sabato 26 marzo 2022

CIRO SCAFA- Tenore, regista e attore di successo.

 

 


 

 

Uno dei personaggi più talentuosi nel campo artistico e musicale che la nostra città ha espresso nel secolo scorso è stato Ciro Scafa, un portuale giovanissimo che scoprì di avere in dote una voce tonale che coltivò con enorme passione, dedicandola alla lirica.

Nato a Torre Annunziata il 21 giugno 1881, Ciro Scafa era figlio di Domenico che esercitava l'attività di pizzicagnolo in via Orefice, mentre sua madre era Domenica Russo.

Dopo aver acquisito i fondamentali passaggi vocali per proporsi sulle scene musicali ottenne un ingaggio per esordire a Reggio Calabria, nel Teatro Comunale nel dicembre del 1906, nell’opera più importante di Johann Wolfang von Goethe, il  “Faust”.

Da allora seguì ininterrottamente la carriera di baritono nei più importanti teatri nazionali e internazionali per oltre vent’anni.

Al termine della carriera da cantante divenne regista al Teatro alla Scala di Milano e successivamente venne nominato regista al Teatro San Carlo di Napoli, rappresentando le più importanti opere liriche.

Nel campo sentimentale Ciro sposò, proprio a Torre Annunziata, la giovane Iole Gavoni il 1 maggio del 1930.

Negli anni 50 esordì nel campo cinematografico nel film “Enrico Caruso: leggenda di una voce” del regista Giacomo Gentilomo, con protagonisti Ermanno Randi e Gina Lollobrigida.


Ciro interpretò il ruolo di “Proboscide” nel film che ebbe un ottimo successo.

L’anno successivo interpretò il ruolo di Sindaco di Cerignola nel film “Melodie immortali”, sulla vita di Pietro Mascagni, sempre con la regia di Giacomo Gentilomo.

La sua residenza a Milano risulta essere stata in Via San Pietro all'Orto 24, nella zona più prestigiosa della città, inserita nel quadrilatero della moda e a pochi passi dal Teatro Alla Scala.



                                   *per gentile concessione del nipote Antonino Scafa.

Secondo fonti familiari, il suo decesso sarebbe avvenuto nel 1954 e da allora non si ebbero più notizie su di lui, neanche del luogo dove venne sepolto.

La lunga carriera trascorsa ad alti livelli in più campi artistici e i numerosi attestati di critica e di pubblico resteranno a testimonianza perenne delle alte qualità umani e professionali di Ciro Scafa, partito dal nulla, arrivato al successo grazie alle sue straordinarie doti.  

martedì 15 marzo 2022

17 marzo 2019, il ricordo di un giorno straordinario!

                      








"Emozione.

17 marzo 2019-   

Senza emozione il tempo è solo un orologio che fa tic-tac.
Quella che mi è stata concessa è una di quelle che rimarrà impressa, per sempre, tra le piu' belle.
Una storia che solo grazie ai tanti bistrattati social poteva capitare.
Quando, alcuni anni fa, scoprì che il progetto della prima pistola semiautomatica di Venditti, venne creato da Gaetano Papa, nel XVIII secolo, avevo sempre fantasticato di vederla, un giorno, in mostra in qualche Museo per poter ammirare il lavoro del mio familiare.
Poi, la potenza della rete, ha voluto che Alessia e Franco, lombardi purosangue, giungessero a leggere il mio blog Torresi Memorie e contattarmi per offrirmi l'occasione di vederla da vicino, di toccare con mano quello che aveva costruito Gaetano duecento anni prima.
Eccoci qua, stamattina.
Ho maneggiato e tastato una grande invenzione.
Mi sono emozionato, commosso.
E ho scoperto e salutato un nuovo, grande e generoso amico.
Mi ha raccontato tutta la vita e la storia di questa pistola, proprio questa, la prima che costruì Gaetano Papa di Torre Annunziata.
Grazie Franco!
Sono sensazioni difficili da raccontare, una emozione immensa.
Senza emozione il tempo è solo un orologio che fa tic- tac…"


mercoledì 9 marzo 2022

Don Pasquale Pagano- 20 anni dopo

 

                             DON PASQUALE PAGANO



In occasione del ventennale della scomparsa di Don Pasquale Pagano avvenuta il 10 marzo 2002 ricordiamo l'amatissimo sacerdote con uno scritto dell'eccelso Prof. Salvatore Russo.


“Ho conosciuto Don Pasqualino Pagano nel lontano 1937, frequentavamo insieme la scuola catechistica “Maria Teresa Guarracino” nella cappella di via Parini, distrutta da un bombardamento alleato nel 1942 e mai ricostruita; se ne osservano ancora oggi i resti. La scuola era diretta dall’amorevole cura della presidente Lucia Giordano e dal non dimenticato Padre Rocco Cavallo redentorista.

Imparammo i primi elementi del catechismo e Pasqualino ricevette per la prima volta l’Eucaristia il 29 giugno 1937, festa di San Pietro e Paolo, nella Parrocchia dello Spirito Santo dalle mani del Parroco Can. Gaetano Ingegno.

Non lasciò la scuola catechistica e divenne egli stesso catechista; era il tempo delle fiorenti filodrammatiche e Padre Rocco ci consigliò di rappresentare il dramma L’innocenza riconosciuta; a Pasqualino fu affidato il non facile compito di interpretare San Gerardo Maiella. Una sera del dicembre 1939, ero anch’io tra gli attori, avemmo l’onore della presenza in sala dell’autore del dramma, Padre Damiano, redentorista. Alla fine della rappresentazione l’autore volle conoscerci e si congratulò per il non facile compito svolto: avevamo solo dodici anni!

Il parroco Can. Gaetano Ingegno pregò la direttrice della scuola catechistica di trasferirci nella Parrocchia per preparare i fanciulli a ricevere la Prima Comunione.

Pasqualino ed io non tralasciammo di studiare il catechismo e per cinque anni di seguito dal 1937 al 1941 partecipammo alle gare di catechismo che si tenevano in Parrocchia; per l’ultima gara, 13 luglio 1941, imparammo a memoria tutto il catechismo di Pio X e Mons. Ferrandino ebbe a congratularsi per tanto impegno. Il Parroco ci regalò il messale quotidiano in latino con a lato la traduzione italiana. Don Celestino Molfese che resse la Parrocchia come Vicario Economo dal 1 al 31 agosto 1940, ci parlò, per la prima volta, dell’Azione Cattolica. Con la venuta del nuovo parroco don Gaetano Cardalesi, il 1° settembre 1940, dopo solo otto giorni dalla sua venuta, con pochi amici, fondammo l’Associazione Giovanile di Azione Cattolica “San Felicio Martire”. Con il primo pagellamento - si era in periodo fascista ed era proibito parlare di tesseramento - Pasqualino fu nominato segretario e dal 1944 al 1947 fu presidente.

Conseguita la maturità Classica nel 1945 al Liceo Classico di Torre Annunziata si iscrisse alla facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Napoli.

Nell’ottobre del 1947 lasciò la presidenza dell’Associazione e l’Università, ove aveva seguito per due anni i corsi di medicina con ottimo profitto, per rispondere alla chiamata del Signore ad essere sacerdote.

Seguì gli studi teologici al Seminario di Capodimonte e il 15 ottobre 1950 fu ordinato diacono. Il 19 marzo 1951 nella Basilica dell’Incoronata, Madre del Buon Consiglio, dal compianto Card. Alessio Ascalesi fu ordinato sacerdote.

Iniziò la sua missione nella Parrocchia ove era cresciuto e maturata la sua vocazione sacerdotale; fu assistente dell’Associazione “San Felicio Martire”, poi al ricostituito circolo della FUCI e istituì la Santa Messa dell’universitario che si celebrava nella cappella dell’Arciconfraternita del SS. Sacramento. Nel 1956 fu nominato vice Parroco alla SS. Trinità per aiutare il vecchio Parroco Mons. Salvatore Farro e per questo nuovo impegno lasciò la FUCI al nuovo assistente don Francesco Casale.

Il 13 maggio 1967, ancora vivente Mons. Salvatore Farro, don Pasqualino fu parroco della SS. Trinità.

Vi è rimasto per 36 anni e in tutto questo tempo i fedeli sono stati testimoni del suo fecondo apostolato. Egli ha saputo sacrificarsi lasciando l’insegnamento di religione nella Scuola Media per meglio servire Dio nell’amore del prossimo. Ha lasciato, come esempio da seguire, il suo servizio umile ma dignitoso, la sua onestà spirituale e materiale. Ha sentito con fede profonda la dignità del suo ministero, più nobile di ogni umano ufficio, con la piena obbedienza alla volontà del pastore della Chiesa napoletana.

Negli ultimi due anni, colpito da una grave malattia, è stato sempre sereno, ha offerto le sue sofferenze per la conversione dei peccatori e quando il 19 marzo del 2001 ha festeggiato il 50° anniversario della sua ordinazione sacerdotale, tutti i suoi parrocchiani e gli ex soci della “San Felicio Martire” e tanti altri amici di altre Parrocchie si sono stretti, con grande affetto, intorno a lui. Su di una sedia a rotelle, sull’altare, ha concelebrato la S. Messa con i confratelli della Parrocchia e con i parroci e i sacerdoti della città. Ricevendo tra le mani l’Ostia consacrata ha saputo, ancora una volta, offrire le sue sofferenze a Cristo. I suoi occhi, specchio dell’animo nobile e santo, manifestarono la sua commozione e gioia per essere, ancora una volta, insieme a tutti noi.

Don Pasqualino ha lasciato questa terra per ricongiungersi a Cristo, eterno sacerdote, il 10 marzo 2002. Il Signore ha spalancato, certamente, le porte del suo Regno e ha chiamato a raccolta tutti gli angeli e i santi perché è ritornato al Creatore uno degli uomini migliori. E per questo tutti noi, ancora su questa terra, ringraziamo Iddio per avercelo donato e sempre lo ricorderemo nelle nostre preghiere stando così in comunione con lui.

Sono certo che, dall’alto dei cieli, ci guiderà, con bontà e saggezza, per le vie che ci porteranno un giorno a ritrovarci tutti insieme a glorificare Dio nostro Padre. “

* Ricordo di Salvatore Russo

 

martedì 8 marzo 2022

Un grande socialista: Francesco Porcelli

 L'8 marzo si ricorda la scomparsa del Francesco Porcelli, personalità politica significativa del nostro territorio e non solo.

Lo ricordiamo in questo articolo pubblicato alcuni giorni dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2009, a 91 anni.



 

“Se ne va, con la morte dell’avv. Francesco Porcelli, un’altra rilevantissima figura dell’album della migliore storia politica della nostra città.

 

Francesco Porcelli era un uomo di rara sensibilità e di robusta formazione culturale, analista fine e combattivo, lontano da ogni approccio ideologico, interlocutore attento e vivace: una delle più autorevoli personalità del socialismo e della sinistra riformista meridionale.

 

Il suo impegno politico ed amministrativo, culturale e legislativo non è mai stato arido e si è sempre nutrito dei grandi valori della giustizia e della libertà: la sua lezione sulla laicità, mai come in questo momento, appare emblematica, oltre che rigorosa e consapevole.

 

Nel corso della sua lunga attività politica ha svolto funzioni diverse e diversamente rilevanti: consigliere ed assessore municipale, Vicesindaco della città, consigliere ed assessore provinciale, parlamentare regionale, Vice presidente della Giunta Regionale e Presidente del Consiglio Regionale, oltre che dirigente, a tutti i livelli, del suo partito: il Partito Socialista Italiano.

 

Lo ha fatto sempre con una passione che pur apparendo misurata era profonda e costante.

 

Amava le sue idee, amava il confronto a cui non si sottraeva mai.

 

Amava gli ideali socialisti, si batteva per una società giusta in equilibrio tra meriti e bisogni, tra libertà e giustizia, contro ogni furore fondamentalista, per il garantismo e la tutela dei più deboli, per un equilibrio tra i diversi poteri dello Stato.

 

Con Francesco De Martino e Pietro Lezzi è stato tra le più illustri personalità del socialismo meridionale.”

(°) Estratto dall’articolo pubblicato dai “Riformisti nel Mezzogiorno” in “La Rivista” del 10 marzo 2009

Don Luigi Bellomo, il cuore del tifo torrese.

*Un tributo a Luigi Bellomo:  il cuore del tifo torrese* Torre Annunziata perse uno dei suoi pilastri sportivi e cittadini con la scomparsa ...