ACCADDE IL …
26 novembre 1973-
La rapina all’ufficio cassa di un grande stabilimento, come
era quello della Deriver, doveva essere considerato per forza un obiettivo appetibile da
parte della malavita locale, non ancora organizzata in clan e gruppi che si
scannarono letteralmente, a colpi di mattanza, nei pochi anni a seguire questo
episodio di cronaca.
Rispetto a tutto quello che successe in seguito possiamo affermare, adesso, che se non fosse stato per il malore che colpì
un operaio, questo episodio poteva essere tranquillamente etichettato come reato di normale amministrazione...
Quella sera di quarantacinque anni fa, verso le ventidue, quattro persone armate di
mitra e con il volto mascherato, fecero irruzione nell’ufficio cassa, situato
al pian terreno dello stabilimento, dove vi erano, tra l'altro, diversi
dipendenti in fila per ritirare lo stipendio dopo il turno di lavoro serale.
Appena entrati nel locale, intimarono a tutti di stare calmi
e mentre uno di loro scavalcò il bancone che divideva la cassa, si impadronì di
tutti i soldi che erano stati erogati per gli stipendi degli operai.
L’azione furtiva durò un paio di minuti, dopo di che, ritornando
verso l’uscita dove c’era un complice in attesa con l’auto, ripartirono a gran
velocità facendo perdere le proprie tracce.
Nel mentre, dentro il locale cassa, un operaio di 28 anni,
Vincenzo Senatore, veniva colpito da malore e solo il pronto intervento dei
compagni che, trasportandolo in macchina e portandolo all’ospedale, gli permise di aver salva la vita.
La rapina fruttò ai malviventi 240 milioni di lire mentre gli
operai dovettero attendere un nuovo versamento da parte dell’azienda e diversi
giorni prima di poter ricevere il loro, sudato, stipendio.
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