12 giugno 1965-
La Stampa- 13 giugno 1965
|
Tre arresti furono eseguiti
in quella giornata per il furto compiuto un mese prima nella chiesa del
cimitero di Torre Annunziata del famoso “tesoro”, costituito da bracciali,
anelli, catenine e tutta una serie di oggetti, in massima parte d’oro, devoluti alle spoglie di “Maria a’ sposa”.
In casa dei tre uomini, specialisti
in furti sacri, venne trovato denaro contante per 1.200.000 lire ma non uno
solo degli oggetti preziosi.
Dov'era nascosto e che
fine fece il tesoro di Maria?
Dove scomparve tutto l’oro,
si parlava di almeno cinque chilogrammi di materiale, che il popolo torrese
aveva lasciato in quel luogo “sacro”, regalato al servizio di Maria in cambio
di un miracolo, di una benedizione, di un segnale divino?
Già dai primi mesi in cui le
spoglie di quella povera donna vennero messe a riposo in quella chiesa, si
assistette all’arrivo di una massa di persone, donne in maggior parte, di ogni
ceto e strato della popolazione, non solo torrese.
In breve tempo la fama dei
miracoli di Maria si espanse anche nei comuni limitrofi, creando anche
perplessità ed imbarazzo agli addetti incaricati della gestione del loculo.
Don Felice Scafa, ad un certo punto,
ritenne opportuno spostare la grande massa di oro che si era accumulata, e
aveva pensato di trasferire i preziosi in cassette di sicurezza presso alcune
banche, ma l’immediata reazione della folla fu talmente violenta che dovette
rinunciare.
Fino all’anno scorso in cui ebbe la sgradita sorpresa quando si accorse che tutti gli oggetti furono rubati.
Trascorso un anno dal clamoroso furto che gettò lo scompiglio nei fedeli torresi
un nuovo miracolo si compì nella chiesa del cimitero.
I fedeli, ancora più dei mesi
precedenti, ripresero a rivestire un secondo manto d’oro per il sarcofago,
regalando a Maria un nuovo tesoro.
Ritornando agli arrestati del
giugno 1965 è giusto ricordare che vennero successivamente prosciolti dalle
accuse e vennero liberati, anche se i dirigenti della Polizia di Stato che
condussero le indagini e gli arresti erano convinti di essere sulla strada
giusta ma la mancanza certa di prove indussero i magistrati a dichiarare la quasi
totalità dell’innocenza dei tre uomini.
Tra i dirigenti in prima fila
nell’inchiesta per assicurare i ladri alla giustizia si distinse il commissario Juliano, all’epoca autore di una
clamorosa conferenza stampa dopo la scarcerazione dei tre imputati.
In questo link, la storia dell'assoluzione dei tre uomini :
Ormai la storia di Maria e del furto può ritenersi conclusa con tutti i suoi particolari, narrati in questo post nei link diversi. Resta l'ultimo quesito, quello piu' importante.
Chi rubò l'oro e che fine fece?
Nessun commento:
Posta un commento