Le due
foto, impresse nella lapide, mi colpirono subito.
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CIMITERO DI TORRE ANNUNZIATA- LUOGO DI RIPOSO DI EMILIO CAPIZZANO E MARIA RAIOLA- |
Anche se non
ci fosse stata la descrizione sulla lastra di marmo, si capiva che si trattava
di due persone distinte, di alto livello, di assoluto prestigio.
Il volto dell'uomo era imponente, deciso,
sicuro.
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EMILIO CAPIZZANO |
Nello sguardo della
donna intuivo la dolcezza ma anche la sensibilità di cui aveva avuto
bisogno per vivere accanto al suo uomo. Ed era bella, molto bella.
Troppo, per Emilio Capizzano,
il marito.
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MARIA RAIOLA |
Volevo conoscere la storia di
questa bella coppia e decisi di fare qualche ricerca.
Il suo nome era Maria Raiola,
detta Mariuccia, figlia del notaio Antonio, nata e cresciuta a Torre
Annunziata, in Via Belvedere , il 18 Febbraio 1877.
Lui era Emilio Capizzano,
calabrese di Rende, nato il 24 Dicembre 1883.
Emilio iniziò a studiare musica
sotto la guida del padre e del maestro Guerresi, direttore della banda musicale
di Rende.
Nel 1897 si iscrisse al
Conservatorio di Napoli di San Pietro a Majella dove in pochi anni conseguì il
diploma in alta composizione.
Proprio in quegli anni, anche
Maria era iscritta allo stesso Conservatorio. Studiava canto, la sua voce era
assolutamente sublime.
Ironia della sorte, in quella
autentica fucina di talenti che era il Conservatorio napoletano, non si
incontrarono mai.
Passarono pochi anni, Emilio
viaggiava tra l'Italia e l'Europa, il suo ruolo di professore d'orchestra era conteso da diversi teatri e compagnie.
Era in gamba, si vedeva che
aveva stoffa.
Maria, nel frattempo, era
divenuta sempre piu' brava, con quella sua voce celestiale era la prima donna
della compagnia con la quale girava i teatri europei in tournée.
E proprio durante la tappa al
Teatro dell'Opera di Atene avvenne l'incontro che cambiò la vita ad entrambi.
Emilio, provenendo da
Salonicco con la sua compagnia di professori, decise di assistere allo spettacolo.
Voleva andare a sentire
quel soprano di cui si parlava per la sua bravura e bellezza.
Maria anche in quella occasione non mancò di dare il meglio di se stessa, il ruolo che impersonava, la " MIMI' " nell'opera " La Boheme " , non era affatto semplice ma Emilio ne restò affascinato ed incantato.
L'incontro e le
presentazioni, a fine spettacolo, sancirono l'incontro di quel loro primo giorno.
Iniziava l'amore per i due giovani artisti.
Il matrimonio, passaggio naturale e successivo, avvenne subito
dopo pochi mesi, al ritorno in Italia.
Era il 1907 quando venne
celebrato l'unione tra Emilio e Maria nella Chiesa della Madonna della Neve, a
Torre Annunziata, con una cerimonia tenuta segreta.
Andarono ad abitare in Via
Principio e proprio lì nacque la loro prima figlia, Fedora.
Da quel momento cambiarono
tante cose, forse troppe.
Emilio, gelosissimo fino
all'inverosimile, non consentì piu' a Maria di proseguire nella sua brillante
avventura canora, strappando le numerose scritture che ella riceveva.
Gli promise che avrebbe
ancora cantato, ma solo dove ci fosse stato lui a dirigere, mai avrebbe
sopportato di vederla stringere e abbracciare da un altro uomo, anche se si
fosse trattato semplicemente di un'opera lirica.
Maria ci rimase molto male
per la decisione presa da Emilio, non accettò mai la scelta che le venne imposta.
Lavorarono insieme solo una
volta, al Teatro Lirico Internazionale di Milano, in una " Adriana
Lecouvreur " di Francesco Cilea.
Il trasferimento nel 1910 a
Paola, in Calabria, dove Emilio ottenne l'incarico di Maestro di Musica e le
conseguenti nascite di Adriana e di Francesco sembrarono aver attutito
l'amarezza subita da Maria, ma non era cosi.
Emilio pensò al ritorno a
casa del suocero, la richiesta presentata al Municipio di Torre Annunziata in
occasione del concorso per il Maestro e Direttore della Banda Municipale andava
in questa direzione.
Ecco l'articolo pubblicato su "Il Moschettire Vesuviano del 13 Aprile del 1913.
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IL MOSCHETTIERE VESUVIANO DEL 13-4-1913 |
Non venne scelto.
La
commissione torrese, composta dai maestri Nicola d'Arienzo, Oscar Palermo e Pasquale Palumbo, oltre al Sindaco comm. Rossi e all'assessore Starita, gli preferì il Maestro Gioacchino Baldini.
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IL MOSCHETTIERE VESUVIANO DEL 27-4-1913 |
Torre Annunziata perse, questa volta, l'occasione di
annoverare come Direttore della Banda cittadina colui che sarebbe divenuto uno
dei piu' ambiti professori e maestri d'orchestra dell'epoca.
Tra l'altro , un paio di anni dopo, la banda Municipale di Torre Annunziata venne sciolta dall'Amministrazione cittadina per mancanza di fondi.
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MAESTRO EMILIO CAPIZZANO |
Nonostante questo dispiacere, i suoi concerti continuarono a diventare trionfi.
Nel 1920, al Teatro Dal Verme
di Milano, ricevette i complimenti dallo stesso autore, Giacomo Puccini, per la
magistrale direzione dell’opera “La rondine”.
Nel 1921 era a Napoli nel
Quartetto del Teatro San Carlo.
Dirige ancora alla grande nei teatri di Vienna, Budapest, Pietroburgo arrivando al Manhattan di New York.
Si arriva al 1927, con
l'offerta irrinunciabile, l'ingaggio in qualità di Maestro stabile della
Compagnia Lirica Città di Buenos Aires.
La partenza è dolorosa. I
successi artistici nei paesi dell'America del Sud e del Nord, non compensano il
dolore per l'abbandono della moglie e dei tre piccoli figli lasciati a Torre
Annunziata.
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FOTO DI MARIA RAIOLA GENTILMENTE CONCESSA DA ADRIANA CAPIZZANO |
Proprio in Argentina compose
la sua opera piu' preziosa, "Amalia".
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LOCANDINA OPERA "AMALIA" DI EMILIO CAPIZZANO |
https://www.youtube.com/watch?v=PkHywHancoc
Emilio si spense il 23
Settembre del 1943, a Buenos Aires, da solo.
Passarono alcuni mesi prima
che la famiglia venisse informata della sua morte da parte delle autorità
argentine anche perché la figlia Fedora nascondeva le lettere che giungevano da
Buenos Aires.
Maria le trovò per caso quasi un anno dopo, nel 1945.
Le ceneri del Maestro furono
messe nell'urna e poste nel Pantheon di Buenos Aires, collocato con
illustri personaggi.
Maria lasciò la vita
terrena il 23 Agosto del 1964, con tanta sofferenza e tanti rimpianti.
Negli anni seguenti Fedora,
in visita per la prima volta al Pantheon di Buenos Aires, prese l'urna con le
ceneri del padre e le riportò nella nostra città.
Da allora si unirono per
sempre, nella stessa tomba, i resti di Emilio e Maria.
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LUOGO DI RIPOSO AL CIMITERO DI TORRE ANNUNZIATA-
FOTO DI ANTONIO PAPA |
Per chi volesse approfondire -