Antonio Del Giudice nasce il 6 giugno del 1914 a Marigliano.
Fin da piccolo, nell’immediato dopoguerra, si appassiona
come tanti bambini che hanno vissuto la tragedia della guerra, a quel gioco del
calcio che sta mettendo piede anche in Italia con l’arrivo degli inglesi.
Non è molto alto, fisico marcato, ha una posizione in campo
molto ben distinta.
Si occupa di marcare gli avversari che provano ad
avvicinarsi alla sua area, la difesa.
Con il trascorrere del tempo migliora, anche tatticamente,
il modo di stare in campo.
E’ diventato un vero “mastino” che posizionato davanti alla
difesa svolge egregiamente il suo compito di marcatura.
Le prime squadrette della zona napoletana negli anni trenta
poi la grande occasione per il salto nel calcio che conta.
A Torre Annunziata nasce lo “Spolettificio Torre Annunziata”
dalle ceneri dell’ ”A.C. Torre Annunziata” .
La squadra torrese è gestita da un gruppo di militari con a
capo il Magg. Palmieri e il Col. Achille Schiavo.
Gli accompagnatori sono il Cap. Passalacqua e il Cap.
Tirone.
L’allenatore della squadra è Luigi Manes.
Il debutto in campionato a Torre Annunziata arriva il 14
novembre contro la Casertana ed è un rotondo successo 3-0.
Settimana successiva la trasferta a Portici si conclude con
una vittoria per 4-2.
Gioca quattro partite, quattro vittorie.
Si prospetta una stagione esaltante.
I militari hanno allestito un autentico squadrone sfruttando
tutte le clausole e le malizie per aggirare i cavilli giuridici inerenti gli
ingaggi di calciatori militari.
Uomini del calibro dei fratelli Giraud, Oreste Sallustro,
Gerardo Tessitore, Alfredo Borsa, Mario Brasile, sono un vero lusso per la
categoria.
Tra loro, un arrembante Antonio Del Giudice.
Un crescendo di vittorie e di risultati positivi regala agli
azzurri di Torre grandi soddisfazioni.
Si, proprio così, gli azzurri.
Quell’anno scelgono di cambiare, oltre alla denominazione,
anche il colore della maglia.
La stagione si conclude con la vittoria in campionato e nella
Coppa Campania.
L’anno successivo il nome della squadra cambia ancora.
Il campionato vede l’esordio dell’Unione Sportiva Savoia.
Anche stavolta i nostri eroi sono tra i grandi protagonisti
del torneo di Serie C, purtroppo il girone finale per la promozione in serie B
viene perso per un solo punto di distacco dalla Mater Roma.
“Totonno” Del Giudice raccoglie diciannove presenze, saltando una
sola partita.
Ormai è un punto fermo dell’undici di Torre Annunziata.
Il suo gioco non è appariscente ma muscolare, solido ed
essenziale.
Raramente dalle sue parti gli avversari riescono a passare,
potenza e cuore tra le sue armi migliori.
La mediana dei torresi risulta essere una delle piu' forti in assoluto dell'intero panorama calcistico nazionale.
Colombari, Busiello e Del Giudice formano un trio che fa sognare i tifosi.
Da sx- Enrico Colombari, Giacomo Busiello, Antonio Del Giudice. |
Ancora diciotto partite nel 1939, mentre la squadra si
rinforza con gli innesti di Andrea Angiolini, Arnaldo Fasoli e un giocatore che
diventa l’idolo dei torresi, Armando Salvatore.
“Totonno” ha un cruccio, nonostante la stabilità del ruolo e
i riconoscimenti unanimi.
Non ha ancora segnato una rete e, quindi, il suo curriculum
e ancora a quota zero.
Bisogna attendere il 1940 per vedere il suo primo gol, e
capita nel momento meno atteso ma piu’ importante.
Il 15 dicembre si gioca Savoia Juve Stabia e il risultato è inchiodato fino al 90° sull’1-1.
Fino al 90°…
Proprio un istante dopo, la rete fu gonfiata da un tiro del
giocatore meno atteso, Antonio Del Giudice.
Apoteosi sugli spalti e in campo, vittoria contro i cugini
stabiesi per 2-1!
"Totonno" ci prende gusto a segnare e si ripete due mesi dopo nella
vittoria contro la Scafatese per 2-0.
Per la cronaca, da segnalare un'altra rete che, guarda caso,
rifila alla Scafatese nel 1943.
Nell’anno della guerra nasce l' “Associazione Calcio Torrese”.
I campionati sono sospesi, si organizzano dei tornei ad
opera di volenterosi appassionati, in modo da tenere impegnati atleticamente i
calciatori.
Nel Torneo della Liberazione i nostri arrivano secondi
dietro la Salernitana, per un solo punto.
Arriva anche il momento del commiato per Antonio Del Giudice,
in partenza da Torre Annunziata.
Gioca l’ultima partita contro l’Internaples a Napoli il 17
dicembre 1944, risultato finale 1-1.
"La Torrese saluta Antonio Del Giudice, è arrivato il
momento della separazione dopo novantatré presenze tre reti in maglia bianca.
Il difensore di Marigliano esce di scena, si ammaina un'altra bandiera e la sua
assenza si avvertirà per un bel po' di tempo.", scrivono Peppe Lucibelli,
Calvelli e Schettino su “Savoia, Storia e Leggenda”.
L’anno successivo si trasferisce a Portici e, ironia della
sorte, il 5 febbraio 1945 si trova ad incontrare la Torrese.
Il Portici, oltre a Del Giudice, può contare sugli ex
savoiardi Giraud I e Giraud II.
E proprio il trio ex bianchi che impedisce la vittoria alla
Torrese.
La partita termina sul 2-2.
Tra i migliori in campo, Antonio Del Giudice, “IL
MASTINO”.
Ma, quando tutto sembra scritto, il colpo di scena!
Richiamato dalla dirigenza per aiutare la squadra nella disgraziata stagione 1950-51 accetta per amore della città e partecipa alle ultime partite del campionato, cinque per l'esattezza, ma nonostante questo non si riesce ad evitare l'ultimo posto in classifica.
Un addio piu' triste non si poteva piu' pensare.
Antonio Del Giudice rimane nel cuore di tantissimi tifosi
per lo spirito combattivo, la forza, il cuore e il coraggio con cui ha saputo esprimersi
nel campo di calcio.
Poco tempo dopo il cambio radicale e il trasferimento di
tutta la famiglia verso la nuova meta: l’America.
Per i Del Giudice inizia l’avventura del
“sogno americano”.
Per Antonio non andò tutto come aveva sperato.
Ritorna in Italia alcune volte poi, colto da male terribile, lascia la vita terrena nel 1971.
R.I.P. Antonio Del Giudice.
Per Antonio non andò tutto come aveva sperato.
Ritorna in Italia alcune volte poi, colto da male terribile, lascia la vita terrena nel 1971.
R.I.P. Antonio Del Giudice.
Voglio ringraziare a coloro e tutti i tifosi della Savoia e i membri dei giornalista che hanno scritto questa storia di mio padre che inoltre che anche giocato con il Nola prima di venire a Torre Annunziata dove conosce a mia madre Venditto Vittoria e di piu che nasce la squadra di A.C e lui giocava e faceva l'allenatore,mi ricordo perche stavo sempre con lui e anche nelle fote.di A.C mi scusate se' l'Italiano e' un po' duro.E' si ritorno in Italia dopo tre mesi in America e' non li piaceva mentre che lui ritorno' noi eravamo pronti di partire e quel caso ritorno prima lui In America e noi partemmo il 1Dec55. Ma vorrei dire che ancora adesso ci manca L'Italia ormai ci siamo abituati con tutti questi anni qua' La Nostalgia ce sempre. purtroppo le' malettie che ci sono non ti puoi permettere a fare un viaggio cosi.Unaltra volta vi rignraziamo a tutti
RispondiEliminaArrivederci.
Pasquale Del Giudice e' la Intera famiglia.
Grazie unaltra volta a ricordare a tutti Torresi la storia di mio padre la passero ai miei fratelli e sorella per il suo compleanno oggi.Grazie di nuovo un compleanno ben fatto e' lui vi guarda da dove sia.e' vi ringrazie R.I.P Papa! mi manchi sempre ai fatto una vita non spendida qua' per noi a darci un futuro meglio di quello che avevamo e' mi ricordo che non ci ai fatto mancare niente prima di venire in America.
RispondiEliminaPasquale Del Giudice ( Paul Del Giudice)