Nicola Ilardi (1809-1876)
Parroco emerito dell’A.G.P., primo storiografo di Torre Annunziata«Apostolo della gioventù torrese e prelato illuminato»
Nasce a Torre Annunziata il 4 agosto 1809 da Domenico e Maria Mauro e viene battezzato nella parrocchia dell’A.G.P., il 4 agosto 1809.
L’opera meritoria del sacerdote Nicola Ilardi, sia in campo clericale, sia in quello umano e letterario, lo colloca di diritto tra tutti gli encomiabili figli di Torre Annunziata, che si distinsero in vita, apportando benefici al contesto urbano e sociale della città.
Mons. Antonio De Felice, nella stesura delle note biografiche del parroco emerito dell’A.G.P., lo definisce «apostolo della gioventù torrese», titolo che Ilardi guadagna grazie all’assiduo impegno profuso per il recupero e l’istruzione dei tanti giovani meno abbienti del rione dell’Annunziata. La sua nobile opera nei loro confronti viene coronata dall’edificazione della chiesetta di Santa Maria della Purità e San Luigi Gonzaga, nei pressi della marina torrese, lì dove via Castello si congiunge con l’attuale via Diodato Bertone, benedetta e aperta al culto il 25 luglio 1848; ad essa viene annesso anche un oratorio per la formazione giovanile e per l’avvicinamento dei ragazzi alla vita cattolica. Purtroppo della chiesa di San Luigi Gonzaga e delle altre opere annesse, oggi, non rimane che uno spazio raso, alla stregua di una lacerazione nel tessuto urbanistico cittadino, causa le tragiche esplosioni dei vagoni ferroviari che distrussero gran parte dei rioni marinari della città, la sera del 21 gennaio 1946.
Tuttavia, dell’opera di don Nicola Ilardi resta viva la sua eccezionale memoria storica, sopravvissuta all’oblio del tempo grazie all’acume di un attento studioso del territorio e uomo di lettere, qual egli era. Per questo l’Istoriografia politico-civile-chiesastica di Torre Annunziata antica e moderna, «primo cenno storico per amore alla Patria», dato alle stampe il 30 ottobre 1873, oggi rimane uno dei testi di riferimento più importanti e indispensabili per l’analisi storica della città dalle origini ai giorni nostri, evidenziandone i momenti favorevoli e le cadute, le gioie e i dolori, le privazioni e le intrapendenze.
Da una nota introduttiva dello stesso Ilardi, si evince che l’Istoriografia nasce dall’ampliamento di una sua precedente ‘operetta’ Breve cenno di Torre Annunziata, edita da Andrea Festa nel 1861, e composta per sopperire alla mancanza di una storiografia della nostra città, ricca di tradizioni e abitata da un popolo laborioso e illustre.Il prelato illuminato, come narra l’epigrafe marmorea del suo loculo, «che zelava la salvezza dei prossimi colla penna la parola e l’opera», lascia la sua feconda vita terrena a causa di un lungo e penoso morbo, molto probabilmente il colera che in quegli anni funestò l’intera provincia di Napoli, il 1° dicembre 1876, dopo aver ricevuto i sacramenti dal parroco don Antonio Cirillo.
Nicola Ilardi è sepolto nella Congrega del Suffragio.
*Scheda redatta da Vincenzo Marasco, Lucia Muoio Antonio Papa per :
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