sabato 13 luglio 2024

Il pino misterioso e il costo degli scavi-


                    -Antonio Papa e Vincenzo Marasco-





Sullo sfondo, il pino abbattuto nella foto  tratta da "TgCooper", 1985


L'abbattimento del pino secolare presso la villa di Poppea a Torre Annunziata nel 1985 forse venne attuato in nome della  salvaguardia degli scavi.

In verità, come si evince da un articolo su "TgCooper" del 1985, l'abbattimento avvenne in modo repentino e sottovoce, al fine di evitare malumori e critiche da parte dei cittadini e gli amanti del patrimonio storico e naturale. 

La decisione di eliminare un esemplare così maestoso, con una circonferenza di circa 3 metri e un'altezza di 10 metri, sembra controintuitiva, soprattutto considerando il valore estetico e ambientale di tale albero. 

Non conosciamo la vera ragione di questa decisione neanche oggi a distanza di quarant'anni. 

Possiamo solo avanzare delle ipotesi  su questa scelta. 

Una possibilità è che l'albero fosse considerato un pericolo strutturale per i resti archeologici, potenzialmente destabilizzando le fondamenta della villa di Poppea con le sue radici estese. 

Inoltre, la manutenzione e la gestione di un albero di tale grandezza possono presentare sfide logistiche e finanziarie, che le autorità potrebbero aver giudicato insostenibili.

Tuttavia, l'abbattimento di un elemento naturale e scenografico come un pino secolare dovrebbe essere l'ultima risorsa, da considerare solo quando non esistono alternative praticabili.

La puntellatura e il rafforzamento delle radici e della struttura dell'albero avrebbero potuto rappresentare una soluzione più rispettosa dell'ambiente e del contesto storico.

La decisione di rimuovere l'albero, quindi, appare come una perdita significativa non solo per l'ecosistema locale, ma anche per il valore paesaggistico e culturale dell'area archeologica.

Questo evento si inserisce in un contesto più ampio di perdita delle bellezze naturali in nome della modernizzazione e dello sviluppo urbano che Torre Annunziata ha subito già dagli anni cinquanta e sessanta con una incredibile e inarrestabile speculazione edilizia.

Spesso, alberi secolari e altre componenti naturali vengono sacrificati per far spazio a costruzioni, infrastrutture e altre opere. 

Ogni volta che ciò accade, si perde una parte della storia e della bellezza del luogo. 

La tutela del patrimonio naturale dovrebbe essere considerata tanto importante quanto quella del patrimonio storico, poiché entrambi contribuiscono all'identità e al fascino di un'area. 

Abbattere un albero secolare è un peccato non solo per la perdita di un esemplare unico, ma anche per l'impatto negativo sull'ambiente e sulla memoria collettiva di tutta la città.

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