9 giugno 1913-
Il macchinista del diretto N. 109 che da Napoli andava a
Reggio Calabria giunse in orario alla stazione di Torre Annunziata, alle 19:50.
Doveva fermarsi solo un minuto ma, entrando a grande
velocità in stazione, non fece in tempo a frenare, urtando contro le carrozze
posteriori di un treno merci fermo in stazione sullo stesso binario.
L’urto fu molto forte, la locomotiva del diretto
entrò quasi completamente nell’ultimo vagone del treno merci.
Vi starete chiedendo.
Chissà quanti morti ci furono…?
Nessun morto per l’incidente!
Fortunatamente solo una quindicina di feriti.
Il macchinista del diretto venne subito arrestato assieme al
deviatore del piazzale di Torre Annunziata in attesa che l’inchiesta appurasse
la responsabilità.
Ma…
Un morto ci fu lo stesso!
Un ragazzo di nome Michele Basso, appena appreso dell’incidente
in ferrovia, si recò sul posto per curiosare e, sfortunatamente toccò un filo
elettrico che, partendo dalla stazione, arrivava in città per l’illuminazione
elettrica.
Il ragazzo rimase fulminato.
Ritornando all’inchiesta sulle responsabilità dello scontro,
venne confermato l’arresto per il macchinista del diretto mentre si dovette
attendere ancora altre indagini per chiarire meglio la posizione del deviatore
di Torre Annunziata.
L’indomani si contarono tra gli ospedali di Torre Annunziata
e di Napoli tre feriti gravi, oltre ai dodici feriti in modo
abbastanza lieve.
L’unico morto fu Michele Basso, che non c’entrava nulla con
l’incidente, morto solo per colpa del fato e della curiosità.
Corriere della Sera- 10 Giugno 1913
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