sabato 13 aprile 2024

Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo: 

il cuore del tifo torrese*




Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa del Cav. Luigi Bellomo il 2 settembre 1995. 


Nato il 14 aprile 1922, Bellomo non era solo un semplice tifoso del Savoia ma un vero e proprio punto di riferimento per la squadra e per l'intera comunità.


Titolare dell'omonima tipografia fin dagli anni sessanta, insieme al fratello Antonio, situata in corso Garibaldi, Bellomo dedicò gran parte della sua vita al calcio e alla sua squadra del cuore, il Savoia. 

Per tanti anni, fino alla scomparsa, è stato presidente del Club de "I Fedelissimi" , seguendo il Savoia attraverso trionfi e sfide, sia sul campo sportivo che nelle pratiche extracalcistiche.


Negli anni settanta, una delle sue battaglie più importanti è stata senza dubbio quella per il riassetto dello storico stadio "Comunale". 

Organizzando manifestazioni e incontri con le autorità locali, Bellomo ottenne risultati concreti per migliorare la struttura sportiva più importante  della città.


Ma il suo impegno non si limitò al campo sportivo. Quando la società rischiò il fallimento dopo l'abbandono dei fratelli Gallo, Bellomo organizzò e guidò in prima persona una colletta cittadina per salvare il Savoia. 


Oltre alla sua passione per il calcio, Bellomo era conosciuto per la sua gentilezza e il rispetto altrui.

Pacato ma deciso, preferiva giudicare i calciatori per le loro qualità umane piuttosto che per le loro abilità tecniche. 

Questo atteggiamento altamente morale gli guadagnò il rispetto non solo dei tifosi del Savoia, ma di tutto il mondo calcistico delle tifoserie meridionali.


La sua scomparsa lasciò un vuoto nel cuore di tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano. 

Il suo spirito vivrà per sempre nei ricordi di chi ha avuto il privilegio di condividere con lui la passione per il calcio e per la squadra del Savoia. 

Luigi Bellomo resterà per sempre un'icona del mondo calcistico torrese, sinonimo di esempio di lealtà, passione e dedizione che continuerà, si spera, a ispirare le generazioni future che avranno sentito raccontare della sua persona e delle sue azioni.

giovedì 22 febbraio 2024

Il ricordo di Mons. Raffaele Russo.




Il Monsignor Raffaele Russo, Rettore della Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata, ci ha lasciato.

Ultima tappa del suo percorso terreno oggi all'ospedale Cardarelli di Napoli, dopo malattia. 

Celebrato lo scorso dicembre i suoi 50 anni di sacerdozio, era un punto di riferimento importante e autorevole nel territorio vesuviano, non solo nel campo religioso. 

Ordinato sacerdote a 25 anni, ha costruito sempre un legame unico tra la chiesa e la comunità in cui operava nonostante le difficoltà e le difficili condizioni in cui versano tante zone della nostra terra.

Nel 1973 inizia il suo cammino tra le chiese del vesuviano, portando avanti la missione pastorale con volontà, fermezza e decisione.

  Monsignor Russo ha dedicato oltre vent'anni anni come Rettore della Basilica, rendendola un luogo di spiritualità e inclusione, contribuendo alla riqualificazione del quartiere della Annunziata, in particolare dell'area della Basilica e dell'ex orfanotrofio, trasformato in un fulcro culturale. 

Lo ricordiamo in modo particolare in quel 22 dicembre 2023, giorno del 50° anniversario dell'ordinazione sacerdotale, come un momento speciale nella sua lunga e devota vita al servizio della comunità.

La sua scomparsa lascia un vuoto profondo e difficile da colmare visto la popolarità e il carisma con cui ha saputo farsi rispettare e ascoltare da tutti i settori e strati sociali della città.

 La sua memoria sarà un faro per tutti coloro che hanno condiviso la sua vicinanza e insegnamenti.

 

mercoledì 3 gennaio 2024

Tonino D'Ischia- La Voce di Torre




Si è spento all’età di 81 anni Antonio Di Nola, per tutti noto come “Tonino D’Ischia”.

Nato a Gragnano nel 1941 ebbe grande notorietà fin dagli inizi degli anni Sessanta assieme al complesso “I Forestieri”di cui era stato la "voce".

Dal 1950 la famiglia si trasferisce a Torre Annunziata in una villetta in via Gambardella all'Uncino, poi nel 1954 si spostano al Corso Umberto in una grandissima casa nei pressi di Villa Parnaso.

Il padre, dilettante fisarmonicista, gli aveva anteposto gli studi come obiettivo primario da raggiungere ma Tonino, pur diplomandosi ragioniere al "Cesaro" di Torre Annunziata, non abbandonò mai il suo amore per la composizione e l’interpretazione musicale coltivata nella sua Torre Annunziata dove si esibiva con i complessivi nelle sale da ballo e nelle piccole cantine dove si recavano i giovanissimi torresi e non solo.

Tonino aveva uno stile molto personale, elegante nel vestire, look con capelli corti in antitesi coi capelloni che iniziavano a mettersi in luce in quei magnifici anni.

Interpretava un repertorio delle classiche melodie napoletane riadattate con gusto e tonalità moderne e iI suo repertorio  e l’inconfondibile timbro di voce lo resero celebre fin dagli esordi tant’è che lo scritturarono locali e night club tra i più alla moda tra Sorrento, Ischia, Napoli e a Roma, dove era di casa al "Kit Kat" e al "El Morocco".

L'esplosione del "fenomeno Tonino" avvenne nel 1958 quando la troupe della storica trasmissione radiofonica del "Buttafuori", presentata da Luciano Rispoli, fece tappa a Sorrento presso il "Circolo dei Forestieri" e un gruppo di ragazzi ottenne un clamoroso successo con la canzone scritta da lui dal titolo "Belinda" dedicata a Belinda Lee di cui si era invaghito dopo  dopo averla vista nel film "I magliari".

Quel gruppo divenne"I Forestieri", con il bassista Ciro Farro, il batterista Gianni Veglia, Gianni De Falco al sax, Ettore alla chitarra e il pianista cantante Tonino Di Nola.

Immediate arrivarono le scritture e la prima ad ottenere l'esclusiva per l'esibizione della band fu un night club di Ischia e per questo motivo Tonino volle ricambiare l'onore con l'isola verde cambiandosi il nome da "Di Nola" a "D'Ischia".

Il primo impresario che li mise sotto contratto fu il marchese Antonio Gerini.

L'anno successivo la formazione della band venne rinnovata con l'ingresso di Gigi Russo e Gianni Vogelsang e vennero incisi i primi due dischi.

Arrivarono i contratti firmati a Napoli presso lo "Shaker Club", il locale più elegante della città, e dai locali notturni romani.

In quei primissimi anni Sessanta i giornali e le riviste iniziarono a dare spazio ai cantanti e alle manifestazioni canore e non passò inosservato il successo di pubblico che riscontrava Tonino e la sua band, tanto da innescare una presunta rivalità tra il nostro Tonino e un giovane Peppino di Capri, anch'egli sulla cresta dell'onda, rivalità di cui il buon Tonino si tenne saggiamente da parte.  



L'impiego al Ministero del Tesoro a Napoli limitò la sua partecipazione ma non per questo abbandonò la sua amata musica.


Negli ultimi anni aveva continuato a esibirsi anche sui social, pubblicando sulla sua pagina Facebook il vasto repertorio di successi, iniziativa molto apprezzata dal pubblico che attendeva numeroso al mattino la messa in video dei suoi post.

Purtroppo da almeno un anno la pagina non era aggiornata per le non buone condizioni di salute.

Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...