27 giugno 1928-
Allora, provate ad immaginate la scena.
Siamo in pieno centro a Torre Annunziata, all’improvviso due
uomini armati di coltelli iniziano ad affrontarsi in un duello, abbastanza
frequente in quell’epoca.
Uno contro l’altro iniziano a spintonarsi, cercano di
colpirsi, tra lo sgomento generale della folla terrorizzata.
Ad un tratto dal gruppo spunta Beniamino Scola che, armato
di rivoltella, spara in aria un colpo per intimorire i contendenti ma questi, anziché
fermarsi o indietreggiare, si avventano insieme su di lui e cercano di disarmarlo.
Nell’azione di difesa, Beniamino esplode altri quattro colpi
di pistola che colpiscono uno dei due duellanti, Salvatore Servillo di appena
ventidue anni che, accompagnato all’ospedale di Torre, cessa poco dopo di
vivere.
Ironia della sorte, nello stesso tempo veniva portato all’ospedale
anche Beniamino che nella colluttazione aveva riportato delle ferite.
L’altro duellante, approfittando della confusione, se l’era
data a gambe levate.
Conclusione, un morto, un ferito e un paese terrorizzato per
un duello inscenato per futili motivi!
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