Giovanni Caso è nato a Torre
Annunziata il 13 Giugno del 1969.
Dopo aver studiato per ottenere il
diploma di ragioneria si è dedicato all’ambiente artistico, in special modo in
quello del teatro.
Il primo maestro e’ stato suo padre Antonio.
Il primo maestro e’ stato suo padre Antonio.
Antonio Caso era stato un attore che, durante
la guerra, si era dedicato all’ avanspettacolo ed alla commedia dell’arte.
Nel 1988, Antonio Caso fondò una
compagnia teatrale, denominata “La Filodrammatica San Francesco di Paola” che
aveva come primo obiettivo il recupero di tutti quei giovani che rischiavano di
smarrire la strada migliore per la propria vita, cercando di infondere in loro
serenità e voglia di cambiare il corso della storia in quei terribili anni a
Torre Annunziata.
Oltre cinquanta giovani si misero in
gioco e il risultato fu eccezionale.
Nell’accogliente salone della
parrocchia della chiesa di San Francesco vennero messe in scena tantissime
commedie dei classici, Eduardo, Scarpetta e tante altre.
Tra questi giovani, Giovanni Caso, che
coltivò fin da subito la passione del padre fin da quando aveva 14 anni.
Anni di recitazione ed impegno lo
portarono ad arrivare al professionismo.
Dopo la presenza nei ”Bastardi di
Pizzo Falcone” dove conobbe Miriam Candurro, una delle protagoniste della soap "Un posto al sole",
l’invito a fare un provino in RAI dove subito gli comunicarono che sarebbe
stato perfetto per interpretare il ruolo del dottor Sarti nella soap piu' seguita d'Italia.
Una occasione meritatissima dopo tutti
i sacrifici fatti e un esempio per tutti quelli che provenivano da un quartiere difficile a rischio sociale e questo, soprattutto, negli anni 80/90.
Dopo le registrazioni nei panni del “Dottor
Sarti” in “Un posto al sole” il resto del tempo lo dedica al teatro.
Il suo piu’ grande rammarico è quello
che suo padre non è riuscito a vivere i progressi nel campo artistico.
Il teatro è stato per lui, e tanti
altri della sua generazione, un’ancora di salvataggio che gli ha permesso di
uscire a testa alta da brutte strade che in quegli anni molti ragazzi avevano intrapreso.
In bocca al lupo al bravissimo
Giovanni Caso, personaggio umile e disponibilissimo, caratteristiche che
conserva nonostante, ormai, in tutta Italia sia ricordato come il famoso “Dottor
Sarti”.
Per noi, resterà il nostro amico
Giovanni!
"SEI DOMANDE A..."
GIOVANNI CASO
1- Chi è Giovanni Caso.
"È un
semplice 50enne che ama la sua famiglia, e che ha sempre avuto la passione per
il teatro dall’ età di 15 anni."
2- Tutto ebbe inizio…
"…tutto
ebbe inizio quando mio padre Antonio, negli anni 80 raccolse circa 50 ragazzi
dalla strada e ci mise sul palcoscenico, per giocare a fare teatro. Ma questo
gioco non è mai finito!!!"
3- Raccontaci di tuo padre.
"Mio padre
Antonio, aveva la passione per il teatro, difatti negli anni della guerra, ha
lavorano con molte compagnie teatrali, facendo il varietà, avanspettacolo,
insomma tutto ciò che un attore deve saper fare…
(la vera
scuola) dirigendo anche importanti compagnie dell’epoca. E poi negli anni 80 divenne il Nostro regista
e mio regista.
Con lui
sono cresciuto sul palcoscenico, è stato per me un grande maestro di vita, di
teatro e un grandissimo Padre."
4- Giovanni e Torre Annunziata…
"Sono
sempre stato a Torre e non ho voluto mai lasciarla anche se a volte ho avuto
delle opportunità, ma preferisco rimanere nella mia città e godermela…
È meravigliosa!"
5- La partita del Savoia, la processione della Madonna della Neve,
zeppole e panzerotti … se hai fatto queste tre cose sei un vero torrese!
"Mamma
mia, sono cose che ho nell’anima, non riuscirei mai a dimenticare tutte queste
belle cose, che sono la nostra vita vissuta, ma le zeppole sono le zeppole…"
6- Ultima domanda, quella classica. Qual è il sogno nel cassetto da
realizzare assolutamente.
"In parte
ho già realizzato il mio sogno, forse più di uno. Una bellissima famiglia e il
lavoro di attore che ho sempre desiderato fare.
Il continuare su questa scia resterebbe comunque un grande sogno.
Ma se
devo dirla tutta, mi piacciono molto le fiction sulle biografie, magari
lavorando con grosse case di distribuzioni. Ma va bene anche così.
Io incrocio
sempre le dita e ringrazio Dio."
Grazie Giovanni e … buona fortuna!
Grazie Giovanni e … buona fortuna!
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