Ad un anno esatto di distanza dalla profanazione della tomba presso il cimitero di Torre Annunziata della famosissima "Maria a' Sposa",
http://tuttotorre.blogspot.it/2011/02/il-13-maggio-1965-venne-profanato-il.html
si concluse il processo a carico di tre persone torresi accusate del clamoroso furto dal Commissario Juliano che aveva seguito il caso fin dall'origine.
In aula giudiziaria non si era riusciti a dimostrare la loro colpevolezza, nonostante alcuni indizi portassero nella direzione indicata dal commissario che, come aveva dichiarato, gli era arrivata una soffiata da esponenti della malavita locale, desiderosi di chiudere l'operazione al piu' presto a causa della troppa attenzione e insistenza messa in campo dalle forze dell'ordine, anch'esse pressate dall'opinione pubblica.
Non solo, in aula gli accusati del furto iniziarono ad inveire contro il commissario, reo di aver dato ordine di picchiarli all'epoca dell'interrogatorio, per estorcergli la confessione, a loro dire.
Inevitabilmente, in base a queste nuove rivelazioni, la parte difensiva, guidata dall'illustre avvocato Cerabona, ebbe vita facile nel far scagionare i suoi assistiti.
Solo uno di loro venne condannato a dieci mesi perché aveva in casa un attrezzo che poteva essere idoneo a compiere scassi.
Dopo queste assoluzioni, il mistero si infittì ancora di piu'.
Chi rubò il tesoro di Maria a' sposa?
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