Sensazioni. Ricordi. Emozioni.Quando si ritorna dal paese natio inevitabilmente i ricordi acquisiti nel periodo trascorso, lungo o breve che sia stato, affiorano nostalgici, in particolare nei primi giorni del rientro.Da sempre , la visita al Cimitero è una delle tappe fondamentali e piu' emozionanti del tour torrese.Ogni foto cara, ogni loculo di un familiare, un amico o di un semplice conoscente che ho avuto la fortuna di incontrare in vita rilasciano sensazioni che non hanno eguali con altre emozioni.Toccante, questa volta, il ricordo di questa sfortunatissima famiglia, zii di mia madre, i quali perirono tragicamente la notte tra il 30 e il 31 dicembre 1974, alle 4 del mattino, in seguito al crollo del fatiscente stabile dove vivevano al Largo Grazie. Alcuni giorni ininterrotti di forte pioggia fiaccarono la resistenza, già precaria, dei pilastri portanti di un fabbricato dell'ex pastificio Vojello causando la morte di Alfonso Merluzzo, la moglie Rosa e dei giovanissimi figli Carla e Antonio.Il ricordo di quel giorno di tanti anni fa nelle parole lucide ed emozionate di Zia Titina, sorella di Alfonso , racchiuse in questa frase "..un mucchio di macerie, sotto tutte quelle pietre, il povero Alfonso aveva provato a salvare la sua famiglia.....che sciagura!!!"Un vago ricordo mi riporta a quel giorno, avevo undici anni, i miei genitori mi raccomandarono di sorvegliare fratellini e sorelline perchè dovevano portarsi sul luogo del disastro dove "... era successa una cosa terribile". Altri due figli di Alfonso , Andrea e Lucia , si salvarono in modo miracoloso , estratti dalle macerie anche da pompieri giunti da Napoli. Storia curiosa questa dei pompieri napoletani, alcuni di loro appartenevano al ramo della famiglia Merluzzo che abitava a Mugnano, lo scoprirono mentre scavavano alla ricerca di quelli che in effetti erano loro cugini....ma questa è un'altra storia , come è un'altra storia , che forse racconteremo un'altra volta, delle cause del crollo di un edificio dichiarato pericolante e inagibile per il quale la famiglia Merluzzo pagava regolarmente l'affitto al signor Grimaldi , come confermato dall'articolista, nonostante Alfonso fosse disoccupato e avesse diritto ad un alloggio decente per la sua famiglia e non di un "ricovero a tempo determinato " in quanto era prevedibile l'inefficacia e la pochezza della struttura,Sono passati circa quarant'anni , Largo Genzano ha ancora quelle ferite aperte, chissà quando saranno rimanginate, se mai lo saranno...Preciso e dettagliato il racconto del giornalista dell " l'Unità ".Oggi il ricordo è per le quattro vite che ci lasciarono
Personaggi, luoghi, storie, ricordi, famiglie, uomini e donne straordinari che hanno fatto grande questa bellissima città: TORRE ANNUNZIATA.
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