Dedico questo mio personale racconto all'equipaggio inglese del "Westminster" che nel dicembre del 1916 arrivò a Torre Annunziata e, dopo una breve parentesi nella nostra cittadina, si ritrovò a percorrere il tratto di mare che li avrebbe portato al massacro.
La Grande Guerra iniziata nel 1914 aveva stroncato già migliaia di vittime tra i vari militari impiegati negli eserciti contrapposti.
Non da meno furono quelle persone che persero la vita, non per cause dirette verificatesi al fronte ma in circostanze e luoghi in cui le nazioni civili si erano accordate a garantire la non belligeranza e l'impegno di un comportamento leale ed onorevole, al fine di evitare spargimento di sangue inutile.
Gli eserciti, i blocchi europei, erano contrapposti con a capo la Germania da una parte, e gli Inglesi dall'altra.
L'avvento degli Stati Uniti comporterà, alla fine, la vittoria degli alleati in un conflitto in cui si conteranno milioni di morti in entrambi gli schieramenti.
L'entrata in guerra dell'Italia segna la data del 24 maggio del 1915.
TORRE ANNUNZIATA -1916
Era il novembre del 1916 quando l'Unione Sportiva Savoia, all'ottavo anno di fondazione, partecipò al campionato di Terza categoria campana, sfidandosi con squadre come lo Stabia, Pro Napoli, Cantu' Napoli, Libertas Napoli, Napoletana.
La società aveva provveduto al cambio del presidente con il passaggio di testimone tra Ciro Ilardi e il nuovo patron Giusti.
Il luogo in cui si esibirono i nostri eroi era il mitico campo delle "Montagnelle".
I bianchi torresi giocarono bene questo torneo, arrivando in semifinale dopo che il sorteggio regalò il passaggio del turno al culmine di una straordinaria prestazione contro il Pro Napoli per cinque a cinque.
Il sette dicembre, in semifinale, lo Stabia venne travolto per cinque reti a uno.
Tra gli spettatori torresi, estasiati ed entusiasti della performance savoiarda, c'era un gruppo di ragazzotti inglesi che, incuriositi dal fervore che animava la popolazione alla vigilia della partita, non volle mancare ad assistere a quell'incontro di football di cui loro, inglesi fino al midollo, ne erano i maestri ed artefici nell'esportazione mondiale.
Erano giunti a Torre Annunziata a bordo del piroscafo " Westminster ", costruito nel 1905 a Newcastle, nel 1916 di proprietà di una società londinese.
Dovevano scaricare tutto il loro carico, abbastanza cospicuo nella capacità di 4342 tonnellate, al porto torrese e in quelle ore di attesa non mancavano di girare per le strade cittadine incuriositi ed eccitati per il tanto fervore che rifletteva lo spirito e il modus operandi dello stile torrese.
A fine partita, dopo la maestosa vittoria dei bianchi, chiesero ed ottennero di conoscere personalmente i protagonisti dello squadrone che aveva inflitto una solenne bastonatura ai cugini stabiesi.
L'incontro negli spogliatoi fu un momento emozionante.
Scambi di saluti e scambi di... passaggi con il pallone sancirono quell'unione anglo-torrese, nata qualche anno prima quando arrivò a Torre il primo pallone e le prime nozioni di calcio, portati dai marinai del piroscafo "Canopic", da cui ebbe inizio l'epopea del grande SAVOIA.
I ricordi dei presenti si sprecavano tra la lingua inglese e il dialetto torrese...
Gli inglesi si sperticarono in lode davanti ad un emozionato Willy Fornari, allenatore e giocatore, ad Andrea Bonifacio, a Baiardi , a Ferrandino, le colonne portanti di quello squadrone, riconoscendo che, forse, la squadra torrese avrebbe potuto anche giocarsela con i ragazzotti della "Westminster" in una partita secca...
La simpatica sfida venne lanciata, i nostri subito afferrarono e .. accettarono.
L'incontro amichevole si sarebbe dovuto svolgere una ventina di giorni dopo, quando la "Westmnister" sarebbe rientrata dal carico in Egitto per dirigersi di nuovo nel porto di Torre Annunziata, dopo la finale che il Savoia vinse stracciando gli avversari napoletani.
Troppo poco il tempo libero che trascorsero i giovani ragazzi inglesi sul suolo torrese, soprattutto troppo poco tempo per giocare a pallone assieme ai ragazzi savoiardi.
D'altronde il loro duro lavoro era quello di caricare e scaricare merci dal piroscafo a vapore perennemente in giro per il mondo.
Il calcio doveva essere solo il loro passatempo preferito.
Stavolta da Torre partirono vuoti, senza carico da consegnare, ma con il pensiero fisso del ritorno nella cittadina oplontina per il tanto atteso incontro di calcio.
La missione era portarsi in pochi giorni a Port Said, in Egitto, proprio all'imbocco del Canale di Suez.
Il carico da portare a casa doveva essere composto da cotone e riso.
La navigazione procedeva tranquilla, era il 14 dicembre del 1916.
Ad appena 180 miglia dalla terra ferma, nei pressi di Malta, il "Westmnister" venne inquadrato nel mirino dal terribile sottomarino tedesco UB-43, al cui comando c'era Hans von Mellenthin, un Capitano che nella sua carriera distrusse e affondò 64 mercantili stranieri, praticamente tutto quello che gli passava sotto naso.
Tutto avvenne in pochissimi minuti.
Due siluri, lanciati in rapidissima successione, colpirono il piroscafo causando la morte immediata di quattro uomini.
L'affondamento avvenne in quattro minuti, tutti quelli che cercarono di salvarsi riuscirono a sistemarsi su alcuni canotti.
Niente da fare, i tedeschi fecero fuoco anche contro i poveri marinai inermi, da 2700 metri di distanza.
Quindici i morti in totale.
L'equipaggio venne annientato.
Quindici persone che non partecipavano alla guerra ma che erano in quel mare per lavoro, vennero brutalmente assassinate.
Durissime le indignazioni nel mondo intero alla notizia di tale barbaro attacco omicida compiuto dai tedeschi.
Numerosi governi si allinearono alla protesta inglese, nella quale si accusava la Germania per
"... il cinico attacco , che prova a che basso grado si trovi l'onore germanico..."
Alcuni giorni dopo giunse alla stampa internazionale il patetico comunicato tedesco, con il quale si giustificava l'azione del bombardamento con assurde motivazioni, argomentando addirittura che era stato lanciato un solo siluro contro il piroscafo poiché "armato", che non corrispondeva al vero che fu fatto fuoco contro i marinai in mezzo al mare sui canotti , e in ultimo tentarono di spiegare che non era stato possibile aiutare i marinai dopo il siluramento in quando in zona era stato notato un piroscafo di guardia che avrebbe sicuramente salvato la loro vita , inducendo i tedeschi ad arretrare....
Hans von Mellenthin.... Vergognati!
Probabilmente quei ragazzi trascorsero gli ultimi momenti di gioia proprio nella nostra Torre Annunziata...
Sicuramente anche nella nostra città il ricordo di quei quindici giovanotti inglesi venne ricordato con rimpianto e simpatia...
Ci piace immaginare, come in un sogno, come sarebbe andato a finire quell'incontro tra le due squadre, due scuole di calcio e di vita diverse ma unite dallo stesso embrione, dalle stesse caratteristiche...
Coraggio, forza, lavoro e volontà...
LO SCENARIO -
La Grande Guerra iniziata nel 1914 aveva stroncato già migliaia di vittime tra i vari militari impiegati negli eserciti contrapposti.
Non da meno furono quelle persone che persero la vita, non per cause dirette verificatesi al fronte ma in circostanze e luoghi in cui le nazioni civili si erano accordate a garantire la non belligeranza e l'impegno di un comportamento leale ed onorevole, al fine di evitare spargimento di sangue inutile.
Gli eserciti, i blocchi europei, erano contrapposti con a capo la Germania da una parte, e gli Inglesi dall'altra.
L'avvento degli Stati Uniti comporterà, alla fine, la vittoria degli alleati in un conflitto in cui si conteranno milioni di morti in entrambi gli schieramenti.
L'entrata in guerra dell'Italia segna la data del 24 maggio del 1915.
TORRE ANNUNZIATA -1916
Era il novembre del 1916 quando l'Unione Sportiva Savoia, all'ottavo anno di fondazione, partecipò al campionato di Terza categoria campana, sfidandosi con squadre come lo Stabia, Pro Napoli, Cantu' Napoli, Libertas Napoli, Napoletana.
La società aveva provveduto al cambio del presidente con il passaggio di testimone tra Ciro Ilardi e il nuovo patron Giusti.
Il luogo in cui si esibirono i nostri eroi era il mitico campo delle "Montagnelle".
I bianchi torresi giocarono bene questo torneo, arrivando in semifinale dopo che il sorteggio regalò il passaggio del turno al culmine di una straordinaria prestazione contro il Pro Napoli per cinque a cinque.
Il sette dicembre, in semifinale, lo Stabia venne travolto per cinque reti a uno.
Tra gli spettatori torresi, estasiati ed entusiasti della performance savoiarda, c'era un gruppo di ragazzotti inglesi che, incuriositi dal fervore che animava la popolazione alla vigilia della partita, non volle mancare ad assistere a quell'incontro di football di cui loro, inglesi fino al midollo, ne erano i maestri ed artefici nell'esportazione mondiale.
Erano giunti a Torre Annunziata a bordo del piroscafo " Westminster ", costruito nel 1905 a Newcastle, nel 1916 di proprietà di una società londinese.
Dovevano scaricare tutto il loro carico, abbastanza cospicuo nella capacità di 4342 tonnellate, al porto torrese e in quelle ore di attesa non mancavano di girare per le strade cittadine incuriositi ed eccitati per il tanto fervore che rifletteva lo spirito e il modus operandi dello stile torrese.
A fine partita, dopo la maestosa vittoria dei bianchi, chiesero ed ottennero di conoscere personalmente i protagonisti dello squadrone che aveva inflitto una solenne bastonatura ai cugini stabiesi.
L'INCONTRO-
L'incontro negli spogliatoi fu un momento emozionante.
Scambi di saluti e scambi di... passaggi con il pallone sancirono quell'unione anglo-torrese, nata qualche anno prima quando arrivò a Torre il primo pallone e le prime nozioni di calcio, portati dai marinai del piroscafo "Canopic", da cui ebbe inizio l'epopea del grande SAVOIA.
CANOPIC- TRATTO DA WIKIPEDIA |
I ricordi dei presenti si sprecavano tra la lingua inglese e il dialetto torrese...
Gli inglesi si sperticarono in lode davanti ad un emozionato Willy Fornari, allenatore e giocatore, ad Andrea Bonifacio, a Baiardi , a Ferrandino, le colonne portanti di quello squadrone, riconoscendo che, forse, la squadra torrese avrebbe potuto anche giocarsela con i ragazzotti della "Westminster" in una partita secca...
La simpatica sfida venne lanciata, i nostri subito afferrarono e .. accettarono.
L'incontro amichevole si sarebbe dovuto svolgere una ventina di giorni dopo, quando la "Westmnister" sarebbe rientrata dal carico in Egitto per dirigersi di nuovo nel porto di Torre Annunziata, dopo la finale che il Savoia vinse stracciando gli avversari napoletani.
LA PARTENZA-
La partenza dal nostro porto avvenne senza non pochi rimpianti.Troppo poco il tempo libero che trascorsero i giovani ragazzi inglesi sul suolo torrese, soprattutto troppo poco tempo per giocare a pallone assieme ai ragazzi savoiardi.
D'altronde il loro duro lavoro era quello di caricare e scaricare merci dal piroscafo a vapore perennemente in giro per il mondo.
Il calcio doveva essere solo il loro passatempo preferito.
Stavolta da Torre partirono vuoti, senza carico da consegnare, ma con il pensiero fisso del ritorno nella cittadina oplontina per il tanto atteso incontro di calcio.
La missione era portarsi in pochi giorni a Port Said, in Egitto, proprio all'imbocco del Canale di Suez.
Il carico da portare a casa doveva essere composto da cotone e riso.
LA FINE-
La navigazione procedeva tranquilla, era il 14 dicembre del 1916.
Ad appena 180 miglia dalla terra ferma, nei pressi di Malta, il "Westmnister" venne inquadrato nel mirino dal terribile sottomarino tedesco UB-43, al cui comando c'era Hans von Mellenthin, un Capitano che nella sua carriera distrusse e affondò 64 mercantili stranieri, praticamente tutto quello che gli passava sotto naso.
Tutto avvenne in pochissimi minuti.
Due siluri, lanciati in rapidissima successione, colpirono il piroscafo causando la morte immediata di quattro uomini.
L'affondamento avvenne in quattro minuti, tutti quelli che cercarono di salvarsi riuscirono a sistemarsi su alcuni canotti.
Niente da fare, i tedeschi fecero fuoco anche contro i poveri marinai inermi, da 2700 metri di distanza.
VIGNETTA RAFFIGURANTE IL COMANDANTE DEL UB43 AL MOMENTO DELL'ORDINE DI SPARARE SUI MARINAI INERMI. |
Quindici i morti in totale.
L'equipaggio venne annientato.
Quindici persone che non partecipavano alla guerra ma che erano in quel mare per lavoro, vennero brutalmente assassinate.
Durissime le indignazioni nel mondo intero alla notizia di tale barbaro attacco omicida compiuto dai tedeschi.
Numerosi governi si allinearono alla protesta inglese, nella quale si accusava la Germania per
"... il cinico attacco , che prova a che basso grado si trovi l'onore germanico..."
Alcuni giorni dopo giunse alla stampa internazionale il patetico comunicato tedesco, con il quale si giustificava l'azione del bombardamento con assurde motivazioni, argomentando addirittura che era stato lanciato un solo siluro contro il piroscafo poiché "armato", che non corrispondeva al vero che fu fatto fuoco contro i marinai in mezzo al mare sui canotti , e in ultimo tentarono di spiegare che non era stato possibile aiutare i marinai dopo il siluramento in quando in zona era stato notato un piroscafo di guardia che avrebbe sicuramente salvato la loro vita , inducendo i tedeschi ad arretrare....
IL BOIA
Hans von Mellenthin.... Vergognati!
IL PENSIERO-
Probabilmente quei ragazzi trascorsero gli ultimi momenti di gioia proprio nella nostra Torre Annunziata...
Sicuramente anche nella nostra città il ricordo di quei quindici giovanotti inglesi venne ricordato con rimpianto e simpatia...
Ci piace immaginare, come in un sogno, come sarebbe andato a finire quell'incontro tra le due squadre, due scuole di calcio e di vita diverse ma unite dallo stesso embrione, dalle stesse caratteristiche...
Coraggio, forza, lavoro e volontà...
R.I.P. Ragazzi di Newcastle,
anche Torre Annunziata pianse per voi...
LA STAMPA 31 DICEMBRE 1916 |
LA STAMPA 7 GENNAIO 1917 |
IL LAVORATORE- GENNAIO 1917 |
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