Ciro
Langella era un ragazzo del 1955, essendo nato il 30 gennaio.
Lo studio
sulla preparazione atletica e fisica aveva completato il percorso formativo del
“Professore”, in continuazione col suo lavoro svolto all’interno dello
Spolettificio e per cui ha svolto l’attività per quarant’anni.
Gli esordi in
campo calcistico si ebbero proprio con la squadra della scuola calcio della ex “Real
Fabbrica” torrese e gli ottimi risultati ottenuti, oltre alla competenza e alla
professionalità, lo portarono a far parte di un gruppo straordinario che visse
una magica annata, quella del 1994-1995, che si concluse con la storica promozione
in C1 del Savoia di mister De Canio.
Ciro Langella
si guadagnò sul campo la meritata vittoria e il riconoscimento unanime di “mago”
dei muscoli, riuscendo a calibrare fisico e cervello dei ragazzi in maglia
bianca dalla prima all’ultima giornata e oltre, fino a quel 25 giugno 1995 che proiettò il
Savoia tra i Professionisti dopo la finale col Matera a Foggia.
Nel corso degli anni era ritornato ancora a lavorare per il Savoia in diverse stagioni.
Con Agovino mister
assunse il ruolo di vice allenatore, poi con mister Anastasio a continuò forgiare
giovani promesse.
Il suo
segreto era racchiuso nel suo comportamento, umano e semplice allo stesso
tempo.
Amante dello
sport, aveva modi e parole di sostegno, conforto e incoraggiamento per tutti i
ragazzi che avevano avuto la fortuna di averlo come insegnante.
E ancora, negli ultimissimi anni aveva dato il suo contributo alla causa biancoscudata,
collaborando con Marasco e Barbera a forgiare i giovanissimi campioncini in
maglia bianca.
La notizia della morte arrivò improvvisa quel 10 febbraio del 2020.
Ciro
Langella era stato stroncato da un infarto mentre si trovava all’interno del
suo negozio.
Le esequie
si svolsero due giorni dopo nella chiesa del Sacro Cuore, alla presenza di
rappresentanti del mondo calcistico giunti da tutta la Regione per rendergli il significativo omaggio.
Nutrita, e
non poteva essere altrimenti, la pattuglia dei rappresentanti “savoiardi”, uomini di
campo e di scrivania, oltre al gruppo dei giornalisti storici e di tanti semplici tifosi.
Il momento
più toccante, in una cerimonia già di per sé straziante, giunse alla fine dell’omelia
quando la bara del Professore Ciro Langella venne portata a spalla da Sasà
Amura, Marco Ciardiello, Ciro Raimondo, Ciro Donnarumma, Alberto Savino,
protagonisti di quella storica annata 1995.
Gli
attestati di cordoglio giunti alla famiglia, numerosissimi, resero onore a un
personaggio che seppe dimostrare col lavoro, l’intelligenza e la
professionalità il suo alto senso del dovere e del rispetto verso le giovani
generazioni, aiutandole a crescere e formarsi fisicamente e moralmente.
Nel suo
ricordo venne osservato un minuto di silenzio nella gara del Savoia, al termine
del quale i ragazzi della curva ricordarono il suo nome con numerose
manifestazioni di affetto.
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