24 MARZO 1966
L'omicidio di Aldo Vimini, detto "Bambiniello" , fece enorme scalpore soprattutto per la grande popolarità del personaggio.
Tutte le persone con cui ho parlato di questa storia non hanno fatto altro che esaltare la " bontà" e la "generosità" del Vimini.
Numerosissimi sono infatti gli attestati di stima e di rispetto che , ancora oggi, a distanza di mezzo secolo, vengono riservati all'ultimo grande "guappo" di Torre Annunziata.
Aldo Vimini era un sorvegliato speciale e aveva precedenti per sfruttamento della prostituzione, mentre il suo uccisore, Ugo Triante, era un contrabbandiere di sigarette che si era specializzato nello strozzinaggio.Con questa nuova attività, il Triante aveva raggiunto una solidissima posizione economica, divenendo proprietario di numerosissime abitazioni. E proprio un prestito non restituito dal Vimini al Triante venne indicata come possibile causa del conflitto tra i due.
Lo scontro avvenne nel corso principale, all'altezza dei Piazza Cesaro, in pieno giorno, tra una fiumana di gente. Alcuni schiaffi vennero assestati da Bambiniello al suo avversario, poi lo sbaglio di girarsi e andarsene via. Un colpo di pistola alla testa sancì la morte di Aldo Vimini.
Ugo Triante si costituì qualche giorno dopo e, tra libertà provvisoria e altro, trascorse pochi mesi in galera.
Ancora oggi, taluni affermano che la morte del Vimini sia stato un atto spregevole soprattutto perchè venne colpito a tradimento dal Triante, e cioè mentre era voltato, spalle al nemico, e solo per questo il Triante ebbe la meglio.
Opinione diffusa, inoltre, che il Triante non avrebbe mai avuto da solo il coraggio e la forza per affrontare un uomo come "Bambiniello" e che la sua azione venne "appoggiata" da personaggi della mala che ambivano a impossessarsi del ruolo di "Bambiniello".
Verità, bugia, leggenda?
Chissà...
TRIBUNA ILLUSTRATA, ANNO 1966, Proprietà di A Papa. |
Altro scalpore, a livello nazionale, venne sollevato dal clamoroso furto della salma dall'ospedale civico a cura di alcune centinaia di persone che vollero trasportare il cadavere del Vimini nella sua casa per l'ultimo saluto.
Almeno venti persone furono arrestate per questo clamoroso episodio.
La scena venne "coloratamente" immortalata in copertina dalla "Tribuna illustrata" di cui conservo la copia .
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TRIBUNA ILLUSTRATA, ANNO 1966, Proprietà di A Papa. |
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RispondiEliminaPer Rosario...visto che sei un attento osservatore volevo solo dirti che questi lavori sono frutto di anni di sacrifici a catalogare fotografare, documentare e non far perdere le origini e le radici torresi,che nel bene e nel male fanno parte della Nostra Città. Sei libero di non leggere il blog ma non puoi seppellire la verità e la memoria torrese.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaNon meriteresti nemmeno risposta ma almeno abbi la decenza di utilizzare un linguaggio consono alla memoria torrese.
RispondiEliminaQuesto blog è straordinario. Rosario ha esagerato nell'uso della libertà di opinione, le sue sono offese più che un punto di vista ben articolato e sviluppato. Manca di rispetto a chi ha fatto un lavoro faticoso e intelligente di ricerca e approfondimento della storia dei torresi, personalmente gli sono grato. Il fatto che non sia stato ancora cancellata la sua esternazione senza prove civili a sostegno, è segno di democrazia, ma a mio parere andrebbe cancellata. Saluti da un torrese. Gianni Rosetti
RispondiEliminaGrazie Gianni.
EliminaRosario sei la scumma di torre annunziata
RispondiEliminail tuo lavoro e,straor....ma manca una precisione...fu leggitt.difesa!!!!!
RispondiEliminaGrazie Francesco C. per il tuo appoggio e per aver lasciato il tuo commento. Su questo episodio clamoroso svoltosi a Torre Annunziata quasi 50 anni or sono cerco testimonianze e ricordi di chi ha "conosciuto" la storia.Puoi aggiungerti al mio gruppo di ricerca oppure puoi lasciarmi un messaggio in privato,, fammi sapere.Grazie ancora per la tua partecipazione al blog, presto ci sarà una grande sorpresa..
EliminaFu legittima difesa, così mi ha sempre raccontato mia nonna Assunta. Suo marito, mio nonno materno, Mario venne adottato e cresciuto a Torre da un vecchio pescatore insieme ad un altro "figlio della Madonna" che era suo fratellastro,ma di fatto più legato do un fratello di sangue. Mario, mio nonno, aprì nella sua vita varie pescheria e fu conosciuto come Mario o' pisciauolo in quei di Cava dei Tirreno dove si trasferì da sposato; il suo fratellastro fu "Bambiniello", che ho sempre così conosciuto dai racconti di mia nonna e di cui solo adesso e qui apprendo il suo nome come era all'anagrafe.
RispondiEliminaMario.
Ciao Mario, ho letto solo ora, colpevolmente con tre anni di ritardo il tuo commento. Grazie delle tue precisazioni di cui non ero a conoscenza. Se vuoi, contattami sulla mia mail per eventuali info. Grazie ancora. papaantonio64@gmail.com
EliminaIo ero piccola e bambniell fu ucciso fuori alla sartoria di mio padre don Antonio un sart di fronte all'allora bar delle lanterne quando l'altro sparò lui si abbassò per schivare il colpo ma fu colpito alla testa
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere la più plausibile storia di mio nonno. Mi hanno raccontato altre versioni da piccolo. Nemmeno mio padre conosce la verità della morte di suo padre ,visto che ha conosciuto il suo padrino come padre e che mia nonna è sempre stata restia a parlare di questo argomento
RispondiEliminaGrazie per avermi fatto conoscere la più plausibile storia di mio nonno. Mi hanno raccontato altre versioni da piccolo. Nemmeno mio padre conosce la verità della morte di suo padre ,visto che ha conosciuto il suo padrino come padre e che mia nonna è sempre stata restia a parlare di questo argomento
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