-Antonio Papa e Vincenzo Marasco-
Sullo sfondo, il pino abbattuto nella foto tratta da "TgCooper", 1985
L'abbattimento del pino secolare presso la villa di Poppea a Torre Annunziata nel 1985 forse venne attuato in nome della salvaguardia degli scavi.
In verità, come si evince da un articolo su "TgCooper" del 1985, l'abbattimento avvenne in modo repentino e sottovoce, al fine di evitare malumori e critiche da parte dei cittadini e gli amanti del patrimonio storico e naturale.
La decisione di eliminare un esemplare così maestoso, con una circonferenza di circa 3 metri e un'altezza di 10 metri, sembra controintuitiva, soprattutto considerando il valore estetico e ambientale di tale albero.
Non conosciamo la vera ragione di questa decisione neanche oggi a distanza di quarant'anni.
Possiamo solo avanzare delle ipotesi su questa scelta.
Una possibilità è che l'albero fosse considerato un pericolo strutturale per i resti archeologici, potenzialmente destabilizzando le fondamenta della villa di Poppea con le sue radici estese.
Inoltre, la manutenzione e la gestione di un albero di tale grandezza possono presentare sfide logistiche e finanziarie, che le autorità potrebbero aver giudicato insostenibili.
Tuttavia, l'abbattimento di un elemento naturale e scenografico come un pino secolare dovrebbe essere l'ultima risorsa, da considerare solo quando non esistono alternative praticabili.
La puntellatura e il rafforzamento delle radici e della struttura dell'albero avrebbero potuto rappresentare una soluzione più rispettosa dell'ambiente e del contesto storico.
La decisione di rimuovere l'albero, quindi, appare come una perdita significativa non solo per l'ecosistema locale, ma anche per il valore paesaggistico e culturale dell'area archeologica.
Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di perdita delle bellezze naturali in nome della modernizzazione e dello sviluppo urbano che Torre Annunziata ha subito già dagli anni cinquanta e sessanta con una incredibile e inarrestabile speculazione edilizia.
Spesso, alberi secolari e altre componenti naturali vengono sacrificati per far spazio a costruzioni, infrastrutture e altre opere.
Ogni volta che ciò accade, si perde una parte della storia e della bellezza del luogo.
La tutela del patrimonio naturale dovrebbe essere considerata tanto importante quanto quella del patrimonio storico, poiché entrambi contribuiscono all'identità e al fascino di un'area.
Abbattere un albero secolare è un peccato non solo per la perdita di un esemplare unico, ma anche per l'impatto negativo sull'ambiente e sulla memoria collettiva di tutta la città.
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