sabato 30 giugno 2018

30 giugno 1900- Il fallimento della Banca Commerciale a Torre Annunziata!


30 GIUGNO 1900-

Prime crepe del sistema bancario ad inizio secolo scorso che intacca, in maniera preoccupante, la fertile economia torrese basata sugli ingenti movimenti che vengono attuati specialmente nel settore alimentare.

Una delle prime banche sorte in città, guidata da uno degli uomini piu’ potenti, Luigi Potestà, viene messa in liquidazione e devono intervenire, addirittura, la Banca D’Italia e il Banco di Napoli.

I piu’ importanti padroni di pastifici erano clienti della banca ed era quindi molto forte la preoccupazione per eventuali ripercussioni economiche che avrebbero potuto danneggiare l’intera cittadinanza.

Come si legge dal trafiletto, i due istituti si accollarono tutti i debiti per facilitare l’operazione.

Il tutto venne fatto in modo abbastanza veloce per consentire ai clienti di non risentire troppo dei problemi causati dal trapasso.

La causa del fallimento era da addebitare al forte indebitamento accumulato e alla mancata liquidita per far fronte al pagamento di azioni precedentemente vendute.

Insomma, in quella occasione, si iniziò il rito del salvataggio di una banca, modalità di intervento che resta ancora attiva ai giorni nostri, anche se sotto diverse formule.

Ancora qualche mese, poi l’irruzione della Sad (Società assicurazioni diverse) che si accaparrò tutto, divenendo in pratica, la “padrona” economica di Torre Annunziata. 
  

mercoledì 27 giugno 2018

28 giugno 1607- Muore Domenico Fontana, l'architetto delle acque del fiume Sarno.



A soli 64 anni muore a Napoli l'architetto Domenico Fontana.

Tra gli innumerevoli lavori svolti nella sua avventura in Italia (era di origine svizzere), si ricordano per valore e grandezze quelli svolti tra Roma e Napoli.

Lo vogliamo ricordare come il padre di quell’immenso progetto che permise l’arrivo dell’acqua a Torre Annunziata, dietro richiesta di Muzio Tuttavilla, da cui, poi, grandi benefici ne trassero, anche nei secoli dopo, i nostri concittadini nel concretizzare quel magnifico periodo d’oro che tanto lustro diede alla nostra città, in tutto il mondo.


Il Canale di Sarno era un corso d'acqua artificiale diramato dalla sorgente del fiume Sarno, fatto costruire dal 1592 fino al 1605 dal Conte di Sarno, Muzio Tuttavilla per alimentare i propri mulini a Torre Annunziata.
Fu progettato dall'architetto Domenico Fontana e partendo dalla sorgente di Sarno, attraversava gli attuali comuni di Palma Campania, Striano, Poggiomarino, Scafati, Boscoreale, Pompei e Torre Annunziata, per una lunghezza di circa 21 Km, sfociando poi nel mar Tirreno.
 Nel corso dei secoli, oltre che per i mulini, venne sfruttato soprattutto per irrigare i campi delle terre che attraversava. In origine il suo corso si alternava in tratti scoperti e tratti sotterranei, ma nel 1984 l'imbocco fu chiuso e successivamente, negli anni novanta, si pensò di ricoprirlo completamente trasformandolo in una fogna per acque miste.
L'opera non è stata mai portata a termine ed è stata oggetto di una complessa vicenda giudiziaria.
 Ancora oggi il canale è in stato di totale abbandono diventando un problema ecologico a causa del suo condotto asciutto, senza sbocco e preda di scarichi abusivi di liquami. (Wikipedia)



27giugno 1928- Quando il paciere diventa assassino!


27 giugno 1928-

Allora, provate ad immaginate la scena.

Siamo in pieno centro a Torre Annunziata, all’improvviso due uomini armati di coltelli iniziano ad affrontarsi in un duello, abbastanza frequente in quell’epoca.

Uno contro l’altro iniziano a spintonarsi, cercano di colpirsi, tra lo sgomento generale della folla terrorizzata.

Ad un tratto dal gruppo spunta Beniamino Scola che, armato di rivoltella, spara in aria un colpo per intimorire i contendenti ma questi, anziché fermarsi o indietreggiare, si avventano insieme su di lui e cercano di disarmarlo.

Nell’azione di difesa, Beniamino esplode altri quattro colpi di pistola che colpiscono uno dei due duellanti, Salvatore Servillo di appena ventidue anni che, accompagnato all’ospedale di Torre, cessa poco dopo di vivere.

Ironia della sorte, nello stesso tempo veniva portato all’ospedale anche Beniamino che nella colluttazione aveva riportato delle ferite.

L’altro duellante, approfittando della confusione, se l’era data a gambe levate.

Conclusione, un morto, un ferito e un paese terrorizzato per un duello inscenato per futili motivi!


sabato 23 giugno 2018

24 giugno 1928- 90° anniversario dell'esilio per Francesco Papa- Il ricordo.


24 giugno 1928-



“Nel 1922 conquistammo l’amministrazione comunale. Quando c’ insediammo al Comune col compagno Ettore Fortuna, segretario della sezione socialista, ex capostazione, uscimmo in corteo dalla Camera del Lavoro: una massa di popolo, tutti con garofani rossi e la bandiera rossa. Il primo a parlare nella casa comunale fu il compagno Francesco Papa e le sue prime parole, indicando il quadro del Re, della Regina e di Garibaldi, furono: “Questi avanzi devono essere tolti!”

"Angelo Abenante- Per la libertà.  Pagina 76"

Iniziava l’avventura dell’amministrazione socialista a Torre Annunziata!

Oggi ricorre il 90º anniversario dell’inizio della condanna a cinque anni di confine a cui fosti assegnato in quel di Lipari, dove anche lì riuscisti ad essere di grande aiuto e supporto agli altri compagni confinati. 






Sei stato un esempio per tutti i compagni della nostra città nel  secolo scorso e ricordato da tutti per la tua rettitudine, onestà e principi morali.

Sei stato un grande Francesco Papa. 


martedì 19 giugno 2018

20 giugno 1921- La terribile vendetta dell'operaio licenziato!


20 giugno 1921

Fare l’operaio non è un mestiere semplice.

Fare l’operaio a Torre Annunziata, all’inizio del secolo, scorso lo era ancor di meno.



Ma anche fare il padrone, nel 1921, non era mica uno scherzo.

Un giovane mugnaio, licenziato dal proprietario del mulino Pagano, mise a segno la sua vendetta nel modo piu’ terribile possibile.

Tommaso, licenziato in seguito all’ultimo sciopero in atto in quei mesi, attese Francesco Pagano nel mentre attraversava il corso principale, e dopo averlo seguito per qualche decina di metri, gli esplose contro due colpi di rivoltella.

Quando ricordiamo i nostri pastifici, i gloriosi scioperi delle valorose classi operaie, il secolo d’oro di Torre Annunziata, ricordiamoci anche questi piccoli grandi drammi di cronaca quotidiana che tanto dolore provocarono nelle famiglie torresi. 

domenica 17 giugno 2018

19 giugno 1944- La strage di Firenze e il ricordo di un uomo straordinario: Rocco Caraviello.

Nel ricordo di Rocco Caraviello, di cui ci occupammo cinque anni fa della drammatica storia, 
https://tuttotorre.blogspot.com/2013/06/sono-passati-69-annima-io-non.html
 riproponiamo la versione approntata dal Comune di FIRENZE in ricordo dei martiri della Resistenza-:


 Rocco Caraviello gestiva un negozio di parrucchiere a Firenze, in via Fra’ Bartolomeo, dove si era trasferito nel 1936 fuggendo dalla Campania, ricercato dai fascisti per la sua militanza comunista. A partire dall’8 settembre ‘43, la sua bottega si era trasformata in un centro di collegamento per attività di lotta clandestina, vi partecipava anche la moglie Maria Penna. La sera del 19 giugno, assieme all’aiutante Edgardo Savioli, Caraviello aveva preso parte a una riunione in casa della cittadina inglese e insegnante di lingue Mary Cox, in via dei Tavolini; si erano uniti anche Franco Martelli e Vincenzo Vannini militanti nell’Azione Cattolica. L’obiettivo era quello di preparare un piano che portasse alla liberazione di alcuni patrioti feriti piantonati presso l’ospedale militare in via San Gallo. A conclusione della riunione, tuttavia, i partecipanti, erano stati arrestati dagli uomini della «Banda Carità» appostati sotto l’abitazione della Cox.
 Caraviello fu trucidato subito dopo nelle vicinanze, mentre gli altri, inclusa sua moglie e il cugino Bartolomeo, gappista, vennero trasferiti presso «Villa Triste» e lì torturati. La sera del 21 i sei prigionieri furono trasportati in Val di Terzollina per essere fucilati. Solo Vincenzo Vannini, approfittando di un momento di distrazione della scorta, riuscì a darsi alla fuga. Gli spararono dietro a più riprese, ma nonostante le ferite e approfittando del buio, poté mettersi in salvo: fu l’unico superstite.  I corpi di Mary Cox e Maria Penna furono abbandonati nel luogo dell’esecuzione, mentre gli altri vennero esposti, seguendo un rituale macabro, presso la stazione di Campo di Marte.  

18 giugno 1831- La scoperta delle terme del generale Vito Nunziante.


18 giugno 1831-

E' il giorno in cui il generale Vito Nunziante tocca per primo, con le sue mani, la preziosa fonte di acqua.
Con la creazione delle Terme Montella si assistette a un arrivo costante di persone bisognose di cure  e  sottoporsi a cure con le terapie termali.
Raffaele Liberatore descrive in un  suo scritto la straordinaria scoperta archeologica, la prima documentata, avvenuta nel territorio di Torre Annunziata.

Il merito di questa scoperta era tutto frutto dell’intuito e della genialità del generale Vito Nunziante.

Ecco come iniziava lo scritto del Liberatore.

“Vago il signor Generale Nunziante di provvedere di acqua viva alcuno dé nostri luoghi che ne patisse difetto, pose il primo tra noi la mano a volerne discoprire qualche occulta fonte a via della trivella che il gran Cassini recò in Francia…
Con saggio avvedimento egli scelse un sito che le norme di questa maniera di trivellare gli indicavano come il piu’ acconcio a dover nascondere qualche vena d’acqua, e fu presso la sponda del mare , a piè di una ruspa di tufo, parte del picciolo promontorio detto per la sua forma l’Uncino… 
Era il 18 giugno del 1831...“ 

sabato 16 giugno 2018

17 giugno 1923. Crolla il palco nell'arena dei tori! Terrore e panico a Torre Annunziata!


17 giugno 1923-



Vi ricordate quando qualche tempo fa quando vi ho parlato della corrida che si svolgeva a Torre Annunziata negli anni venti dello scorso secolo?

Se non vi ricordate vi allego il link che proposi a suo tempo e che vi consiglio di dargli uno sguardo:


Se avete visto il link di presentazione di come erano strutturate le corride a Torre Annunziata oppure lo avevate già visionato, vi propongo di seguito la rilettura di questo trafiletto del 17 giugno del 1923 quando venne improvvisata una manifestazione nel cui spazio adibito venne addirittura previsto la costruzione di un palco per rendere piu’ sicura l’incolumità del folto gruppo di spettatori accorsi da ogni dove per assistere nell’inedita gara tra tori e toreri nostrani, ormai divenuta un’abitudine nella nostra città.

Purtroppo, in questa occasione, l’improvvisazione fu abbastanza … improvvisata, e a causa dell’eccessiva ressa dei torresi e non, presenti sul palco, montato apposta su una curva dell’arena, provocò il crollo dello stesso con il conseguente ferimento per diciassette persone, tutte fortunatamente in modo non serio, le quali dovettero ricorrere alle cure ospedaliere per rimettersi in sesto.

A quei tempi si era da poco iniziata a reintrodurre la corrida a Torre Annunziata dopo un lungo stop.
Evidentemente quest’accaduto non influì sul prosieguo della
manifestazione, la quale venne portata avanti ancora per diverso tempo senza eccessivi danni alle persone, fino ad una decina di anni dopo, quando si dovette assistere alla morte di una anziana donna travolta da un toro furioso.

venerdì 15 giugno 2018

16 giugno 1908-Allarme in città! Cinque evasi dal carcere di Torre Annunziata!


16 giugno 1908-







Ricordando il 1908 potevamo parlarvi della nascita del Savoia, avvenuta proprio quell’anno, ma in assenza di notizie certe circa la data esatta dell’iscrizione dalla società torrese alla Lega preferiamo non addentrarci in scritti e tesi di cui nessuno, e ripeto, nessuno, ha la certezza esatta degli eventi.

E allora parliamo di cronaca, vista che quella, nella nostra città, non è mai mancata.

Ricordiamoci che le attività economiche erano molto consistenti, specie agli inizi del secolo scorso, causa l’enorme flusso di commercianti che gestivano affari nelle attività principali di Torre “produttiva”.

Di conseguenza, sbarcavano qui da noi anche personaggi poco raccomandabili e truffaldini da ogni angolo d’Italia, nella speranza di trovare terreno fertile per le loro avventure ladresche.

Tra l’altro, diversi erano stati i luoghi i cui spazi e abitazioni erano stati adibiti a carceri.

Certo che avevamo anche le carceri a Torre Annunziata, mica potevamo farcele mancare!

Proprio quel martedì 16 giugno, il capo-carceriere chiuse a chiave la porta che portava alle celle per cinque detenuti, dopo che questi avevano passeggiato nel cortile per la classica ora d’aria.

Da alcuni giorni si erano accorti che a quella porta mancava una sbarra e, approfittando che il carceriere era rientrato in ufficio a stilare il rapporto quotidiano, riuscirono a passare tra quella inferriata.

Giunti sul balcone, formarono una piramide umana aiutandosi con delle lenzuola intrecciate, riuscendo così a fuggire indisturbati.

Pasquale, Luigi, Pasquale, Giuseppe, tutti e quattro torresi e Gino Conti, quest’ultimo di Ancona, diventarono irreperibili.

Trascorse un’ora prima che il carceriere si accorgesse dell’evasione.

Appena diede l’allarme avvisò anche il giudice Di Giuseppe che si recò al carcere per iniziare un’inchiesta.

I carabinieri vennero richiamati immediatamente e iniziarono anch’essi la caccia ai fuggitivi.

La città venne scossa da questa clamorosa notizia.

Cinque detenuti erano evasi dal carcere di Torre Annunziata!

Magari nei prossimi giorni vedremo se riusciremo a trovare qualche notizia su come si concluse questa vicenda.

martedì 12 giugno 2018

13 giugno 1904- Sciopero o assassinio? Il direttore Cirillo ad un passo dalla morte!


13 giugno 1904-

Uno sciopero lunghissimo che andava avanti da lunghi mesi.

Raramente abbiamo letto di episodi come quello di cui vi stiamo raccontando, anche se crediamo la rabbia, gli animi esasperati e la volontà di non cedere nella richiesta di maggiori diritti abbiano indotto talvolta i protagonisti delle lotte a ricorrere ad episodi di violenza non giustificata, assolutamente inaccettabile.

Forse il 1904 è stato l’anno piu’ turbolento sul piano dell’ordine pubblico nella nostra città, figlio di quel disgraziato 1903 in cui, quella volta, furono otto i contadini morti sotto i colpi di fucili dei carabinieri.

La famosa strage del Ponte De Rosa.

Questa volta il morto non ci scappò, ma si andò vicino.

Ritornando verso casa, Antonio Cirillo, direttore dello stabilimento Fabbrocino, venne assalito sulla sua vettura da uno sconosciuto, il quale gli vibrò parecchie coltellate alla schiena.

Il poveretto riuscì a parare alcuni colpi, altri no.

L’accorrere della gente riuscì a far desistere l’assalitore dal
compiere gli ultimi ferali colpi.

Immediata assemblea degli scioperanti condannò severamente l’accaduto, definendo l’aggressione come iniziativa violenta di un individuo.

Quando si parla degli scioperi del secolo scorso forse non si ha bene la percezione del clima di paura e rabbia con cui, tutte le parti, andavano ad affrontare quei terribili momenti che potevano durare anche mesi.


lunedì 11 giugno 2018

12 giugno 1965- Arrestati i tre autori del furto del tesoro di "Maria a' sposa!"


12 giugno 1965-

La Stampa- 13 giugno 1965




Tre arresti furono eseguiti in quella giornata per il furto compiuto un mese prima nella chiesa del cimitero di Torre Annunziata del famoso “tesoro”, costituito da bracciali, anelli, catenine e tutta una serie di oggetti, in massima parte d’oro, devoluti alle spoglie di “Maria a’ sposa”.



In casa dei tre uomini, specialisti in furti sacri, venne trovato denaro contante per 1.200.000 lire ma non uno solo degli oggetti preziosi.

Dov'era nascosto e che fine fece il tesoro di Maria?

Dove scomparve tutto l’oro, si parlava di almeno cinque chilogrammi di materiale, che il popolo torrese aveva lasciato in quel luogo “sacro”, regalato al servizio di Maria in cambio di un miracolo, di una benedizione, di un segnale divino?

Già dai primi mesi in cui le spoglie di quella povera donna vennero messe a riposo in quella chiesa, si assistette all’arrivo di una massa di persone, donne in maggior parte, di ogni ceto e strato della popolazione, non solo torrese.

In breve tempo la fama dei miracoli di Maria si espanse anche nei comuni limitrofi, creando anche perplessità ed imbarazzo agli addetti incaricati della gestione del loculo.

Don Felice Scafa, ad un certo punto, ritenne opportuno spostare la grande massa di oro che si era accumulata, e aveva pensato di trasferire i preziosi in cassette di sicurezza presso alcune banche, ma l’immediata reazione della folla fu talmente violenta che dovette rinunciare.

Fino all’anno scorso in cui ebbe la sgradita sorpresa quando si accorse che tutti gli oggetti furono rubati. 


Trascorso un anno dal clamoroso furto che gettò lo scompiglio nei fedeli torresi un nuovo miracolo si compì nella chiesa del cimitero.

I fedeli, ancora più dei mesi precedenti, ripresero a rivestire un secondo manto d’oro per il sarcofago, regalando a Maria un nuovo tesoro.

Ritornando agli arrestati del giugno 1965 è giusto ricordare che vennero successivamente prosciolti dalle accuse e vennero liberati, anche se i dirigenti della Polizia di Stato che condussero le indagini e gli arresti erano convinti di essere sulla strada giusta ma la mancanza certa di prove indussero i magistrati a dichiarare la quasi totalità dell’innocenza dei tre uomini.

Tra i dirigenti in prima fila nell’inchiesta per assicurare i ladri alla giustizia si distinse il commissario Juliano, all’epoca autore di una clamorosa conferenza stampa dopo la scarcerazione dei tre imputati.
In questo link, la storia dell'assoluzione dei tre uomini :


Ormai la storia di Maria e del furto può ritenersi conclusa con tutti i suoi particolari, narrati in questo post nei link diversi. Resta l'ultimo quesito, quello piu' importante.
Chi rubò l'oro e che fine fece? 

domenica 10 giugno 2018

11 giugno 1954- Le bugie dell'ANSA e la verità sulle dimissioni del sindaco Pasquale Monaco!


11 giugno 1954-


La notizia arrivò direttamente dall’agenzia Ansa:

“Il sindaco di Torre Annunziata professor Pasquale Monaco ha rassegnato ieri le dimissioni dalla carica per dissensi con la locale sezione del Partito Comunista Italiano. Il professor Monaco era dal 1947 a capo dell’amministrazione socialcomunista.”

Naturalmente queste clamorose dimissioni diedero esca a commenti da parte della popolazione e da tutti i media che riportarono la notizia dell’agenzia.

Le prime indiscrezioni parlavano di un sindaco che si sarebbe ribellato alla disciplina del partito e con questo atteggiamento avrebbe cercato di convincere altri compagni a fuoriuscire dal partito perchè da tempo insofferenti alle direttive della direzione.

Immediate giunsero il giorno dopo le parole di fuoco di Pasquale Monaco.

Egli inviò una lettera a tutti i giornali che avevano riportato la notizia, invitandoli a ritirare quello che si era detto su di lui, sulle sue dimissioni, e sul suo rapporto con la direzione del partito, spiegando le dimissioni con queste parole.

“Essendo stato, sin dall’aprile scorso, trasferito a Napoli presso la scuola “Alessandro Volta”, ho rinnovato la mia richiesta di sostituzione nell’incarico di sindaco per le evidenti difficoltà sorte dal cambiamento di sede. Si consoli, signor direttore, che nessun dissenso c’è stato né oggi né prima, tra me e il Partito Comunista, che da quando sette anni or sono fece a me l’onore di affidare la responsabilità di sindaco, ha appoggiato l’opera mia e della giunta, per risolvere con successo numerosi e   difficili problemi dei lavoratori e del popolo di Torre Annunziata. Non mi risulta alcuno sfaldamento delle file comunista di Torre Annunziata, bensì rigoglioso sviluppo e non vorrei che ella andasse a ricercare sfaldamenti a case degli altri, per consolarsi facilmente degli sfaldamenti di questi giorni delle file monarchiche."
 Queste le parole durissime di Monaco all’indirizzo della stampa che aveva pubblicato, senza ricercare conferma allo stesso, le false notizie dell’Ansa.

Ancora più duro, il fondo dell’unità del 12 giugno 1954:
 “Non possiamo in questa occasione non elevare una vibrata protesta contro un costume giornalistico e politico deplorevole, che adopera il falso come informazione e lo calunnia come argomento di polemica contro l’avversario. Non possiamo neanche tacere la più viva deplorazione nei confronti dell’agenzia di informazione Ansa che ha diramato la notizia infondata nella serata di giovedì. Chi aveva trasmesso queste notizie all’Ansa. Perché i redattori dell’agenzia non hanno, prima di darle pubblicazione, esercitato il minimo controllo sulla sua veridicità?”


Gazzetta del Mezzogiorno- 11 giugno 1954

l'Unità- 12 giugno 1954

sabato 9 giugno 2018

9 giugno 1913- Scontro tra treni e l'incredibile morte di un ragazzo di Torre Annunziata!




9 giugno 1913-

Il macchinista del diretto N. 109 che da Napoli andava a Reggio Calabria giunse in orario alla stazione di Torre Annunziata, alle 19:50.

Doveva fermarsi solo un minuto ma, entrando a grande velocità in stazione, non fece in tempo a frenare, urtando contro le carrozze posteriori di un treno merci fermo in stazione sullo stesso binario.

L’urto fu molto forte, la locomotiva del diretto entrò quasi completamente nell’ultimo vagone del treno merci.

Vi starete chiedendo.

Chissà quanti morti ci furono…?

Nessun morto per l’incidente!

Fortunatamente solo una quindicina di feriti.

Il macchinista del diretto venne subito arrestato assieme al deviatore del piazzale di Torre Annunziata in attesa che l’inchiesta appurasse la responsabilità.

Ma…

Un morto ci fu lo stesso!

Un ragazzo di nome Michele Basso, appena appreso dell’incidente in ferrovia, si recò sul posto per curiosare e, sfortunatamente toccò un filo elettrico che, partendo dalla stazione, arrivava in città per l’illuminazione elettrica.

Il ragazzo rimase fulminato.

Ritornando all’inchiesta sulle responsabilità dello scontro, venne confermato l’arresto per il macchinista del diretto mentre si dovette attendere ancora altre indagini per chiarire meglio la posizione del deviatore di Torre Annunziata.

L’indomani si contarono tra gli ospedali di Torre Annunziata e di Napoli tre feriti gravi, oltre ai dodici feriti in modo abbastanza lieve.

L’unico morto fu Michele Basso, che non c’entrava nulla con l’incidente, morto solo per colpa del fato e della curiosità.  
Corriere della Sera- 10 Giugno 1913








Corriere della Sera-11 Giugno 1913






















martedì 5 giugno 2018

5 giugno 1965-Carramba! Che sorpresa dopo 50 anni Torre Annunziata!

5 giugno 1965-
Se questa storia fosse stata ricordata sui giornali negli anni novanta, all’epoca del seguitissimo programma “Carramba! Che sorpresa!” della grande Raffaella Carrà, sicuramente le nostre due sorelle torresi avrebbero preso parte alla felice rimpatriata sotto le telecamere della Rai.
Anna e Annunziata Sansone si erano lasciate nel 1916, quando Annunziata si era trasferita in America a venticinque anni, dopo che aveva sposato “per procura” certo Franco De Luca.
Per cinquant’anni non si erano mai piu’ viste.
Fino al 5 giugno del 1965, quando suggellarono il loro incontro con una grande festa a Torre Annunziata.


lunedì 4 giugno 2018

4 giugno 1965- Inizia il processo contro i barbari della villa distrutta a Torre Annunziata!


4 giugno 1965-

Una brutta, bruttissima storia.

Iniziava proprio il 4 giugno il processo in pretura a Torre Annunziata contro dieci persone accusate di aver distrutto una antica villa romana, nel corso di lavori per costruire tre palazzi.

La denuncia venne presentata alle autorità competenti dalla sovraintendenza alle Antichità.

I fatti risalivano alla primavera del 1964, lungo la litoranea di Torre Annunziata, sul suolo di proprietà di Luigi Manzo, ceduto alla società “La Perla” in cambio della permuta di 88 vani nei tre palazzi che si stavano creando.

Fortunatamente qualcuno diede l’allarme, anche se i danni furono ingenti.

domenica 3 giugno 2018

3 giugno 1969- Il popolo torrese si ribella. Stazione ferroviaria bloccata!


3 giugno 1969-

Scusate se per alcune ore siamo mancati con il nostro consueto appuntamento ma un motivo valido c’era…

Oggi riprendiamo i ricordi con quel che accadde il 3 giugno del ’69, quando venne occupata la Stazione Centrale della Ferrovia dello Stato da alcune centinaia di persone.

Il motivo?

Semplice.

La soppressione di due treni, uno diretto verso Napoli e l’altro invece verso Salerno, i quali erano molto frequentati dai pendolari torresi.

L’inizio della clamorosa protesta avvenne verso le 06,30 dopo che i manifestanti, in massima parte operai, a seguito di una vivace contestazione con il capostazione, si portarono sui binari, bloccando il traffico ferroviario per almeno due ore.

Solo dopo l’intervento dei carabinieri e della polizia, con grande opera di persuasione da parte dei dirigenti di entrambi le forze, i binari furono liberati dalla folla per la ripresa del traffico.

Non sappiamo però se i treni che erano stati soppressi furono reinseriti nei tragitti giornalieri per alleviare le sofferenze dei pendolari torresi.    

Il ricordo di Mons. Raffaele Russo.

Il Monsignor Raffaele Russo, Rettore della Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata, ci ha lasciato. Ultima tappa del suo perco...