giovedì 20 maggio 2021

Catello Coppola- Storia di un Mito.

 

Catello Coppola nacque il 7 settembre 1947 a Boscotrecase.

Nel ricordare la sua figura dobbiamo ripercorrere un lungo tratto di storia che ha accomunato la vita del giornalista - tifoso torrese in simbiosi col “suo” amato Savoia.

I primi articoli, pubblicati sul "Il Gatto"ed "Ennedue",  sono stati solo il preludio a una pubblicazione puntuale, ampia ed esaustiva della causa savoiarda.

Per oltre trent’anni è stato il corrispondente storico della zona vesuviana del Corriere dello Sport-Stadio e, puntualmente, i suoi articoli, gli spunti, le riflessioni, le notizie dal campo e societario, hanno rappresentato una delle fonti più importanti da cui i tifosi dei bianchi riuscivano ad avere informazioni certe, senza filtri.

La sua storia formativa ci racconta di un giornalista vero, ruspante, sempre pronto a metterci la faccia per le cause giuste, mai asservito al presidente o dirigente di turno.

Persona onesta, retta e ligia al suo dovere di padre, marito e giornalista.

Raccontava che, il suo, non era un semplice lavoro, ma una missione di cui aveva pieno rispetto.

Professionista che sapeva intraprendere qualsiasi argomento incontrasse il piacere e la sua voglia di portarlo a conoscenza delle persone.

Lo stesso rispetto che nutriva anche per i suoi concittadini (anche se era nato a Boscotrecase, si sentiva parte integrante di Torre Annunziata, la sua amata città che aveva dato i natali alla squadra del suo blasonato Savoia).  

Negli anni 70 /80 lo ritroviamo in coppia al suo inseparabile maestro di vita, quel Nardino Sfera con cui divise progetti importanti nella sfera locale come “Il Gatto”, giornale di attualità e sport, in cui Catello aveva il ruolo di redattore.

 "Giornale di Napoli", "Il Roma","La Voce della Provincia”, “Torre Sport”, Radio Antenna Vesuvio e Antenna Vesuvio Radio Televisione erano le fonti principali di pubblicazioni. 

Fondatore, sempre assieme a Nardino Sfera del periodico “AlèSavoia”, giornalino che accompagnava le vicende settimanali dei bianchi.

L’accoppiata Sfera-Coppola era sinonimo di maestria, intelligenza, cultura, informazione, verità.

Il destino volle che il binomio Sfera- Coppola continuasse a restare nella memoria collettiva della città anche dopo la loro morte, grazie all’iniziativa dell’Amministrazione Comunale di Torre Annunziata, la quale decise di dedicare   la tribuna stampa dello stadio “Alfredo Giraud” a Catello Coppola mentre la sala stampa, quella presente all'interno dell'impianto dove si svolgono conferenze pre e post partite, a Leonardo Sfera.

Si potrebbero raccontare decine di aneddoti relativi alle centinaia di viaggi al seguito del Savoia, migliaia di chilometri per raggiungere gli stadi degli incontri.

L’auto di Catello era sempre a disposizione per qualsiasi tipo di trasferta, in qualsiasi luogo giocasse il Savoia, lui c’era.  Erano i tempi in cui si trasmetteva l'articolo telefonicamente al giornale di appartenenza. Quando il Prof. Sfera restava a casa per problemi di salute, Catello gli trasmetteva telefonicamente il servizio della partita che Sfera sviluppava e spediva al giornale.

Il 25 febbraio 2012, durante la cerimonia ufficiale per la giornata organizzata per tributare il giusto riconoscimento a Coppola e Sfera al Giraud, una rivelazione d’amore ci rese partecipe della grandezza del personaggio.

Il ricordo è della figlia Candida: «Ringrazio tutti gli amici e colleghi che hanno reso possibile questa indimenticabile giornata. Papà viveva per il Savoia, a cui ha dedicato più di trent’anni della sua esistenza. Il Savoia veniva prima di tutto e di tutti, anche della famiglia. Pensate che non era presente al Battesimo di mio figlio perché doveva seguire una partita dei bianchi. Spero che anche i miei figli, Christian e Lorenzo, un giorno possano coltivare la stessa grande passione del nonno».

Quello stesso Christian a cui ha insegnato a leggere e scrivere quando aveva solo tre anni, inculcandogli la conoscenza, la voglia e la curiosità di apprendere e conoscere.

I momenti più belli trascorsi con lui sono quelli che si svolgevano a Torre, allo stadio, quando ascoltavo e restavo affascinato da quell’amore e quelle emozioni che solo chi ama la maglia bianca può trasmettere.

Epiche, nei miei ricordi, le interminabili serate in cui ci si riuniva nei vari circoli e club.

Straordinari, poi, i pomeriggi nella mitica “tana” di “Eduardo l’elettrauto”, in cui avevo modo di assistere a disquisizioni tecnico tattiche di assoluto valore tra fuoriclasse della conoscenza calcistica, personaggi legati indissolubilmente alla storia del Savoia, come Vincenzo Pinto, “Fonz’ Limon”,  “Zacchiello”, Di Gennaro, De Santis e tutti gli altri “storici”, stipati nei due metri per tre dell’officina in Via Maresca del povero Eduardo, occupato a destreggiarsi tra la riparazione di un’auto e sull’esprimersi sul valore di un attaccante o sulla qualità di un difensore, sulla bontà del cibo del ristorante sulla strada della trasferta o giudicare la preparazione della squadra nell’ultimo allenamento.

Erano loro, una volta trovata la sintesi, che si confrontavano con la società per caldeggiare un acquisto, per organizzare i pullman per la trasferta, per reperire i biglietti, per prenotare i ristoranti dove mangiare prima della partita.

Catello, successivamente, divenne promotore dell’Associazione Leonardo Sfera dopo la scomparsa del Maestro del giornalismo locale e non solo.

Catello Coppola si spense il 21 maggio del 2006 all’ospedale di Nocera.

Le solenni esequie si svolsero il 22 maggio alle 15 nella chiesa della S.S. Trinità di Torre Annunziata.

 L’Amministrazione comunale di Torre Annunziata, guidata dal Sindaco Giosuè Starita, organizzò il “Memorial Catello Coppola”, torneo di beach- soccer che si svolse per alcuni anni sull’arenile pubblico del Lungomare Marconi, alla presenza di tantissime persone e gran parte degli amministratori locali.

Gli sportivi savoiardi, all’epoca della scomparsa, proclamarono il canonico “minuto di silenzio” in ricordo di un personaggio straordinario, unico, che resterà per sempre scolpito nella memoria collettiva.

Catello Coppola, il giornalista supertifoso del Savoia.

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