30 GIUGNO 1900-
Prime crepe del sistema bancario ad inizio secolo scorso che
intacca, in maniera preoccupante, la fertile economia torrese basata sugli
ingenti movimenti che vengono attuati specialmente nel settore alimentare.
Una delle prime banche sorte in città, guidata da uno degli
uomini piu’ potenti, Luigi Potestà, viene messa in liquidazione e devono
intervenire, addirittura, la Banca D’Italia e il Banco di Napoli.
I piu’ importanti padroni di pastifici erano clienti della
banca ed era quindi molto forte la preoccupazione per eventuali ripercussioni
economiche che avrebbero potuto danneggiare l’intera cittadinanza.
Come si legge dal trafiletto, i due istituti si accollarono
tutti i debiti per facilitare l’operazione.
Il tutto venne fatto in modo abbastanza veloce per
consentire ai clienti di non risentire troppo dei problemi causati dal
trapasso.
La causa del fallimento era da addebitare al forte
indebitamento accumulato e alla mancata liquidita per far fronte al pagamento
di azioni precedentemente vendute.
Insomma, in quella occasione, si iniziò il rito del
salvataggio di una banca, modalità di intervento che resta ancora attiva ai
giorni nostri, anche se sotto diverse formule.
Ancora qualche mese, poi l’irruzione della Sad (Società
assicurazioni diverse) che si accaparrò tutto, divenendo in pratica, la “padrona”
economica di Torre Annunziata.
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