila ha incassato i complimenti della leggenda della ginnastica azzurra, Igor Cassina, per i risultati e la crescita maturata nell’ultimo anno.

La squadra azzurra giunge al quinto posto in classifica generale e per ora non ha ottenuto ancora il pass per le Olimpiadi di Parigi, riuscendo a qualificarsi per i Mondiali di Anversa, in programma il prossimo anno dove potrà tentare di nuovo di qualificarsi per il sogno olimpico di Parigi.

Tra le protagoniste del riscatto azzurro, ritroveremo certamente Manila Esposito, la freccia in più della Nazionale Italiana di Ginnastica Artistica.

Torre Annunziata può sognare di partecipare per le Olimpiadi di Parigidell’estate del 2024 con un tris d’assi di assoluto valore: Irma Testa, Michele BaldassiManila Esposito.


martedì 1 novembre 2022

Nicola De Angelis- Il primo tifoso del Savoia.







E poi arrivava lui, “Mastu' Nicol”.

Lo ricordo ancora oggi con quel mitico cappotto blu a metà degli Anni 70.

Quando entrava nel negozio di frutta e verdura dei miei genitori in via Fiume, “into u vico dè  chianch”, avevo circa dodici anni.

Dopo aver scelto la mercanzia che i miei andavano ad incartare, si accomodava su una sedia di cui eravamo provvisti all’interno del locale e si ritagliava quei cinque minuti che mi dedicava con pazienza e attenzione.

Sapeva che ero lì ad aspettare i suoi racconti, le storie sui viaggi e negli stadi per seguire la sua passione, che poi divenne naturalmente la mia, il Savoia.

E allora via, a raccontare la trasferta in Sicilia, tra terre bellissime e pranzi incredibili, o in Puglia, Calabria ecc..

Mi mettevo accanto a lui e ascoltavo in silenzio, senza interromperlo, raccogliendo le sue parole e conservandole nel mio cuore.

Non andava mai via subito, prima doveva completare il ricordo che aveva iniziato.

Poi si caricava di buste ripiene di ogni bene e si avviava verso casa, con l’andatura ondeggiante dovuta al duro lavoro che aveva incrinato anche la sua forte tempra.     


Nicola De Angelis nacque a Marsiglia il 6 agosto del 1906.

Nicola, “Mastu' Nicol”, infaticabile lavoratore, svolgeva il lavoro di marmista di fronte alla Chiesa del Carmine.

Sua moglie era Teresa Gambino, figlia di Alberigo e Clotilde, di origini irpine.

Abitavano in via Oplonti a Torre Annunziata al numero 30.

Sua figlia Giuseppina nacque nel 1942 e morì a soli 55 anni nel 1997.

Nel settembre del 1974 fu protagonista involontario di una vivace polemica con Pasquale D’Amelio, fondatore de “La Voce della Provincia” a causa di un servizio che la redazione del giornale locale torrese pubblicò in quei giorni.

Nell’articolo si menzionavano alcuni nomi di tifosi “veraci” i quali esprimevano i loro commenti e previsioni sulla stagione sportiva del Savoia che andava a iniziare, e lui non venne menzionato.

Apriti cielo!  

Naturalmente nei giorni successivi arrivò un articolo di D’Amelio che si scusava con lui e gli altri storici tifosi dei bianchi di Torre Annunziata che non erano stati menzionati.

Nicola De Angelis, “Mastu Nicol”, morì il 12 giugno 1989.

Il primo tifoso del Savoia, come amava definirsi.




Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...