Le elezioni politiche di maggio del 1921 rappresentarono un momento
importante per il futuro del fascismo per il nostro paese.
Il voto premiò il Partito Socialista che ottenne 123 seggi
su 535, seguito dal Partito Popolare con i suoi 108 seggi.
I Fasci italiani di combattimento, presenti nella lista “Blocchi
Nazionali” elessero 35 deputati, tra i quali Benito Mussolini che risultò il
terzo deputato piu’ votato in Italia.
Il Blocco intero ottenne 107 seggi.
Erano pronti per dare l’assalto al potere, come successe poco
dopo, con le buone o con le cattive.
La giornata del voto fu caratterizzata da innumerevoli
episodi di violenza da parte degli squadristi che cercarono di intimorire l’elettorato
medio e di sinistra ad esprimere il diritto di voto.
Tra le righe dell’“Avanti!” della giornata seguente l’elezione,
la cronaca di una assurda caccia all’uomo scatenata in un raid che portò auto e
camion carichi di arditi, armati di tutto punto con pistole e bombe a mano,
scorrazzare tra Napoli e provincia, seminando terrore e morte a Ponticelli, a
Portici, Torre del Greco e, infine, Torre Annunziata.
Arrivati a Torre Annunziata, trovarono la strada sbarrata
dalla forza pubblica e dalla polizia che si era attivata.
Dopo lungo colloquio tra le parti, onde evitare di
incrociarsi con i socialisti locali che si erano preparati allo scontro (memori
della violenza subita e pagata a caro prezzo con la morte di Diodato Bertone
appena tre mesi prima), i fascisti ritornarono sui loro passi rientrando verso Torre del Greco, dove vennero arrestati in massa dalla forza pubblica e
spediti a Poggioreale.
Non crediamo, visto l’andamento politico nazionale e per
come prese la piega l’espansionismo fascista, che gli arrestati rimasero molto tempo in cella
nonostante i cinque morti e i numerosi feriti che lasciarono nel sanguinoso
raid Napoli -Torre Annunziata.
Che tutti i nostri fratelli morti R.I.P🙏
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