venerdì 30 novembre 2018

1984, 3 dicembre- Scheletri, oro e gioielli dalla terra di Oplonti!






Con il ritrovamento di scheletri e monete preziose, tutta l’area archeologica inerente il territorio di Oplonti venne riportato al centro dell’attenzione scientifica per il grande interesse delle sue scoperte.

Tra i 32 scheletri ritrovati vennero individuati tre bambini, quattro donne e un uomo con la spada.

Erano persone molto facoltose, considerando le oltre mille monete di oro argento e bronzo che portarono con loro, e altri 50 monili d’oro.

Per la precisione, si trattava di 150 monete d’oro, in massima parte con l’effige di “Nero Caeser Augustus”, altre 400 in argento e circa 600 in bronzo.

Venne confermato che la morte della comunità avvenne a causa dell’eruzione del 79 d.C.

Anche in questa occasione il lavoro delle ricerche, frutto di un programma iniziato alcuni mesi prima, aveva dato i frutti sperati.

La direzione delle operazioni era affidata ad Antonio D’Ambrosio, sotto la supervisione del sovraintendente Baldassarre Conticelli, il quale espresse la sua grande soddisfazione per i ritrovamenti nell’incontro con la stampa per illustrare i particolari della scoperta.

Nel marzo del 2016 venne allestita una mostra straordinaria a Palazzo Criscuolo dal titolo “A picco sul mare” con grande successo di pubblico.

Anche Torre Annunziata, finalmente, ebbe l’occasione di mettere in vetrina parte del suo tesoro.



1996, 2 dicembre - La targa di Giancarlo Siani nella sala comunale!


Il Comune di Torre Annunziata e la targa dedicata a Giancarlo Siani.

L'omaggio al giornalista del "Mattino", assassinato il 23 settembre 1985, era stato sistemato nella sala consiliare dell'amministrazione torrese il 2 dicembre del 1996.

Nel 2014 qualcuno si accorse che la targa si era usurata e, a causa di una cattiva manutenzione, si era anche deturpata dopo la tinteggiatura dell’intero salone.

«Era del tutto rovinata ed era collocata a un'altezza tale da renderla quasi totalmente illeggibile".

Questo spiegò l'assessore alla Cultura Antonio Irlando, che ne chiese l’immediato restauro.

Poche settimane dopo, la targa riprese il suo posto nella sala, ma allocata due metri piu’ in basso in modo da renderla leggibile a tutti.

 «Ora il nome di Giancarlo Siani è finalmente leggibile anche nell’aula consiliare del Comune di Torre Annunziata – concluse l’assessore Irlando – città che ha raccontato con passione ed equilibrio negli anni in cui è stato corrispondente de Il Mattino».

Sotto nelle foto, la targa prima e dopo il restauro.



domenica 25 novembre 2018

1920, 28 novembre- Lo scandalo degli stracci! 1)continua


28 novembre 1920-

Il sistema per frodare l’Erario era stato architettato in modo molto astuto.

In pratica venivano riempiti migliaia di sacchi con indumenti seminuovi, recuperati dagli stabilimenti di logistica militare, relativi alla produzione del periodo bellico.

Dopo questa operazione, i sacchi venivano abilmente ricoperti con stracci, in modo che i funzionari addetti alla vendita, confermata la presenza di solo pezze di scarto, vendessero il materiale ad un prezzo irrisorio.

Naturalmente poi venivano recuperati i vestiti in ottimo stato, quasi il novanta per cento della merce, e rivenduti con un guadagno altissimo.

La denuncia scattò a seguito della scoperta di alcuni operai della cooperativa “L’Iniziativa” che gestiva lo smercio dei sacchi e che non vollero essere partecipi della truffa.

Lo scandalo fu enorme e ne conseguì anche una interrogazione parlamentare alla Camera in cui l’on. Lombardi chiese l’apertura di una inchiesta parlamentare sull’accaduto.

Ritorneremo su questa storia dopo aver letto tutta la documentazione inerente e ne ricorderemo gli sviluppi che ebbe in seguito.


1973, 26 novembre- 240 milioni rubati in appena due minuti!!!


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26 novembre 1973-

La rapina all’ufficio cassa di un grande stabilimento, come era quello della Deriver, doveva essere considerato per forza un obiettivo appetibile da parte della malavita locale, non ancora organizzata in clan e gruppi che si scannarono letteralmente, a colpi di mattanza, nei pochi anni a seguire questo episodio di cronaca.
Rispetto a tutto quello che successe in seguito possiamo affermare, adesso, che se non fosse  stato per il malore che colpì un operaio, questo episodio poteva essere tranquillamente etichettato come reato di normale amministrazione...

Quella sera di quarantacinque anni fa, verso le ventidue, quattro persone armate di mitra e con il volto mascherato, fecero irruzione nell’ufficio cassa, situato al pian terreno dello stabilimento, dove vi erano, tra l'altro, diversi dipendenti in fila  per ritirare lo stipendio dopo il turno di lavoro serale.

Appena entrati nel locale, intimarono a tutti di stare calmi e mentre uno di loro scavalcò il bancone che divideva la cassa, si impadronì di tutti i soldi che erano stati erogati per gli stipendi degli operai.

L’azione furtiva durò un paio di minuti, dopo di che, ritornando verso l’uscita dove c’era un complice in attesa con l’auto, ripartirono a gran velocità facendo perdere le proprie tracce.

Nel mentre, dentro il locale cassa, un operaio di 28 anni, Vincenzo Senatore, veniva colpito da malore e solo il pronto intervento dei compagni che, trasportandolo in macchina e portandolo all’ospedale, gli permise di aver salva la vita.

La rapina fruttò ai malviventi 240 milioni di lire mentre gli operai dovettero attendere un nuovo versamento da parte dell’azienda e diversi giorni prima di poter ricevere il loro, sudato, stipendio. 


sabato 24 novembre 2018

1934, 27 novembre- Il Commendatore Giovanni Voiello.


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27 novembre 1934-



Cinque righe, solamente cinque righe per riassumere una vita intera dedicata al lavoro, alla famiglia e alla prosperità della nostra città.

Giovanni Voiello ha rappresentato il marchio di Torre Annunziata nel mondo intero per tantissimi anni, con il suo eccezionale alimento prodotto con i migliori grani, reperiti negli angoli del mondo senza badare a spese.

Perché la pasta Voiello doveva essere il prodotto che rappresentasse e completasse, con il suo gusto unico, il pranzo degli italiani e non solo, perchè come diceva “don Giovanni”, non c’è italiano che non abbia un po' di napoletanità dentro di se.

Solo nel 1934 gli venne conferito il prestigioso riconoscimento su proposta del Capo del Governo Benito Mussolini che lo insignì della Commenda.

Cinque anni dopo, Giovanni Voiello morì a Torre Annunziata.


venerdì 23 novembre 2018

25 novembre 1988- Domenico Bertone, tutto in solo quattro anni.


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25 novembre 1988-


Domenico Bertone era a capo di una giunta di sinistra nel 1981, poi con una coalizione di pentapartito dall’83 all’85.

Solo allora decise di lasciare la poltrona di sindaco per sedersi su quella piu’ importante di assessore provinciale all’edilizia scolastica.

Nonostante questo salto in alto, continuava a manovrare e gestire a piacimento la vita amministrativa torrese tramite i suoi uomini di fiducia.

Le accuse del giudice Paolo Mancuso, che ordinò il suo arresto, rasentavano l’incredibile: duemila delibere approvate senza convocare il consiglio comunale, il novanta per cento degli appalti pubblici concessi con trattativa privata.

Pesantissimi i capi d’accusa nei confronti di Domenico Bertone: concorso in peculato, corruzione e interessi privati in atti d’ufficio.

Centinaia di milioni elargiti a ditte che neanche iniziarono a fare i lavori previsti.

Rifacimento del manto d’asfalto in vicoli e piazze, cinquecento milioni.

Altri duecento milioni per lo spurgo delle fogne.

Nessun settore restò immune da quell’ondata di soldi facili, spartiti tra amici e compari.

"Don Mimì" Bertone non fu il solo ad essere arrestato quella mattina.

Lo seguirono in cella altri cinque personaggi, funzionari dell’ufficio tecnico e titolari di imprese.

Miliardi sperperati come noccioline in barba alle piu’ elementari logiche di decenza, senza che nessuno di questi lavori, profumatamente pagati, venisse eseguito.

Tutto queste accuse in solo quattro anni, tra il 1981 e il 1985.

Anni d’oro per "Don Mimì" e compagnia, probabilmente il periodo in cui Torre Annunziata raggiunse il punto piu’ basso della sua gloriosa storia, a livello finanziario, d’immagine e di sconcio morale.
Forse, se siamo ridotti in queste condizioni ancora oggi, a distanza di tanti anni, dobbiamo “ringraziare” quella classe dirigente politica che seppe integrarsi perfettamente con la malavita locale, come appurarono i magistrati, lasciandoci in eredità soltanto terra bruciata.



martedì 20 novembre 2018

21 novembre 1908- Nascita del Savoia? Forse non è così...


Diciamola tutta.

Di certo, non ci sono documentazioni che certificano alcunché.

Sicuramente è tra le società di calcio più antiche d’Italia con una storia che inizia nei primissimi anni del Novecento.

Deve le sue origini alla Canopic, nave inglese che, sbarcata nel porto di Torre Annunziata, lanciò una novità: il football.

Torre Annunziata era il secondo polo commerciale e industriale più importante dell’Italia Meridionale, dietro alla sola Napoli.

Il porto abbondava di navi mercantili affollate da marinai che, fra uno scarico merci e l’altro, rincorrevano un pallone di cuoio.

Il football venne introdotto nella “Manchester del Sud” in questo modo e, nel 1908, da un gruppo di industriali di molini e pastifici, venne fondata l’Unione Sportiva Savoia.

Nessun documento ufficiale fornisce la data certa di fondazione.

Fino al 1915 la nascente società si occupava prevalentemente di podismo e ciclismo.

Il 21 novembre 1915 il primo incontro di calcio ufficiale, a Napoli, contro il “Vito Fornari” in una gara terminata in parità.

Forse, se si doveva festeggiare un evento, doveva essere questo pareggio ottenuto nel primo incontro di cui si ha notizia.


domenica 18 novembre 2018

1915, 20 novembre- Il comitato dei 7 per dirigere lo sciopero!


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20 NOVEMBRE 1915-

Il Consiglio generale della Camera del Lavoro creò al proprio interno un Comitato di agitazione, composto da sette persone con pieni poteri per dirigere lo sciopero dei mugnai iniziato in quei giorni.

Vennero convocate tutte le categorie del porto, le quali nella loro assemblea plenaria assicurarono ampia solidarietà agli scioperanti, mettendosi a loro disposizione.

Altre categorie seguirono il loro esempio, dai lavoranti di paste lunghe e minute ai cassettai, dagli inchiodatori agli incollatori di cassette.

Anche i braccianti addetti al trasporto delle paste dai 65 pastifici agli scali si erano subito messi in sciopero, bloccando il carico di pasta, semola, farina e prodotti derivati.

Lo sciopero coinvolse pian piano tutte le categorie e continuò ancora per qualche mese. 

sabato 17 novembre 2018

18 novembre 1875- Don Pelagio Rossi, la storia di Torre Annunziata!












Nato a Napoli il 18 novembre del 1875, il personaggio di cui ricorre l’anniversario di nascita in questa giornata non ha bisogno di nessuna presentazione.

Ma io, curioso come non mai, qualche mia riflessione voglio aggiungerla.

Pelagio Rossi è stato sicuramente l’uomo politico piu’ influente, assieme all’acerrimo avversario Gino Alfani, che ha segnato l’epoca di inizio Novecento fino agli anni Trenta a Torre Annunziata.

Solo per darvi l’idea di quanto fosse stata continua la sua presenza pubblica e il suo peso politico vi elenco alcuni dati.

Quattro volte nominato Sindaco, la prima volta nel 1903, l’ultima volta nominato nel 1923, per un totale di 117 mesi spalmati in 9 anni!

Eletto alla Camera dei Deputati nella XXVII Legislatura del Regno d’Italia dal 24 maggio 1924 al 21 gennaio 1929

Al termine della Legislatura venne nominato Podestà dal regime fascista nel febbraio del 1929 fino al marzo del 1931.

Lo spessore politico di Pelagio Rossi è fuori discussione, i numeri e le cariche ricoperte parlano chiaro.
Don Pelagio Rossi ha fatto la storia di Torre Annunziata.

Laureato in Giurisprudenza, a Torre Annunziata divenne il candidato espressione dei proprietari e una parte degli “industriali” di pensiero nazionalista, uniti nella lista “Unione Democratica” e già nel 1903, ad appena 28 anni divenne per la prima volta Sindaco della città, carica che dovette abbandonare l’anno successivo a seguito delle clamorose ripercussioni dovute all’eccidio di Ponte de Rosa in cui vennero uccisi dai carabinieri un gruppo di dimostranti.

L’adesione al fascismo fu la naturale evoluzione del gruppo a cui si ispirava Pelagio Rossi anche se i modi e le conseguenti violenze che caratterizzavano le azioni squadriste erano contrarie alla logica di Don Pelagio che piu’ volte si scontrò, anche con iniziative clamorose, con il responsabile di tali iniziative, lo squadrista Saporito.

Un passaggio importante, di risalto nazionale, avvenne nel 1913 quando si schierò pubblicamente, a seguito dell’inchiesta che vide implicato il nostro referente nazionale on. Alessandro Guarracino per lo scandalo della costruzione del Palazzo di Giustizia a Roma.

In quella occasione Pelagio Rossi, in qualità di Sindaco di Torre Annunziata, intervenne con dichiarazioni rese alla stampa nelle quali rimarcava il corretto comportamento del Guarracino e ne elogiava la rettitudine e la buona fede, in sintonia con “la soddisfazione degli amici e il legittimo orgoglio del suo collegio”.

L’azione di Pelagio Rossi alla Camera dei deputati è riassunta in sette interventi che lo hanno visto esporsi in prima persona e, specificatamente per Torre Annunziata, la richiesta di una interrogazione al Governo sul comportamento della Pubblica Sicurezza nel giugno del 1924 quando a seguito della morte di un comunista, Gino Alfani e la sua gente organizzarono una manifestazione/corteo non autorizzato.

Richiese, poi, un provvedimento per l’attuazione di un servizio di autobus per rendere accessibile il tragitto Torre Annunziata Boscotrecase.

Infine, nel marzo del 1925, tenne nell’aula della Camera il discorso di cordoglio per ricordare la figura di Alessandro Guarracino, in cui ricordò l’amico prima di tutto e poi il politico, essendo grato al Guarracino di averlo scelto tra i suoi “innumerevoli discepoli, probabilmente tra i piu’ prediletti”, esaltandone l’impegno dell’onorevole in occasione dell’eruzione del Vesuvio del 1906 con l’attuazione di provvedimenti ai danneggiati e favorendo la legge sui porti.

Avrei voluto scrivere ancora tanto su Pelagio Rossi e leggere tutto quello che ha riguardato il periodo dei primi anni trenta del Novecento in cui, ricordiamo, Torre Annunziata si è ritrovata con ben due rappresentanti alla Camera dei Deputati.

Uno era Gino Alfani, l’altro Pelagio Rossi.

Purtroppo il materiale occorrente non sono ancora riuscito a reperirlo.

Ho ritenuto giusto inserire le mie poche informazioni per ricordare un personaggio che ha avuto il merito e l’onere di reggere le sorti del paese per ben trent’anni nell’epoca forse piu’ difficile ma anche la piu’ esaltante di Torre Annunziata.


giovedì 15 novembre 2018

1954, 17 novembre - Una fusione necessaria per ripartire da zero!


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17 novembre 1954-

E’ il giorno del documento ufficiale in cui viene sancita la fusione tra le società di calcio U.S. Savoia e U.S.C. Vesuvio, dando vita alla nuova realtà cittadina che darà ancora spettacolo ed emozioni ai tanti tifosi torresi negli anni a seguire dopo un primo anno da dimenticare.

Pochi mesi ancora un’altra fusione, stavolta con la G.S. Acli, rafforza la solidità economica del sodalizio torrese, destinato a sostituire la fallita Torrese. 

Il nome scelto per la nuova società è Unione Sportiva Savoia che si presenta ai nastri di partenza del campionato 1955/56 con la presidenza di Alfonso Genovese, mentre la squadra è affidata a Raffaele Giraud.

Il campionato è un calvario, in attesa della resurrezione.

Il giusto ripescaggio rilancerà le ambizioni e la storia della squadra.
Con il campionato 1956-57, con l'avvento del presidente Arpaia, si riparte con il nuovo ciclo.




martedì 13 novembre 2018

1964, 16 novembre- Firmato l'accordo con gli americani per la Deriver a Torre Annunziata!


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16 novembre 1964-


In linea con il programma di riorganizzazione, la s.p.a. Italsider attuò lo scorporo di due suoi stabilimenti di seconde lavorazioni, quello di Cogoleto (Ge) e quello di Torre Annunziata, e l’incorporazione di quattro società ex elettriche. Lo stabilimento di Torre Annunziata, scorporato dall’Italsider diventò Deriver (Italiana Derivati Vergella), costituita dalla Finsider in partecipazione paritetica con la “United States Steel Corporation”.

L’accordo venne firmato dal Presidente della Finsider Ernesto Manuelli e dal Presidente della U.S. Steel, Leslie Worthington.

L’accordo per la costituzione della Deriver prevedeva l’attuazione di un programma di ammodernamento ed espansione della stessa e la fornitura di assistenza tecnica della U.S. Steel, alla società mista.

Il C.S.I.Italsider di Bagnoli rimase il fornitore dei semiprodotti per le lavorazioni alla Deriver di Torre Annunziata.


lunedì 12 novembre 2018

1934, 15 novembre- Mario Parracino, il salesiano cresciuto a Torre Annunziata!


Don Mario Parracino-

Nasce a Rignano Garganico (FG) il 15 novembre 1934 da Michele ed Antonia De Gregorio.

La sua è una famiglia numerosa: 9 figli.

Frequenta le scuole elementari nel suo paese, la scuola media ed il ginnasio a Torre Annunziata, aspirantato dell’ispettoria IME.

A conclusione del ginnasio chiede di essere ammesso al Noviziato.

Emette la Prima Professione Religiosa nel noviziato di Portici il 16 agosto 1950. I seguenti tre anni li vive a Torre Annunziata, concludendo il liceo con la maturità classica.

Il tirocinio lo vive nelle case di Venosa, San Severo e Napoli Vomero. Segue lo studentato teologico a Messina che conclude con l’ordinanza sacerdotale ricevuta a Roma.

Preparato culturalmente e spiritualmente inizia la sua missione di educatore ed animatore nelle case dell’ispettoria.

 Insegna e studia.

Si laurea a Bari in Filosofia nel 1964, in Pedagogia nel 1967 e in Psicologia nel 1976.

Dal 1973 mette a disposizione la sua cultura operando nel Centro Pedagogico Salesiano Meridionale di Bari attraverso conferenze, consulenze, corsi e richieste varie che lo rendono noto nella Regione Puglia.

Dirige anche il Centro di Orientamento scolastico e professionale.

Nel 2011 le condizioni di salute incominciano ad avere le prime scosse con le conseguenti visite mediche e ricoveri.

Un male attira l’altro fino a ripetuti TIA celebrali. Nella sofferenza non si è mai lamentato. In gioiosa serenità celebra il 50° anniversario dell’Ordinazione sacerdotale il 7 aprile 2013 attorniata da tutta la sua numerosa famiglia e comunità salesiana.

Nel mese di luglio si rende necessario il ricovero, purtroppo il male continua ad avanzare.

Alle 23:30 del 9 settembre 2013 si spegne nella casa paterna di Rignano.

Don Mario lascia il ricordo di una persona di ricche ed interessanti doti.

Bella intelligenza e memoria, salesiano versatile, interessato in molti campi di cultura psicologica, letteratura, musica.

Sacerdote attento, anche con competenze professionali.

Da Don Bosco ha imparato la dolcezza delle parole e la serenità dei modi.

domenica 11 novembre 2018

1995, 14 novembre- Sognavano la Germania arrivarono a Torre Annunziata!


14 novembre 1995-
Sognavano la Germania, magari per un lavoro in fabbrica e una speranza per il futuro: il loro viaggio finì nella sala mensa delle suore di Madre Teresa di Calcutta, in via Tribunali, tra i vicoli piu’ scuri di Napoli.

Erano 121 tra pakistani e cingalesi, i clandestini protagonisti di quest’altra odissea vissuta nel mare del golfo.

La nave che li aveva imbarcati a Istambul li scaricò sulle scialuppe di salvataggio di fronte a Torre Annunziata ed è qui che la polizia li  trovò sulla spiaggia stanchi e spaesati.

Erano partiti dalla Turchia cinque giorni prima a bordo di una nave mercantile.

Avevano pagato 3000 dollari a testa in cambio della promessa di giungere in Germania dove quasi tutti avevano familiari e conoscenti.

Il viaggio si era svolto dentro un container, stipati come animali, fino al golfo di Napoli, poi li avevano trasbordati sulle barche di salvataggio e accompagnati a riva.

Poi, all’improvviso, si ritrovarono a Torre Annunziata.
L'arrivo della polizia permise di raggrupparli e indirizzarli presso la mensa napoletana prima di essere riaccompagnati alla frontiera.

sabato 10 novembre 2018

Un anniversario speciale: 175 anni dalla nascita del grande Prof. Dino!




Nicola Antonio Matteo Francesco Salvatore Dino è nato a Torre Annunziata il 12 novembre 1843.

NICOLA SALVATORE DINO- FONTE WIKIPEDIA



È figlio di Ferdinando Salvatore Dino e di Rosa Angiola Maria Luigia Correale.

Anche se bisogna ricordare che il nonno e il padre sono stati sindaci di Torre Annunziata, credo sia giusto soffermarsi sulla figura e l’opera svolta da questo importantissimo maestro, personalità tra le piu’ affermate nel campo matematico.

Dal 1862, ha insegnato prima nelle scuole medie e, poi, al Liceo Classico Umberto I di Napoli.

Nel 1868, venticinquenne, ha ottenuto la laurea honoris causa in matematica pura dall’Università Federico II di Napoli. È stato dispensato dal sostenere gli esami di profitto, «… per la moltitudine di svariate e difficili ricerche di Analisi, Geometria e Meccanica».

Dopo venti anni di insegnamento al liceo, nel 1882 è stato nominato professore nell’Università degli Studi La Sapienza di Roma.

Nel 1886, lasciato l’ateneo romano, è passato all’Università degli Studi di Napoli.

Nell’anno accademico 1887, instaurata la Cattedra di Geometria proiettiva, e lasciando quella che aveva conservato nella scuola degl’Ingegneri succeduta all’antica di Ponti e Strade, nonché la Geometria superiore», è divenuto professore.

Illustre matematico, per quanto la sua produzione scientifica sia stata scarsa e di modesto livello, in compenso è stato un insegnante scrupoloso ed efficace.

Ha avuto, tra i suoi allievi, il giovane Ernesto Cesaro, il futuro matematico, assurto alla notorietà per i suoi contributi alla geometria differenziale e alla teoria della sommazione delle serie infinite.

Il carteggio delle missive tra i due illustri concittadini rende l’idea di un rapporto speciale in cui l’ammirazione del maestro Dino verso l’allievo Cesaro sconfina spesso in adulazione per la meritoria opera del Cesaro.

Il prof. Dino è stato membro dell’Accademia Pontaniana di Napoli e dell’Accademia delle Scienze.

All’età di 75 anni, il matematico Nicola Antonio Salvatore Dino muore a Portici, la domenica 2 febbraio 1919.



Per ricordarne la figura, l’amministrazione civica del Comune di Torre Annunziata, ha fatto incidere e murare una lapide alla parete della casa natale dell’egregio concittadino. 





“In questa casa il 12 novembre 1843 nacque Nicola Salvatore Dino matematico illustre maestro insigne nell’Università di Roma e Napoli, i concittadini 23 marzo 1919”.


 Ricordiamo la cronaca di quella triste giornata in cui Torre Annunziata si strinse a fianco di uno dei suoi figli piu’ illustri che diede vanto ed onore all’intera comunità.



Domenica 23 marzo 1919.
"Torre Annunziata era in festa per ricevere degnamente la Bandiera della R. Università, che si recava in quella città, accompagnata da quella della Corda Fratea e dal labaro della Università Popolare.

Tutte le autorità civili e militari, tutte le associazioni, tutte le Scuole con bandiere, erano alla Stazione della Circumvesuviana e in corteo, scortarono l'Insegna dell'Ateneo napoletano, sino al Teatro Corelli, dove si doveva svolgere la solenne cerimonia civile per commemorare il chiarissimo matematico Nicola Salvatore Dino, decano della Facoltà di Matematica, morto il 2 febbraio a Portici ed ora seppellito a Torre Annunziata, sua città natale. Il teatro era affollato di cittadini ed operai che vollero render omaggio al concittadino illustre e alla R. Università nella quale egli aveva per 11 anni insegnato.

Il Regio Commissario Cav. Valentini presentò l'oratore, l'ingegnere Prof. Leonardo Paterna Baldizzi, Preside della Facoltà di Matematica, ed ebbe parole di ringraziamento per la R. Università di Napoli che volle concorrere alla commemorazione del Cittadino che onora Torre Annunziata.

Piu volte il pubblico interruppe con 

applausi fragorosi."


















venerdì 9 novembre 2018

1923, 11 novembre- Gelosia e morte all'ombra del Vesuvio.


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11 novembre 1923-


Condannato a trent’anni di reclusione per diserzione e altri reati, l’operaio Alberto Festa era riuscito a imbarcarsi clandestinamente su un veliero, lasciando a Torre Annunziata la sua famiglia.

Ma nella sua nuova destinazione non trovò subito lavoro e decise allora di far ritorno, in breve tempo, a Torre Annunziata, riprendere la moglie e portarla con sé a Marsiglia.

Nel frattempo, però, era stato raggiunto da una lettera che lo avvertiva dell’infedeltà della moglie.

Folle di gelosia si imbarcò immediatamente sul primo veliero in partenza per Napoli, piombando in casa, a Torre, nella giornata di quel 11 novembre.

La moglie, sorpresa dal suo ritorno inaspettato, lo accolse con evidente imbarazzo.

Il Festa mostrò di non farvi caso ed invitò la giovane moglie ad una passeggiata in campagna.

Quando si trovarono soli, nella solitudine campestre, il marito gridò in faccia alla donna infedele tutto il suo sdegno ed estratta la rivoltella, le scaricò contro ben undici colpi, fulminandola.

Il Festa, compiuto il delitto, abbandonò il cadavere della moglie e si diresse ad una bettola dove sperava di trovare l’amante della moglie, come aveva avuto modo di scoprire.

Invece trovò un fratello di lui e nella sua cieca gelosia scaricò la sua arma sull’innocente uccidendolo.

Compiuto anche quest’altro omicidio, riuscì a far perdere le sue tracce.

Questa drammatica storia di gelosia e morte termina qui.

Non conosciamo altri particolari legati a questa vicenda e i troppi anni trascorsi da quel terribile giorno ci fanno pensare che quel doppio omicidio sia rimasto per sempre impunito.


giovedì 8 novembre 2018

Dino De Laurentiis- Il Mito del Cinema!








Dino De Laurentiis ci ha lasciato il 10 novembre 2010, all’età di 91 anni.
Era nato a Torre Annunziata l’ 8 Agosto del 1919.
Agostino detto Dino, figlio di un pastaio torrese, iniziò giovanissimo a commerciare la pasta e durante il fascismo, subito dopo l’inaugurazione del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, intraprese una breve carriera di attore, virando poco dopo verso quella del produttore, cosa che gli diede ben presto fama internazionale.
Il suo debutto risale al 1940 quando produce "L'ultimo combattimento" di Piero Ballerini, al quale seguiranno circa 150 film realizzati nell'arco del suo lavoro. Il successo arriverà solo in seguito con "L'amore canta", una divertente 'commedia degli equivoci, remake di un film svedese. Entra alla Lux film, diventando 'produttore esecutivo cinematografico', giocando un ruolo di prim'ordine per la rinascita del cinema italiano nel dopoguerra. Nel 1948 si dedica alla ristrutturazione degli stabilimenti di produzione Teatri della Farnesina, ex-Safir, dando vita alla 'Ponti-De Laurentiis' insieme all'amico Carlo Ponti. Uno dei primi successi prodotti dalla nuova etichetta è "Totò a colori" (1952) di Steno, al quale fanno seguito numerosi altri importanti opere, come "Europa '51" (1952) di Roberto Rossellini, "Anni facili" (1953) di Luigi Zampa, fino alla consacrazione definitiva con "La strada" (1954) e "Le notti di Cabiria" (1957) di Federico Fellini, due film che vinceranno entrambi il premio Oscar per il miglior film straniero, dopo quelli vinti da Vittorio De Sica con 'Sciuscià' (1947) e 'Ladri di biciclette' (1949).
In America “emigra” all’indomani della Legge Corona del 1972 che premia coi contributi statali solo i film di intera produzione italiana (fino ad allora era necessario il 50%).

Il modo migliore per ricordarlo è elencare le sue produzioni a cominciare da Riso Amaro e continuando con Guardie e Ladri, Anna, Totò Terzo Uomo, La Lupa, Miseria e Nobiltà, L’Oro di Napoli, Un Americano a Roma, La Strada, Le Notti di Cabiria, La Grande Guerra, Una Vita Difficile, Serpico, Flash Gordon, Hannibal e tantissime altre, circa 700.

E lì, dopo aver fondato la De Laurentiis Entertainment Group, un’altra sfilza di capolavori: Body of Evidence, I Tre Giorni del Condor, Serpico, il remake di King Kong, Ore Disperate, L’Anno del Dragone tanto per citarne qualcuno.
Fu sposato prima con l’attrice Silvana Mangano, protagonista dei suoi Riso Amaro e Anna, da cui ebbe quattro figli e poi con Martha Schumacher da cui ne ebbe altri due.
Innumerevoli sono gli aneddoti che riguardano la carriera del grande Dino: di quando elargì mille dollari a Roman Polanski, in odore d’arresto, per consentirgli di riparare dagli States a Londra, di quando si trattenne a stento dal rimproverare Vittorio De Sica per i primi insuccessi di L’Oro di Napoli, degli altalenanti e a dir poco non idilliaci rapporti con Federico Fellini, dal destino crudele che lo privò dell’unico figlio maschio o di quando consegnò 20 milioni di dollari a David Lean per dirigere Bounty, ammonendo il regista che se avesse speso di più, i soldi li avrebbe dovuti mettere lui di tasca propria (ma ciò non accadde).
Nel 2003 ha ricevuto il Leone d'Oro alla carriera e nello stesso anno ha ottenuto il Diploma Honoris Causa del Centro Sperimentale di Cinematografia in Produzione. 





martedì 6 novembre 2018

2010, 8 novembre- L'arrivederci a Cristiano Masitto.



ACCADDE IL …

8 novembre 2010-

Capita solo a qualche calciatore di riuscire a lasciare un segno incancellabile, che rimarrà nella storia della società che ha deciso di investire su di lui.

Non succede a tanti.

Anzi.

E per questo che quando si presenta un'occasione del genere bisogna ringraziare la Provvidenza del calcio per averlo fatto giungere a noi.

Per le soddisfazioni e l'emozione che regala il gol, il dribbling, il gesto tecnico eclatante che ribalta il pronostico, azzera la differenza sul campo.

E' la legge del calcio. 

Cristiano Masitto si è trovato catapultato a Torre Annunziata  nel 1999.

Non aveva mai giocato per una squadra meridionale e, all'improvviso, dopo la chiamata di Moxedano, raggiunse il Savoia a Torre Annunziata.

Bastarono poche partite affinchè si integrasse negli schemi di mister Osvaldo Jaconi, il mago che ci portò in  serie B.

Cristiano fece piangere Palermo intera con una sua bellissima rete, ormai quella squadra in maglia bianca non poteva piu' essere fermata da nessun'altra.

Avellino 13 Giugno 1999.

La finalissima per la promozione in serie B contro la Juve Stabia fu il giusto sigillo per timbrare sul campo quell'annata straordinaria che ci proiettò nell'olimpo del calcio nazionale.

Il gol di Cristiano spezzò l'incantesimo del pareggio tra le due squadre, il marchio finale venne aggiunto da Alberto Nocerino.

Il resto è storia nota, triste storia...

Dopo la promozione Cristiano andò via, ma rimase sempre legato al nome di quella squadra, ancora oggi confessa di documentarsi sempre sul risultato del Savoia, in qualsiasi campionato giochi.

E, anzi, continuando nella sua carriera da allenatore, non fa mistero di sognare di allenare per una volta undici ragazzi in maglia bianca.

Il Savoia.

L'8 novembre del 2010 giocò la sua ultima partita da calciatore a Torre Annunziata.

Questa foto rappresenta in pieno l'amore e il rispetto da parte dei tifosi savoiardi per l'idolo di quell'anno fantastico.

Chissà che un giorno…


sabato 3 novembre 2018

1958, 6 novembre- Lo sciopero di 24 ore che illuse la città!


ACCADDE IL …

6 novembre 1958-

Dalla mezzanotte iniziò uno sciopero generale cittadino della durata prevista di 24 ore.

Dopo quello di Castellammare di Stabia si trattava della piu’ importante manifestazione che si svolse nella provincia napoletana contro il tentativo di smobilitazione delle industrie meridionali e per rivendicare un aumento dei salari.

In particolare i lavoratori torresi scesero in lotta contro lo stillicidio dei trasferimenti dall’Ilva di Torre a quella di Bagnoli, l’importante complesso industriale in crisi da anni.
L’agonia era appena all’inizio, la fine di tutto non tardò molto ad

arrivare.





venerdì 2 novembre 2018

2011, 3 novembre- Addio a Ettore Marinelli, il salesiano formatosi a Torre Annunziata.

MARINELLI Ettore, exallievo salesiano
morto a Taranto, il 3 novembre 2011, a 70 anni

Ettore Marinelli e la figlia Eleonora- 
Per gentile concessione di Eleonora Marinelli.







Nasce a Carosino (TA) il 24 luglio 1941 da Cosimo e da Eleonora Zingaropoli (che perde prematuramente all'età di 24 anni). É ultimo di sette figli.
Dopo aver frequentato le scuole elementari nel proprio paese presso le Figlie di Maria Ausiliatrice, comincia l'approccio con l'educazione salesiana. Fin dalle scuole medie fa il suo ingresso negli Istituti Salesiani. Dapprima presso l'Istituto Salesiano di Torre Annunziata (NA), dove frequenta la scuola media ed il Ginnasio e poi presso l'Istituto Salesiano di San Gregorio di Catania (CT), dove frequenta i tre anni di Liceo Classico. Da allora vive intensamente lo spirito salesiano e si sente profondamente salesiano.
Si laurea in Lettere e Filosofia con lode presso l'Università degli Studi di Lecce, dove collabora come assistente presso la cattedra di Filosofia. Dopo la laurea collabora con i Salesiani dell'Istituto “Don Bosco” di Taranto, mettendo a disposizione tutta la sua esperienza: insegnando Lettere e Religione nella Scuola media, nonché Storia e Geografia al Ginnasio e al biennio del Liceo Scientifico; assumendo l'incarico di assistenza a Refettorio, nello Studio, e nelle Camerate.
Collabora con il quotidiano “Il Tempo” come critico d'arte.
Il 19 maggio 1973 sposa la professoressa Maria Carmela Gioffreda. Nel 1977 nasce la figlia Eleonora, che, unitasi in matrimonio con il dr. Giovanni Argentieri, nel 2008 gli dona l'adorato nipote Eduardo Maria.
Abilitato all'insegnamento di Lettere alle scuole medie insegna presso la Scuola Media Statale “Giorgio Castriota” di San Marzano di San Giuseppe (TA) e successivamente presso la Scuola Media Statale “G.L.Marugj” di Manduria (TA). Abilitato in Scienze Umane e in Scienze Umane e Storia, è ordinario di Filosofia e Pedagogia presso l'Istituto Magistrale “Livio Andronico” di Taranto e di Storia e Filosofia presso i Licei Classici di Manduria (TA) e di Francavilla Fontana e presso il Liceo Scientifico di Francavilla Fontana, ove presta servizio fino al 31 agosto 2008.
Da sempre impegnato in Parrocchia, è stato sia presidente di Azione Cattolica della Collegiata del S.S. Rosario che dell'Oratorio Parrocchiale, da lui fortemente voluto. Impegnato anche in diocesi, ha fatto parte con la moglie del gruppo di Pastorale familiare.
Ha dedicato la sua attenzione soprattutto al tema dell'incontro tra psicanalisi, pedagogia ed etica, prospettando un'ipotesi di psicanalisi positiva, orientata alla ricognizione delle potenzialità sane e costruttive dell'inconscio spirituale, e all'etica della prima persona o della virtù. Ha fatto esperienza diretta della Preventività con i Salesiani che lo hanno educato negli anni della sua giovinezza e sono esempi radiosi e punti di riferimento nel corso della sua esistenza.
Ha vantato un qualificato impegno educativo in campo giovanile, associativo e oratoriano.
Il 3 novembre 2011 cristianamente ha fatto ritorno alla Casa del Padre.

Il ricordo di Mons. Raffaele Russo.

Il Monsignor Raffaele Russo, Rettore della Basilica della Madonna della Neve di Torre Annunziata, ci ha lasciato. Ultima tappa del suo perco...