Erano diversi mesi che volevo inserire questa notizia ma,
per un motivo o altro, rimandavo sempre ad altra occasione.
La speranza era sempre quella di riuscire a trovare una foto, un'illustrazione, della signora Teresa, la protagonista di questa curiosa vicenda, forse la donna piu' influente a Torre Annunziata nei primi decenni del secolo scorso.
Gli ingredienti per carpire la curiosità del lettore c'erano
tutti: la nobildonna, il marito politico, la Madonna, la malattia incurabile,
l'avvenuto miracolo.
A prima vista, leggendo sommariamente il titolo, magari
qualcuno penserà la storia che ci hanno raccontato sia una bufala e, qualcun altro, considererà che
invece, cosi come raccontataci dal cronista, sia veritiera.
Proviamo a capirci un po’ di piu'.
Siamo a Napoli, nel gennaio del 1925.
La protagonista di questa terribile, e al tempo stesso,
fortunata esperienza, non è una donna qualunque ma Teresa Rossi Filangieri di
Candida, contessa, moglie dell'onorevole Alessandro Guarracino, eletto nel
collegio di Torre Annunziata, e per diversi anni, dall'inizio del Novecento, il
referente politico torrese nelle aule parlamentari.
In pratica, il "padrino" di Torre Annunziata, dal
1900 al 1920.
La signora Teresa Rossi, acquisito il cognome di Filangieri
dopo una lunga battaglia legale, prese in sposo il parlamentare napoletano,
uomo politico molto addentro alle questioni provinciali, e non solo.
I piu' attenti avranno già associato il nome dell'onorevole
Guarracino allo scandalo del Palazzaccio di Roma, una brutta storia di imbrogli
e corruzione nella costruzione del Palazzo di Giustizia di Roma, inaugurato nel
gennaio del 1911, e oggetto di diverse inchieste giudiziarie.
Oggi ci limitiamo a delineare, con delle piccole tracce, la
figura di Teresa Rossi Filangieri in Guarracino.
Donna decisa, risoluta, abituata a combattere per ottenere
l'obiettivo prefissato, come dimostra la causa intentata per il riconoscimento
del cognome dei Filangieri, dalla qual famiglia fu cresciuta. Ma di animo buono, e,
come vedremo, molto caritatevole.
Dopo il matrimonio del 1896,
divenne la residenza estiva della coppia.
A Torre Annunziata, la famiglia Guarracino trascorrevano
almeno sei mesi l'anno, dalla fine di giugno a novembre, come segnalatoci in
questo trafiletto tratto dal periodico torrese " La Luce " del maggio
1908.
Tra l'altro, si saluta con affetto la nobildonna "di
colorita intellettualità e alte virtù'".
Il resto dell'anno si trasferivano a Napoli.
L'organizzazione delle feste era la sua principale attività, non si contavano i
raduni estivi per accogliere gli amici
dell'onorevole.
A conclusione di ogni ritrovo, la raccolta fondi tra le signore bene della città oplontina, da
devolvere in beneficenza.
Ella, in seguito, fondò una associazione ad hoc per la
raccolta fondi, composta in massima parte dalle signore piu' influenti e
benestanti delle famiglie torresi, in massima parte mogli e figlie di
proprietari di pastifici e mulini, i veri padroni di Torre Annunziata nel
secolo scorso.
Si dava molto da fare nella sua opera di raccolta, le
cronache dell'epoca riportano importanti iniziative e cospicui elargizioni
a favore di intere categorie di
persone in difficoltà.
Probabilmente la carica del marito, spesso alle prese con
continue elezioni, imponeva un certo modo di rapportarsi, era necessario
mantenere e allargare amicizie che sarebbero tornate utili, ma è una mia
piccola malizia che esprimo...
Certo è, che con il passare del tempo, incarnò la parte
della benefattrice alla perfezione, divenendo un simbolo dell'intera area
provinciale napoletana.
Probabilmente, in cuor suo, sognava di ripercorrere il mito
di Teresa Filangieri Fieschi Ravaschieri, la filantropa e scrittrice napoletana
morta nel 1903, che trascorse la sua vita aiutando tutti i poveri a cui potette
dare sostegno e conforto.
La famiglia Guarracino subì nel 1908 la morte della giovane
Maria Teresa, di solo 11 anni.
Negli anni seguenti, Teresa continuò ancora piu' alacremente
la sua opera di bene.
Seguendo queste brevi linee guide illustrate per conoscere
meglio la personalità di Teresa Guarracino, mi sento di definirla una teste attendibile al fine di
valutare l'affidabilità delle informazioni riportate nell'articolo de "La
Stampa", edito nel gennaio del 1925.
Forse qualche particolare aggiunto è stato
"colorito" ad arte, come è abbastanza scioccante la descrizione
dell'uscita del tumore dall'orecchio sotto forma di osso di ciliegio...
Ma tant'è...
Resta, in questo suo passaggio terreno, il ricordo di una
donna che tanto fece per la povera gente della nostra città, protagonista
assoluta degli anni che andarono dal 1900 al 1930, moglie di uno degli uomini
piu' influente e importante che "curava" gli interessi torresi nelle
sedi opportune.
A proposito...
Alessandro Guarracino morì un mese dopo la pubblicazione di
questo articolo, nel febbraio del 1925... ma questa è un'altra storia.
Parleremo di lui prossimamente, in modo piu' ampio, come
merita il personaggio.
Leggetevi l'articolo, pubblicato qui sotto.
Poi, ognuno di voi, trarrà le conclusioni che desidera, se
pensare ad una bufala oppure credere che in questo articolo sia stata raccontata
la verità.
non vi è nulla più reale dell'irreale
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