Tommaso D’Ambrosio, nato a Torre Annunziata l'11 luglio 1925, è stato una figura eminente nel panorama artistico italiano del Novecento. Formatosi presso l'Istituto d'Arte di Napoli sotto la guida di illustri maestri come Striccoli, Chiancone e Casciano, e dello scrittore Vasco Pratolini, ha sviluppato uno stile unico che lo ha reso un protagonista indiscusso della scuola napoletana e caposcuola dell'impressionismo.
Dopo aver insegnato in diverse città campane, nel 1968 si trasferisce a Roma, continuando la sua carriera didattica nelle scuole medie della capitale.
La sua dedizione all'insegnamento è stata pari al suo impegno artistico, che lo ha visto esporre in numerose mostre personali e collettive, sia in Italia che all'estero. Le sue opere, caratterizzate da una pittura limpida e serena, senza compromessi o ruffianerie, riflettono il suo carattere genuino e la sua capacità di dipingere con l'anima.
Secondo il critico d'arte Gaetano Basilici, le tele di D’Ambrosio sono un piacere per gli occhi, capaci di coinvolgere profondamente lo spettatore attraverso colori sapientemente distribuiti.
Dopo la sua scomparsa nel maggio del 2005, le sue opere continuano a vivere e a raccontare la sua essenza artistica.
D’Ambrosio ha avuto un ruolo significativo nella promozione dell'arte a Torre Annunziata, partecipando attivamente al Gruppo Artisti Torresi negli anni '60 e dirigendo la Scuola Serale D’Arte, un'iniziativa volta a diffondere la cultura artistica tra i giovani.
Palazzo Criscuolo, sede del Comune di Torre Annunziata, ospita alcune delle sue splendide tele, testimoniando il suo profondo legame con la città natale e la sua influenza duratura sulla comunità artistica locale.
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