“SEI
DOMANDE A …”
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Club de "I Fedelissimi", a sinistra il Pres. Luigi Bellomo, a destra il Prof. Giuseppe Sasso. |
GIUSEPPE
SASSO
1
Chi è Giuseppe Sasso.
"Sono nato a
Torre del Greco il 25 settembre 1946.
La mia vita
di giovane studente, ammesso agli studi superiori, si svolse tra l’andata a
Torre Annunziata presso l’Istituto Tecnico “G. Marconi”, ed il ritorno a Torre
del Greco.
Dal 10 settembre 1983 agli effetti giuridici ed economici fui nominato in ruolo per l’insegnamento di
Scienze Naturali, chimiche, fisiche e naturali nella scuola media e ottenni
l’iscrizione all’Albo Professionale degli insegnanti medi della provincia di
Napoli. In base all’O.M. 153/99 con il punteggio di 100/100 ottenni
l’abilitazione all’insegnamento di Matematica e Fisica nelle scuole
superiori."
2
Come nasce l’amore per il calcio e il ruolo nel Savoia.
"Dopo alcuni interventi
chirurgici negli anni 60/61, ricordando quanto mi suggerì il Prof. Del Torto,
cominciai a giocare a calcio. Ma per essere sicuro di trovare spazio nelle
formazioni che partecipavano a vari tornei ex parrocchiali, con i miei amici
formammo l’Associazione Calcio Co.Bra. Partecipavamo ai campionati delle
categorie “Allievi” e “Juniores”. Mi assicurai così un posto fra i titolari
della categoria Juniores (nati negli anni 1946/48). Alla vigilia di ogni gara a
cui dovevo partecipare, guardavo con ansia il cielo, sperando nel buon tempo. A
volte di corsa raggiungevo lo stadio, direttamente da scuola, appena in tempo,
per la fretta giocavo con le scarpe che mi ritrovavo ai piedi, non come
oggi. Con le più colorite denominazioni
delle squadre, partecipavo a campionati che si svolgevano presso i campetti del
Salesiani di Ercolano. A volte tornavo a casa, essendo i campi per la maggior
parte in terra battuta o erano asfaltati, le cadute erano molto dolorose e
lasciavano il segno: quante sgridate da mia madre, perché dopo le partite a lei toccava lavare le magliette, che venivano poi asciugate sul balcone di
casa.
Nel novembre 1974 approdai nel ruolo di
Segretario all’Ass. Polisportiva Savoia di Torre Annunziata, con il nuovo
presidente Gioacchino Coppola, imprenditore di S. Giorgio a Cremano, già con
esperienze nel campo calcistico. Subentrai al dott. Pasquale D’Amelio, in forma
non ufficiale. Cambiò la guida tecnica con l’arrivo alla 29.a giornata del duo
Affinito - Mele, si affiancano alla società i collaboratori, ricordo, Damiano,
Annunziata, Pinto.
Si raggiunge
così una sofferta salvezza. La società per essere ammessa, però, al Campionato
di Promozione Campano doveva saldare le vecchie pendenze ai calciatori e
allenatori delle precedenti gestioni calcistiche. Per ottenere la “liberatoria”
fu necessario trovare una adeguata transazione del debito, con soddisfazione
delle parti, solo così potevamo ottenere il prezioso documento. Per tale
compito mi portai in giro per l’Italia, grande fu la mia soddisfazione per il
successo ottenuto."
3
La presenza delle amministrazioni comunali. Nei suoi anni erano fondamentali
per l’allestimento di una buona squadra.
"Non solo per
l’allestimento della squadra, a volte era fondamentale per la sopravvivenza
della stessa! Per scongiurare la non
iscrizione all’annata sportiva 1986/87 l’Amministrazione Comunale viene in
aiuto del Savoia elargendo un contributo straordinario di 200 milioni. Tale
contributo straordinario del Comune a favore del Savoia, non sfuggì alla
magistratura. Con altri membri del comune fui interrogato dal giudice al
Tribunale di Napoli, dove ribadii cosa rappresentava per i torresi il Savoia,
la cosa finì senza altre conseguenze."
4
Presidenti, allenatori, giocatori. Ci racconti qualche aneddoto di quegli anni
in cui lei operava a pieno titolo.
"Nel 1974
andai in treno da Napoli a Siracusa per comprare il centravanti Gaetano
Bottaro, poi rilevatosi determinante per la vittoria del campionato con i suoi
12 gol. Ci rimisi la mia 600, rubata alla stazione di Napoli.
E, inoltre,
la vittoria ottenuta a tavolino contro il Mobili d’Elia per la posizione
irregolare di un calciatore salernitano ottenuta grazie alla mia “mania” di
controllare sempre la distinta dei calciatori avversari.
Nel 1976
arriva il presidente Franco Immobile come vice presidenti gli zii Pasquale e
Michele Gallo con la mia conferma a Segretario e dirigente accompagnatore e
consigliere del Presidente Felicio Ferraro. Ricordo la gioia dei tifosi che in
quell’estate infuocata aspettavano sempre novità.
Il
presidente Immobile aveva credito presso tutte le società calcistiche,
seguirono gli acquisti di Oppezzo - Gobbetti - Valeri e Paganini.
L’anno
successivo, per la riforma dei campionati, pur perdendo lo spareggio con la
Palmese (pari al 4° posto alla fine del torneo), la società fu ammessa, per
meriti sportivi in C2, anche in questa occasione preparai il dossier da
depositare in Lega per dimostrare il glorioso passato del Savoia. La
promozione, decisa dalla FIGC, comunque, fu meritata sul campo. Come
dimenticare lo Stadio Giraud stracolmo in occasione della gara con la Palmese,
diretta dall’arbitro Pairetto di Torino che ci fece pervenire una lettera di
ringraziamento per la squisita ospitalità ricevuta in un pomeriggio all’insegna
dello sport e di civiltà. La squadra era sospinta soprattutto dall’entusiasmo
di una tifoseria passionale e calorosa. A questa stagione sono legate le mie
soddisfazioni più belle. Non dimenticherò mai, nella campagna acquisti del
novembre del 1978, dopo l’accordo raggiunto a Milano con la Società del
Cagliari, per la cessione del calciatore Ivan Gregori, per poterlo impiegare in
campionato nella successiva gara del 5 novembre a Sorrento, era necessario
regolarizzare il trasferimento. In aereo al mattino raggiunsi Cagliari, dopo
aver raccolto la necessaria documentazione, di nuovo in aereo raggiunsi
Firenze, dove in Lega ottenni il placet per l’impiego del calciatore. Allora,
purtroppo, non c’erano i mezzi attuali che ti permettono, con un semplice fax o
una e-mail di ottenere le autorizzazioni per tesseramento dei calciatori
professionisti. Comunque, ne valse la
pena, il Gregori con le sue 24 presenze, calciatore di classe cristallina, che
aveva calcato i campi di serie A con Bologna e Cagliari, risultò indispensabile
alla squadra, così come il collega Tonino Natale, infallibile sui calci piazzati,
ben otto le reti realizzate.
Di Mario
Trebbi, ricordo la signorilità e riservatezza, trascorreva il suo tempo libero
sempre nella sua stanzetta al campo."
5 Tantissimi
riconoscimenti e attestati per i meriti dimostrati, vittorie straordinarie e
inattese. Ricorda il campionato 1994/95?
"A campionato
in corso il 18 dicembre 1994 Gerardo Viglione lascia la presidenza, lo rimpiazza
Franco Salvatore, un volto nuovo del calcio, che con modestia, ha saputo ascoltare
i suggerimenti che gli giungevano da “veterani” del pallone. Sorretto dalla volontà
di non mollare dal sottoscritto, coinvolto, ancora una volta, nella gestione
economica della Società, da Michele Orlando, dal tifoso-direttore Ferraro che
con grande abilità riesce a portare a Torre un campione (34 anni) ancora in
grado di dare tanto al calcio. È il colpo che sarà una delle pedine
determinanti per la vittoria finale: Giorgio Lunerti, insieme a Ciro Donnarumma,
Marco Ciardiello e Piero Tarantino. Con questo potenziale e con la riconferma
di Raimondo, Di Cunzolo, Amura, Savino, Nocerino, Sanguedolce e Visconti il
Savoia stacca il biglietto per partecipare ai play-off per la promozione in C1.
Anche se gli stipendi non arrivano De Canio riesce a tenere saldo lo
spogliatoio, dice ai calciatori che le questioni economiche vanno “congelate”.
Le mie rassicurazioni agli stessi sulle garanzie di cui godevano, grazie alla
fideiussione depositata in Lega, si riuscì ad andare avanti. In palio c’è la vittoria più importante, il
passaggio in C1. Dopo aver superato il Benevento arriva l’appuntamento con la
storia, è il 25 giugno, il Matera viene sconfitto. De Canio ha vinto la sua
sfida, lui e i suoi ragazzi hanno costruito il “miracolo”. Partendo dalle
speranze di salvezza e accarezzando un sogno custodito nello spogliatoio. In
questa vittoria c’è il lavoro “oscuro” del direttore generale Michele Orlando e
del D. S. Felicio Ferraro per la parte tecnica, dello staff sanitario con il
medico sociale Alfonso Ciniglio e Andrea Vecchione, dei magazzinieri Raffaele
Ciliberti detto Mumù e Salvatore Vittoria. Con l’identico entusiasmo, con molta
tenacia e con rischi cospicui, superando non poche e non lievi difficoltà,
talvolta al limite dell’insormontabile, ho mantenuto la promessa fatta agli
amici del “Club Fedelissimi” il 6 maggio del 1978, quando fui eletto dal Club
Savoia Fedelissimi “Antonio Bellomo” - “Fedelissimo 1978” -premiato con
medaglia d’oro e pergamena.
Nella lettera
di ringraziamento, ebbi a scrivere:
Il più
sentito riconoscimento della mia vita di “Sportivo” è certamente stato quello
di “Fedelissimo 78”. È scritto nella
motivazione:
“ l’Amore per lo sport è per te al di sopra
dell’impegno professionale”.
Il 30 giugno
1995 termina la mia “vita” calcistica a Torre Annunziata. "
6 Ultima domanda, la piu' "cattiva". Il
prof. Giuseppe Sasso è su una torre assieme alla squadra del Savoia e della
Turris ma può salvarne solo una delle due.
"Ebbene sono sincero, appena a scuola suonava la campanella,
qualche volta anche prima, scappavo a Torre Annunziata per dedicarmi con “la
maggiore passione possibile” al Savoia. Confesso che da piccolo ho tifato
Savoia, passione accresciuta poi, con l’iscrizione al “Marconi”. Ciò per me, nato a Torre del Greco, suona tradimento verso la Turris, ma è il Savoia che è
stato riconoscente, non altri!!! Certo un po’ di fortuna l’ho portata forse per
questo che sono stato premiato. Arrivai nel lontano novembre del 1974 e speravo
di restare il più a lungo possibile per far sì che tutto andasse per il verso
giusto, mettendo sempre a disposizione la mia pazienza di sportivo
appassionato. Ringraziai tutti gli sportivi torresi, in particolare il “Club
Fedelissimi “A. Bellomo” per l’ambito riconoscimento promettendo di continuare
con impegno sempre maggiore, per le migliori fortune del “Nostro” Savoia!"
Grazie Prof. Sasso per il messaggio d’amore verso i colori
biancoscudati.
A conclusione di
questa bella storia che ha ripercorso la vita dello storico dirigente, le
parole impresse sulla targa ricordo donata dall’Amministrazione Comunale di
Torre Annunziata col sindaco Enzo Ascione il 5 maggio 2019.
"Per lui le carte federali non nascondono insidie e
segreti.
Ha rappresentato per molti lustri una certezza amministrativa
invidiata da tante società, anche di categoria superiore.
La storia della sua esperienza dirigenziale si coniuga con un
solo vessillo calcistico: Savoia.
A Giuseppe Sasso.
Torre Annunziata, 5 maggio 2019.”