FRANCESCO PINTO.
Personaggi, luoghi, storie, ricordi, famiglie, uomini e donne straordinari che hanno fatto grande questa bellissima città: TORRE ANNUNZIATA.
venerdì 22 gennaio 2021
FRANCESCO PINTO- Il Sindaco di un giorno, e poi...
sabato 16 gennaio 2021
21 gennaio 1946- Gli eroici vigili del fuoco.
Quel 21
gennaio 1946 lo scoppio dei carri carichi di munizione a Torre Annunziata
provocarono la morte di 54 torresi.
Ormai
sappiamo quasi tutto di quel che successe quel giorno.
Ricordiamo,
invece, in questo post uomini che misero in pericolo la loro vita sprezzanti
del pericolo, delle macerie, della morte.
Sono un
gruppo di valorosi vigili del fuoco, giunti da ogni luogo possibile, per
aiutare a salvare vite in quella catastrofe.
Questo gruppo
di persone vennero menzionati nella Gazzetta Ufficiale del 8 giugno 1951,
addirittura cinque anni dopo il tragico evento.
Con piacere
vogliamo ricordare i loro nomi, a perenne ricordo delle gesta che riuscirono a
fare in modo che il numero delle vittime non aumentasse.
Felsani Ing. Agostino, comandante dei vigili del fuoco.
Della Corte Ing. Domenico, ufficiale volontario dei vigili del fuoco.
Cerbone Nunzio, vicebrigadiere dei vigili del fuoco.
Eredita’ Raffaele, vigile scelto del fuoco.
Altruda Alberto, vigile del fuoco.
Cifarello Aurelio, vigile del fuoco.
De Vincenzo Luigi, vigile del fuoco.
Lazzetta Vincenzo, vigile del fuoco.
Malvone Vincenzo, vigile del fuoco.
Massato Antonio, vigile del fuoco.
Mennillo Vincenzo, vigile del fuoco.
Pinto Vincenzo, vigile del fuoco.
Grazie a nome della città intera di Torre Annunziata.
21 gennaio 1946-La foto di Edmondo Illario.
La terribile
giornata del 21 gennaio 1946 ha portato alla luce, nel corso degli anni a
seguire, fatti e storie che hanno raccontato di paure, miracoli, speranze e
rassegnazione di quella tragica giornata.
La storia
che vi andiamo a raccontare oggi riguarda un giovane ragazzo di nome Edmondo
Illario, marinaio di sommergibili e impiegato anche nell’attività cui amava di
più, quella di pompiere.
Edmondo
svolgeva il suo servizio presso la Caserma di Napoli già durante la seconda
Guerra mondiale.
Proprio
durante la guerra, durante i bombardamenti, questi ragazzi erano anche
impegnati a salvare i numerosi civili che avevano subito ferite, spesso
mortali.
Durante uno
di questi salvataggi, venne arrestato da un gruppo di tedeschi e, per un
equivoco, rischiò la fucilazione.
Quel 21
gennaio del 1946, la squadra dei pompieri di Napoli accorse a Torre Annunziata,
a seguito dell’allarme generale lanciato dalle autorità.
I ricordi di
quella tragedia segnarono per tanto tempo chiunque assistette a quelle immagini
di sciagura e morte.
Lo ricorderà
spesso, Edmondo, a tutti i suoi familiari, finché ebbe vita.
In quella
occasione, era provvisto di una macchina fotografica e fece questo scatto
fotografico proprio davanti a un cumulo di macerie e ferraglia, con un carro
merci che sembra issarsi al cielo per testimoniare la potenza dell’immane
esplosione.
Ecco, questa
foto di Edmondo va a incrementare il materiale che riguarda il fatto in sé
stesso.
Al tempo
stesso è l’ulteriore dimostrazione della potenza e della forza del terribile
carico che esplose quel giorno a Torre Annunziata.
*Notizie
tratte da un articolo di Giuseppe Saldamarco, pubblicato sul sito
“Sguardiestorie” sguardiestorie
| Sguardi e Storie (wordpress.com)
sabato 2 gennaio 2021
RENATO RASCEL- Il piccolo grande uomo-
Tra i più grandi personaggi dello spettacolo nel secolo scorso.
Renato Rascel, pseudonimo di Renato Ranucci , nacque a Torino il 27 aprile 1912 e morì a Roma il 2 gennaio 1991.
Attore,
comico, ballerino e cantautore, insomma, un po di tutto.
Nel 1957 la
canzone che gli cambiò la vita, "Arrivederci Roma".
Eccolo,
qualche anno dopo, a Torre Annunziata, nei mitici anni del "Lido
Azzurro".
Gentilissimo,
affabile e simpaticissimo: cosi ricordano il piccolo grande Renato.
La conferma,
dall'immancabile penna pronta a scrivere il nome per il ricordo dell'autografo.
A sinistra,
un altrettanto grande, Pasquale Eliodori, il vincitore del biglietto
autografato.
![]() |
Per gentile concessione di Luigi Eliodori. |
Personalmente assistetti ad un suo spettacolo la sera del 29 gennaio 1985 al CineTeatro Metropolitan di Torre Annunziata in una di quelle memorabili rappresentazioni che si tennero quell'anno nello storico teatro torrese. Lo spettacolo si intitolava "D'amore si ride" e vedeva come protagonisti assoluti Renato e la moglie Giulietta Saltarini. La regia era di Nino Mangano. Questo evento era il primo di una serie di otto serate che resteranno impresse nella memoria collettiva per l'importanza e la bravura degli attori e attrici che onorarono la nostra città con dei lavori molto belli, molto apprezzati dal pubblico torrese.
![]() |
Locandina spettacoli Metropolitan 1985- Antonio Papa- |
venerdì 1 gennaio 2021
Emiliana Maria Fiorda - 200 anni di misericordia.
Nel 2021 ricorre il 200° dalla nascita di una figlia di Torre Annunziata, Emiliana Maria Fiorda, la quasi Santa.
Ma cosa sappiamo di lei?
Emiliana nacque a Torre Annunziata il 5 giugno 1821 nel luogo detto della
Taverna della Marina.
Suo padre
era Domenico Angelo, artefice armiere alla Real Fabbrica delle Armi mentre la
madre Maria Viola de Nicola era una casalinga.
Devotissimi
alla religione cristiana, la famiglia Fiorda aveva sempre pensato ai bisogni
della propria prole insegnando grande educazione e devozione.
Emiliana
cresceva ordinata e carina ma nel 1833, a 12 anni, avvenne il primo evento che
cambiò la sua vita: mentre stava riscaldandosi vicino al fuoco col padre alcune
scintille saltarono ai suoi occhi, accecandola.
Niente poterono
fare i medici per salvarle la vista.
Persi i
genitori a causa del colera del 1836, venne accolta nel Ritiro dell’Addolorata
di Torre Annunziata assieme alle altre sorelle.
Durante questo
periodo di ritiro spirituale la devozione raggiunse livelli elevati e non
mancarono episodi in cui vennero alla luce doti di umiltà e amore verso i
poveri assolutamente non comuni.
Inoltre
alcune sue azioni di presagire le azioni dei presenti gli diede fama di donna
di grande generosità verso la sofferenza umana e tante persone afflitte da
disagi e problemi richiedeva una sua intercessione, una supplica, una
preghiera, un consiglio.
Continuò
ancora per tanti anni in questa sua missione sempre nel rispetto e amore verso
chi aveva bisogno di aiuto.
La morte
arrivò il 13 ottobre 1871, dopo mesi di malattia.
Un piccolo
corteo funebre venne allestito per l’occasione, accompagnato dall’intero clero
Dell’Ave Gratia Plena e la sua bara
venne interrata al Cimitero di Torre Annunziata nell’Arciconfraternita del
Suffragio.
Nel suo atto
di morte si legge che Emiliana dimorava al momento della morte in via del
Popolo, aveva 50 anni ed era stata confessata dal rev. Don Raffaele Morrone,
con l’estrema unzione impartita dal Don Giovanni Jennaco.
Emiliana
Maria Fiorda era “…morta in odore di santità per la sua esemplare vita”.
Dopo un primo processo di canonizzazione, in quello che è il primo grado per ufficializzare la santità di una persona e la dichiarazione a "Serva di Dio", sono passati tanti anni senza che siano stati fatti ulteriori passi in avanti per la santificazione di Emiliana Maria Fiorda. Quanto tempo ancora dovremo attendere affinché chi ha il potere di farlo porti avanti la causa e la figura della nostra concittadina, la quale ha lasciato un segno tangibile della sua opera con azioni e opere misericordiose ricordate ancora oggi dal popolo torrese?
Potrebbe essere questo l'anno giusto in considerazione anche dell'eccezionale anniversario?
Lo speriamo di cuore...
Viva Emiliana Maria Fiorda!
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