Non andavano a fuoco solo i mulini e i pastifici a Torre
Annunziata nel secolo scorso.
Purtroppo il lavoro per gli eroici pompieri nostrani sembra
che non mancasse mai.
Innumerevoli sono i ritagli e gli articoli di giornali in
cui vengono accuratamente descritte le varie dinamiche con cui venivano vanificati
i sogni di una vita intera.
Il 9 maggio del 1934 ad andare a fuoco fu la falegnameria di
Salvatore Papa, ritrovato anche nel mio albero genealogico come lontano
parente.
La sua era una segheria e falegnameria modernissima per quei
tempi, con macchinari molto avanzati.
Il disastro avvenne in via Murat, sede anche di diversi e
importanti pastifici, come viene ricordato nell’articolo della “Gazzetta del
mezzogiorno”.
Grazie al solerte lavoro dei pompieri coadiuvati dal Comandante
Prisco si riuscì a limitari i danni fino al possibile.
Per l’irruenza e la proporzione dell’incendio fu necessario
l’intervento dei pompieri napoletani.
I danni, calcolati in centomila lire di allora, erano
una enormità!
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