venerdì 9 novembre 2018

1923, 11 novembre- Gelosia e morte all'ombra del Vesuvio.


ACCADDE IL …

11 novembre 1923-


Condannato a trent’anni di reclusione per diserzione e altri reati, l’operaio Alberto Festa era riuscito a imbarcarsi clandestinamente su un veliero, lasciando a Torre Annunziata la sua famiglia.

Ma nella sua nuova destinazione non trovò subito lavoro e decise allora di far ritorno, in breve tempo, a Torre Annunziata, riprendere la moglie e portarla con sé a Marsiglia.

Nel frattempo, però, era stato raggiunto da una lettera che lo avvertiva dell’infedeltà della moglie.

Folle di gelosia si imbarcò immediatamente sul primo veliero in partenza per Napoli, piombando in casa, a Torre, nella giornata di quel 11 novembre.

La moglie, sorpresa dal suo ritorno inaspettato, lo accolse con evidente imbarazzo.

Il Festa mostrò di non farvi caso ed invitò la giovane moglie ad una passeggiata in campagna.

Quando si trovarono soli, nella solitudine campestre, il marito gridò in faccia alla donna infedele tutto il suo sdegno ed estratta la rivoltella, le scaricò contro ben undici colpi, fulminandola.

Il Festa, compiuto il delitto, abbandonò il cadavere della moglie e si diresse ad una bettola dove sperava di trovare l’amante della moglie, come aveva avuto modo di scoprire.

Invece trovò un fratello di lui e nella sua cieca gelosia scaricò la sua arma sull’innocente uccidendolo.

Compiuto anche quest’altro omicidio, riuscì a far perdere le sue tracce.

Questa drammatica storia di gelosia e morte termina qui.

Non conosciamo altri particolari legati a questa vicenda e i troppi anni trascorsi da quel terribile giorno ci fanno pensare che quel doppio omicidio sia rimasto per sempre impunito.


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