Comunardo Niccolai, ex calciatore, allenatore e tecnico della Nazionale, ha segnato una pagina importante della storia del calcio italiano e della squadra del Savoia di Torre Annunziata. Niccolai, noto per aver vinto un campionato con il Cagliari in Serie A e per aver giocato nella Nazionale Italiana, iniziò la sua carriera da allenatore proprio con il Savoia nel campionato 1980-81 in Serie C2.
Peppe Sasso, storico dirigente del Savoia, ricorda quell'annata in cui il presidente Franco Immobile decise di puntare su Niccolai per guidare la squadra.
Affiancato dai dirigenti Ercolino Castaldo e Felice Ferrario, Niccolai iniziò la stagione con grande entusiasmo, portando il Savoia a superare la qualificazione in Coppa Italia, eliminando squadre come Paganese e Nocerina.
Anche l'inizio del campionato fu promettente: nelle prime tre partite, il Savoia ottenne 5 punti con un pareggio all'esordio contro lo Squinzano, una vittoria esterna contro il Sorrento e un convincente 4-1 contro il Ragusa.
Per coinvolgere i tifosi e incentivare l'acquisto dei biglietti, Sasso ricorda come i dirigenti lasciavano i biglietti nei vari bar e ritrovi della città, vendendoli a un prezzo ridotto rispetto a quelli in vendita allo stadio la domenica. Sasso e Ferrario si occupavano poi di ritirarli la domenica mattina.
Questo sistema contribuì a creare un clima di attesa e partecipazione attorno alle partite del Savoia.
Era una stagione che era iniziata sotto i migliori auspici e faceva presagire risultati importanti.
Nonostante il promettente inizio, la stagione di Niccolai al Savoia fu breve. Dopo la sconfitta per 2-0 contro la Nuova Igea a Taormina, in una trasferta che coinvolse numerosi tifosi in un viaggio fino alla Sicilia, iniziarono a emergere i primi segnali di crisi. La sconfitta fu seguita da qualche altro passo falso, fino alla sconfitta contro la Palmese.
Questi risultati portarono all'esonero di Niccolai dopo appena cinque partite di campionato.
Dopo questa breve e difficile esperienza come allenatore, Niccolai decise di non intraprendere ulteriormente la carriera di tecnico di club, dedicandosi invece al settore delle nazionali giovanili.
La sua dedizione e il suo impegno nel seguire i giovani calciatori italiani hanno lasciato un segno importante.
Oggi, mentre lo ricordiamo, è doveroso rendere omaggio a un uomo che, con i suoi pregi e difetti, ha contribuito a scrivere una pagina della storia del calcio italiano e, per quello che ha potuto, del Savoia.
Anche se la sua carriera da allenatore non ebbe il successo sperato, il suo amore per il calcio e la sua volontà di trasmettere la sua esperienza alle nuove generazioni sono stati un esempio di dedizione e passione per questo sport.
Comunardo Nicolai non è stato solo "il re degli autogol" – un'etichetta ingiustamente attribuitagli – ma un calciatore e un uomo che ha segnato un'epoca ormai che vive nei ricordi degli sportivi di qualche generazione fa.
Oggi, mentre lo salutiamo per l'ultima volta, il suo ricordo rimarrà vivo nei cuori di chi lo ha conosciuto e apprezzato, sia come calciatore che come uomo.
Alla famiglia, alle persone che gli sono state care, il saluto e il rispetto al Mister Niccolai da chi ha vissuto quell'ottobre 1980 a Torre Annunziata e aveva sperato in un finale diverso.
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