Carmela Pagano, antifascista, comunista e politica locale, prima donna ad essere eletta al Consiglio Comunale di Torre Annunziata
(Torre Annunziata, 24 settembre 1906 - 26 novembre 1959)
Carmela Pagano nasce a Torre Annunziata il 24 settembre 1906 da Pasquale, “Mastro di festa” della Madonna della Neve, e da Francesca Amoroso.
Era abitante dell’antico rione Marinaro dove conobbe in tenera età Mario Guarriera, attivista socialista e antifascista inviato al confino per le sue posizioni contro il regime e i gerarchi fascisti locali. Fu sicuramente l’unione sentimentale con Mario a far maturare nel suo spirito di donna sempre tenace l’idea comunista che mirava alla destituzione del fascismo e al riscatto sociale delle classi operaie più bistrattate.
Fu così che dopo la prima metà degli anni ’30, in accordo col marito, accetta di instaurare nel suo negozio di profumi, situato su Corso Vittorio Emanuele III al civico 348, una prima cellula antifascista in cui periodicamente si riunivano altri membri del sodalizio clandestino di “fede” comunista con lo scopo di programmare azioni contro gli squadristi locali. Proprio durante uno di questi incontri, la sera del 31 marzo 1937, la Pagano, incinta del figlio Pasquale, venne coinvolta in una colluttazione avvenuta all’interno del negozio a seguito dell’irruzione degli agenti della P.S. mobilitati da un gruppo di giovani Maglie Nere della sezione del PNF locale che ne denunziarono le attività sovversive che lì avvenivano e che entrarono nel negozio con l’intento di smobilitare la cellula cogliendola in flagranza di reato.
La Pagano ne uscì indenne, ma al seguito dell’intervento della pubblica sicurezza vide arrestare il marito Mario insieme ad Alfredo Aprile e Salvatore Montuori i quali vennero indirizzati al confino da scontarsi presso le isole Tremiti, mentre Catello Pagano venne trattenuto in “terraferma”.
Durante l’assenza del marito le attività della Pagano seppur scemate non cessarono e il suo negozio mantenne le qualità di punto di riferimento antifascista attenzionato continuamente dalla Polizia Fascista. Al rientro di Mario avvenuto pochi giorni prima del Natale del ’37 la cellula prese nuovamente vigore tanto da passare nella lista delle “sorvegliate speciali” torresi da tenere costantemente sotto osservazioni.
Carmela, nonostante il suo impegno di mamma ed esercente, con tutti i pericoli del caso, appoggiò costantemente le attività contro il regime. Durante gli anni più concitati della Seconda Guerra Mondiale nel negozio della Pagano si ascoltava clandestinamente Radio Londra e per questo divenne un punto di riferimento importante per la resistenza locale. Tra i frequentatori più assidui compaiono i fratelli Antonio e Vittorio Roma, noti commercianti di tessuti torresi, un certo Attilio Milla, detto “Giovannino”, il guardiano della Lanterna Verde del porto, conosciuto come il “Pompeiano”, e un noto farmacista di Boscotrecase, che insieme al marito Mario davano man forte alla gestione di quella cellula partigiana e alla diffusione delle attività anche su Boscotrecase.
A conflitto concluso, Carmela insieme al marito Mario continuò le sue attività a sostegno del Partito Comunista. Fu proprio in questi momenti, che dovevano essere di ricostruzione anche sociale, il 21 gennaio 1946, data tragica per Torre Annunziata, che un avvenimento sconquassò l’antico tessuto urbano cittadino e il quartiere natio di Carmela e di Mario né risultò completamente distrutto. Durante quella sera, Carmela non riuscì a frenate l’indole indomabile di Mario il quale tra la prima e la seconda esplosione accorse verso il rione marinaro in soccorso dell’anziana madre e dei quanti erano rimasti intrappolati tra i vicoli occlusi dalle macerie causate dal primo scoppio. Il corpo di Mario venne riconsegnato a Carmela circa un mese dopo lo scoppio, ritrovato sepolto nella “prima linea” di edifici, nei pressi di una delle volte del baluardo ferroviario.
Nonostante la grave perdita, i sette figli da mantenere e le attività del negozio da portare avanti, ella continuò a dimostrare il suo attaccamento alla causa socialista e per il Partito che aveva sposato con il marito Mario. L’anno successivo, il 15 giugno del 1947, venne candidata alle prime elezioni comunali della storia della Repubblica Italiana con la lista Blocco del popolo. Con 181 voti fu la prima donna della storia di Torre Annunziata a far parte del Consiglio comunale cittadino retto dalla giunta del sindaco comunista Pasquale Monaco, rimanendo in carica dal 5 luglio 1947, data dell’insediamento del nuovo direttivo democratico cittadino eletto dopo 23 anni di regime, fino al 25 maggio del 1952.
Durante il suo impegno politico comunale Carmela Pagano si occupò del controllo della mensa dei bambini dell’Ospedale Civico di Torre Annunziata e dei diritti delle donne. All’uopo aderì, insieme alla compagna di Elena Lettieri e alle sorelle Avvisati, all’U.D.I., l’Unione Donne Italiane, associazione nazionale a difesa dei diritti delle donne costituita il primo ottobre del 1945 per volere di tutte quelle donne che si erano battute nelle schiere partigiane durante gli anni del regime.
Carmela Pagano, grazie al suo instancabile impegno civico, seppe tenere sempre alta a Torre Annunziata l’attenzione sulle problematiche femminili e non smise mai di dimostrare il suo entusiasmo nelle sue azioni per la collettività. A causa di una grave malattia che l’aveva debilitata nel fisico ma non nell’animo di fervente attivista, Carmela muore a Torre Annunziata il 26 novembre 1959 a soli 53 anni ma con tanta storie alle spalle di atti compiuti a favore dei valori democratici e del bene comune.
Scheda illustrativa presentata alla Mostra allestita presso la Sala Comunale di Torre Annunziata per ricordare "22 Figli Illustri di Torre Annunziata" in occasione delle manifestazioni per i festeggiamenti per la Madonna della Neve ottobre 2018, a cura di Vincenzo Marasco, Lucia Muoio e Antonio Papa
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