Figlio Illustre di Torre Annunziata -
Scheda presentata alla città in occasione della presentazione della Mostra del 21 ottobre 2022, a cura di Vincenzo Marasco, Lucia Muoio, Antonio Papa.
Antonio Ciniglio nacque a Torre Annunziata il 26 giugno 1922 da Alfonso e Concettina Garofalo.
Il padre Alfonso Ciniglio era il proprietario dell’omonimo molino e pastificio sito in via Gioacchino Murat a Torre Annunziata mentre la mamma Concettina era figlia di Alfonso Garofalo, fratello maggiore di Lucio, proprietario dell’omonimo pastificio ubicato a Gragnano.
Negli anni Trenta, Antonio, a cui i genitori volevano assicurargli una istruzione adeguata, lo inviarono a Prato per frequentare il collegio Cigognini, tra i piu’ prestigiosi d’Italia.
A seguito dell’apprendimento scolastico e all’elevata cultura conseguita decise di non seguire le orme del padre imprenditore ma specializzarsi nel campo medico.
Si iscrisse alla facoltà di Medicina e allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale venne impiegato, come studente, nei reparti della sanità.
Negli anni della gioventu’ sviluppò la passione per lo sport praticandone diversi e tutti con buon profitto, come il tennis, il nuoto e il canottaggio con il “CUS Napoli”, oltre all’interessamento per il calcio.
Nel 1948, laureatosi in Medicina e Chirurgia, fu richiamato per completare il servizio militare ed assegnato presso la Caserma di Napoli con il grado di Tenente Medico.
Coniugato con Maria Santo, figlia di Domenico Santo dell’omonimo pastificio, ubicato a via Vesuvio (attualmente Parco Carbone) a Torre Annunziata, ebbero due figli, Alfonso e Maurizio.
Negli Anni Cinquanta, con l’avvento della Mutua, si congedò ed iniziò, da civile, l’attività di medico di famiglia.
Integrò le sue conoscenze formative specializzandosi in malattie dell’apparato respiratorio, l’igiene e medicina scolastica, e la medicina dello sport.
Negli Anni Sessanta ebbe un approccio politico grazie al Sindaco Luigi Lettieri che lo volle Assessore allo Sport interessandosi fattivamente alla realizzazione del nuovo campo sportivo della città.
Negli Anni Sessanta e Settanta, contemporaneamente all’attività di medico di famiglia ricoprì il ruolo di medico scolastico con ambulatorio presso l’Istituto di Geometra e Ragioneria “E. Cesaro” di Torre Annunziata fino al 1973, quando a causa dell’epidemia del colera fu nominato Responsabile dell’Ufficio Sanitario di Torre Annunziata ricoprendo la carica di Ufficiale Sanitario.
Dal 1980 e fino alla quiescenza è stato Coordinatore Sanitario, anche dopo l’avvento delle Usl nel 1992, in particolare dell’USL 34 che raggruppava i servizi sanitari dei comuni di Torre Annunziata, Pompei, Trecase, Boscotrecase e Boscoreale.
Una gran parte dell’attività medica di Antonio Ciniglio è stata dedicata alle attività sportive cittadine, in particolare al seguito del Savoia Calcio, di cui è stato uno degli storici tifosi fin dalla prima ora.
Medico sociale e uomo simbolo per tutto l’ambiente, seguiva tutte le partite in programma oltre al ritiro precampionato, per controllare e valutare le condizioni atletiche dei calciatori, molte volte a sue spese per non gravare sul bilancio societario.
Proprio negli Anni Ottanta Istituì, presso lo stadio “Alfredo Giraud”, il “Centro di Medicina dello Sport”, vero fiore all’occhiello per Torre Annunziata in quanto primo in Italia costituito al di fuori di un capoluogo di Provincia, con la collaborazione dei dottori Arcangelo Pepe, Antonio Maresca, Vincenzo Basile, Aniello De Nicola e Rosario De Falco e altri.
Nel centro di Medicina, sotto la sua supervisione, sono stati visitati migliaia di calciatori, atleti di ogni sport, arbitri e tutti coloro che avevano necessità di visite mediche per l’idoneità alle attività sportive, divenendo per molti anni il punto di riferimento di società e associazioni sportive.
Nel corso degli anni, tra i tanti incarichi importanti svolti, Antonio Ciniglio è stato Medico delegato al Porto di Torre Annunziata.
In occasione di diverse e prestigiose manifestazioni, come i Giochi del Mediterraneo, le tappe di ciclismo del Giro d’Italia, Mondiali del 1990, era medico addetto all’antidoping.
Dopo il pensionamento accettò l’incarico di Direttore Sanitario della Clinica “Park Hospital” di San Sebastiano al Vesuvio.
Agli inizi degli anni Ottanta fu insignito dell’Onorificenza di Cavaliere della Repubblica.
Sembra incredibile, ma tra tutti questi ruoli delicati e incarichi onerosi dovuti alla sua professionalità, riusciva a ritagliarsi lo spazio per le sue grandi passioni: i viaggi e il Savoia.
Altre attività in cui ha partecipato come medico di bordo sono state le numerosissime crociere nel Mediterraneo, negli anni Settanta, con la Siola Lines, poi accompagnatore medico nelle gite scolastiche degli alunni dell’” E. Cesaro”.
Era amante della conoscenza del luogo e affrontava i viaggi all’estero anche con l’obiettivo di esplorare nei cibi locali sapori e gusti diversi da quelli nostrani.
Il giorno 20 gennaio 1991 in una domenica freddissima e nevosa, a Casteldisangro il Savoia disputò una partita che venne stata definita da molti indimenticabile in quanto, sotto di due reti riuscì nell’impresa di rimontare e ribaltare il risultato finale per 2-3 negli ultimi 5 minuti, addirittura con tanti torresi che erano già ripartiti dallo stadio per affrontare il lungo ritorno a Torre Annunziata.
Era sugli spalti a gioire assieme a centinaia di sostenitori torresi mentre il figlio Alfonso era in panchina nel ruolo di medico societario.
Il lunedì e il martedì successivo non si portò a lavoro ma scese in strada per acquistare i soliti quotidiani (Gazzetta dello Sport, Corriere dello Sport, Il Mattino, Sport Sud,) per leggere gli articoli che parlavano di quella mitica impresa.
Probabilmente lo stress del viaggio, la tensione della partita, le emozioni finali della gara, la vittoria clamorosa, i festeggiamenti seguenti, il continuo rivivere le immagini nella sua mente furono fatali per le precarie condizioni di salute.
Antonio Ciniglio morì a soli 68 anni il 23 gennaio 1991.
Il 30 aprile 1991, all’interno dello stadio “A. Giraud” di Torre Annunziata venne inaugurata la sala antidoping, approvata con una mozione dal Consiglio Comunale dell’Amministrazione cittadina.
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