Ha solo diciotto anni ma è già un predestinato. Fulvio Bernardini, romano, inizia a giocare a calcio nel ruolo di portiere poi, dopo aver preso quattro reti dal Napoli decide che è meglio giocare in attacco. La classe c'è, non per niente sarà il primo calciatore del Centro Sud ad essere convocato per la Nazionale. Nella doppia finale della Lega Sud, anno 1923, ha praticamente da solo portato la sua Lazio ad aver la meglio del U.S.Savoia, realizzando una rete a Torre Annunziata nell'incontro di andata e addirittura tre reti nel match di ritorno a Roma, terminato quattro a uno. E' il primo luglio del 1923. Il giorno della delusione per il popolo torrese. Non riesce a superarla neppure Pasquale Fabbrocino, il presidente della squadra torrese. Il passaggio del testimone nelle mani di Teodoro Voiello è il naturale evolversi della vicenda societaria. Giovane brillante, fa parte della famiglia produttrice del più rinomato molino e pastificio di Torre, è un appassionato di sport in genere ma nel calcio trova la sua massima aspirazione. La base è solida, bisogna trovare gli uomini giusti con cui migliorare alcuni ruoli di una formazione tra le più' forti in Italia. D'altronde l'esperienza non gli manca, l'organizzazione con cui negli anni la Voiello è diventata la numero uno dipende anche dalla sua nuova gestione innovativa e manageriale. Confermato il mister Raffaele Di Giorgio, si decide di affiancarlo con un esperto della preparazione, Wisbar.
In porta il prescelto è Mario Beccaro, protagonista suo malgrado del caso più' discusso dalla tifoseria torrese. Nonostante abbia subito solo due reti nelle prime dieci partite di campionato, viene sostituito da un ragazzo torrese Ciro Visciano, arrivato in squadra due anni prima. Per l'attacco si ingaggia il forte Mombelli, andrà a completare un trio atomico con Giulio Bobbio e Ernesto Ghisi, trenta gol in tre a fine stagione. Bobbio rimane nella storia torrese per il record di reti segnate con la maglia bianca, 47 gol in 57 partite.
Ghisi, nato in Egitto ma italianissimo, realizza "solo" 34 reti nelle 58 partite disputate nella sua permanenza torrese.
Il campionato è una marcia quasi inarrestabile, tutto procede al meglio con la squadra in grande salute, si arriva in modo naturale alla finale di Lega Sud contro l'Alba Roma.
A Torre, due reti di Giulio Bobbio bastano per aver ragione dei romani ma al ritorno la sconfitta arriva nel secondo tempo ad opera di Degni.
Serve lo spareggio per designare la sfidante del Genoa. Non ci sarà, la squadra romana non si presenta a Livorno, la vittoria a tavolino ci catapulta in finale!!!
Ci presentiamo a Genoa consapevoli di giocare contro la squadra che è la leggenda del calcio italiano ma anche convinti di essere forti, d'altronde abbiamo già migliorato il risultato finale dello scorso anno. Ma Teodoro Voiello vuole migliorare il risultato dello scorso anno, entrare nella storia come il primo presidente di una squadra del Centro Sud a vincere lo scudetto è il suo sogno. Un buon gruppo di appassionati torresi, circa duecento, segue la squadra nella trasferta più' importante della storia del Savoia, capitanati da Teodoro e altri componenti della famiglia Voiello, in quel di Marassi.
Mezzo secolo dopo, sarà il trasferimento della Voiello, a segnare il collasso definitivo del sogno economico torrese.
Il 31 agosto del 1924, alle ore 16,25, inizia la partita di andata, arbitrata dal signor Gama di Milano .
Il Savoia si schiera con Ciro Visciano in porta.
La difesa è composta da Giovanni Nebbia, detto "Sartulin", acquistato per 2000 lire e con un ingaggio di 800 lire al mese, messo sulle costole del sornione e potente Santamaria, bomber genoano;
Giuseppe Lo Bianco, 24enne di Bacoli, proveniente dai "Diavoli Rossi" della Puteolana, fortissima formazione che contendeva al Savoia il primato meridionale;
il veloce Borghetto sulla fascia sinistra.
Davanti alla difesa era piazzato Gaia.
La linea di centrocampo formata dall'altro fortissimo mediano puteolano Nicola Cassese (futuro giocatore del Napoli); il torrese Mario Orsini, una vita nel Savoia; Angelo Maltagliati, prelevato dallo Stabia.
In attacco il trio delle meraviglie: i già citati Ghisi (I), Mombelli e il novarese Giulio Bobbio, il bomber savoiardo.
Andiamo in cronaca:
12° Mombelli, con un bel destro, impegna il portiere genoano.
15° Con un forte tiro da fuori area, Catto porta in vantaggio i liguri. Genoa 1 Savoia 0
16° Sardi raddoppia dopo aver ricevuto palla da Santamaria. Genoa 2 Savoia 0
25° Il Savoia, demoralizzato dai gol presi nel giro di un minuto , tenta la riscossa con uno scambio tra Bobbio e Mombelli ma l'uscita del portiere De Prà salva la porta ligure.
44° Bel tiro di Mombelli che lambisce il palo, peccato!!!
Alla fine del primo tempo Genoa 2 Savoia 0.
Teodoro scende negli spogliatoi ad incoraggiare i ragazzi, capisce le difficoltà dell'impresa ma chiede ai suoi uomini di provarci , in fondo la partita ce la stiamo giocando alla pari, se non fosse per quei due minuti maledetti...
Inizia la ripresa.
E inizia subito male. Cassese, complice una distorsione alla caviglia viene spostato sull'ala sinistra. Ma il Savoia sembra più' spigliato, forse anche alleggerito dalla pressione dopo essere passato in svantaggio.
49° Fallo di Sardi. Punizione crossata al centro, colpo di testa di Bobbio e... GOOOOOL!!!
Battuto il portiere della Nazionale, De Prà!!!
GENOA 2 -SAVOIA 1
La squadra bianca adesso ci crede e si lancia in attacchi furibondi, spinta anche dagli incitamenti dei tifosi torresi sugli spalti.
I campioni genoani, tra cui una decina di nazionali, sono in difficoltà contro la piccola squadretta meridionale!!!
Dura sei minuti il sogno del Savoia.
55° Tiro di Costelli, a seguito di una respinta da calcio d'angolo, parata di Visciano, che però non blocca, si avventa sul pallone e sul portiere l'esperto Aristodemo Santamaria, fissando il risultato sul 3-1.
Il Savoia riparte di nuovo all'attacco, mai domo anche se in inferiorità numerica dall'inizio del secondo tempo, forte di una condizione fisica migliore di quella dei padroni di casa, ma non riesce a pungere i titolati avversari.
87° Accade un altro fatto importante. Un tiro di Neri, del Genoa, viene parato da Visciano, il quale urta contro il palo e rimane a terra per alcuni minuti. Sono momenti di paura per il giovane portiere torrese. Alla ripresa del gioco, Visciano, in pessime condizioni e menomato, viene spostato al centro della difesa.
Il risultato finale non cambia e l'arbitro fischia la fine. Applausi scroscianti per tutti, ma soprattutto per la formazione dei bianchi che ha saputo impressionare non poco per il suo gioco coraggioso e spumeggiante.
Finale di andata:
Genoa 3 - U.S.Savoia 1
Ecco un estratto de "La Stampa" del 1 settembre 1924:
"...Il Savoia.... dopo un primo tempo, nel quale ha subito la superiorità dei rossoblu, e andato man mano riprendendosi giungendo fino a muovere ad entusiasmo il pubblico genovese. Con questo non si vuol dire che la squadra del Savoia sia una seria avversaria per le squadre settentrionali, ma essa si è rivelata come la migliore di quelle venute finora dal Sud a contendere il titolo alle squadre del Nord."
1-(continua)
La seconda parte di questo racconto, relativo alla finale di ritorno svoltasi a Torre Annunziata, verrà inserita in questo blog la prossima settimana, a ridosso dell'anniversario per il ricordo dei 90 anni dalla storica doppia sfida.
Carissimo Antonio, se tu non ci fossi, dovrebbero inventarti...giuro
RispondiElimina