Era il 2 Maggio del 2011 quando ci occupammo di questo grave evento tragico che scosse la nostra Torre Annunziata
L'incendio nella chiesa sita in Via Garibaldi (vico di San Gennaro), chiesa di cui ignoravamo anche il nome, causò la morte di 14 persone come da nostre ricerche, anziché 13 come riportate dalla cronaca dell'epoca. Sono passati quasi quattro anni da allora, siamo riusciti a dare un nome a tutte le 14 sfortunate vittime e siamo venuti a conoscenza anche del nome del Santo a cui era dedicata la chiesa, ossia San Gennaro.
Arricchiamo ancora con altri particolari la storia di questa chiesa ormai in completo abbandono, ubicata di fianco alla tenuta della Guardia di Finanza, venuti a conoscenza dopo aver letto l'articolo di Carlo Malandrino su un vecchio numero de "La Voce della Provincia" degli anni settanta.
Cosa aveva portato il popolo torrese a dedicare a San Gennaro una chiesa nel territorio dell'Immacolata e di Maria della Neve?
Dobbiamo tornare indietro nel tempo di circa quattrocento anni per risolvere il mistero.
All'epoca viveva in quel luogo un ricco commerciante di origini napoletane di nome Andrea Pagano.
Il 16 dicembre del 1631 la terribile eruzione del Vesuvio mise a dura prova la popolazione del circondario napoletano. Andrea Pagano ebbe la fortuna di sopravvivere a questo tragico evento e volle edificare una chiesa al Santo napoletano per ringraziarlo dello scampato pericolo. In realtà, questa chiesa non era frequentata dal popolo torrese in quanto il Pagano la utilizzava come luogo di culto riservato alla sua famiglia. Passarono circa cinquant'anni, nel 1685, alla morte del Pagano e dei suoi tre figli, la vedova Camilla Chiarella donò tutti i beni della famiglia, compresa la cappella, ai monaci francescani.
Alla Chiesa di San Gennaro, nei secoli seguenti, furono apportate numerose modifiche, come numerose furono le traversie subite, addivenendo alla fine di proprietà del demanio.
A seguire alcune foto scattate agli inizi del 2015 nella Chiesa di San Gennaro in completo abbandono.
Arricchiamo ancora con altri particolari la storia di questa chiesa ormai in completo abbandono, ubicata di fianco alla tenuta della Guardia di Finanza, venuti a conoscenza dopo aver letto l'articolo di Carlo Malandrino su un vecchio numero de "La Voce della Provincia" degli anni settanta.
Cosa aveva portato il popolo torrese a dedicare a San Gennaro una chiesa nel territorio dell'Immacolata e di Maria della Neve?
Dobbiamo tornare indietro nel tempo di circa quattrocento anni per risolvere il mistero.
All'epoca viveva in quel luogo un ricco commerciante di origini napoletane di nome Andrea Pagano.
Il 16 dicembre del 1631 la terribile eruzione del Vesuvio mise a dura prova la popolazione del circondario napoletano. Andrea Pagano ebbe la fortuna di sopravvivere a questo tragico evento e volle edificare una chiesa al Santo napoletano per ringraziarlo dello scampato pericolo. In realtà, questa chiesa non era frequentata dal popolo torrese in quanto il Pagano la utilizzava come luogo di culto riservato alla sua famiglia. Passarono circa cinquant'anni, nel 1685, alla morte del Pagano e dei suoi tre figli, la vedova Camilla Chiarella donò tutti i beni della famiglia, compresa la cappella, ai monaci francescani.
Alla Chiesa di San Gennaro, nei secoli seguenti, furono apportate numerose modifiche, come numerose furono le traversie subite, addivenendo alla fine di proprietà del demanio.
A seguire alcune foto scattate agli inizi del 2015 nella Chiesa di San Gennaro in completo abbandono.
Foto di Antonio Papa |
UNA CHIESA DEL 600 IN TOTALE ABBANDOO...UN POPOLO DI IGNORANTI!!!!
RispondiEliminaInfatti la chiesa Di S. Gennaro era istituita come chiesa palatina della famiglia nobile dei Pagano Sono dette chiese palatine quelle costruzioni o parti di costruzioni che non venivano considerate di proprietà della chiesa cattolica, ma del "palazzo" cioè del regnante o nobile di turno. Tale distinzione era molto importante in particolare dall'XI secolo in poi, dopo la decisione di papa Leone IX di far valere la Donazione di Costantino che riconosceva alla chiesa cattolica il possesso di "tutte le chiese di Dio al mondo". Perciò quando un regnante o nobile si faceva costruire una cappella privata nel proprio palazzo, per distinguerla da tutte le altre chiese e cappelle cristiane (ritenute di proprietà del papa), la si chiamava appunto palatina.
RispondiEliminaIntervento quanto mai opportuno e importante per comprendere la distinzione delle chiese. Grazie.
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