martedì 13 aprile 2021

Padre Antonio Gallo- Il Frate scrittore.

 

Papa Giovanni Paolo II saluta Padre Antonio Gallo- 

                     

Padre Antonio Gallo

Dei Frati Minori Conventuali

Torre Annunziata 13.04.1914 - Napoli 26.07.1987

P. Antonio Gallo (Luigi, all’anagrafe) nacque a Torre Annunziata il 13 aprile 1914 da Ciro e da Giuseppina Eufrate, e morì a Napoli il 26 luglio del 1987.

L'Ordine dei frati minori conventuali è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i frati di questo ordine mendicante, detti francescani conventuali, pospongono al loro nome la sigla O.F.M.Conv.

Insieme ai frati minori e ai frati minori cappuccini costituisce il cosiddetto Primo ordine francescano.

Padre Antonio Gallo nel 1925, a soli 11 anni, fu ricevuto nel seminario serafico di Ravello dal P. Antonio Palatucci Ministro Provinciale e a 14 anni venne ammesso tra i novizi di Sant’Anastasia.

Frequentò con profitto la scuola studiando negli ultimi due anni di ginnasio, liceo e filosofia ad Aversa.

Nel 1937 venne ordinato sacerdote a Portici, consacrato dal Vescovo di Gravina, Mons. Sanna.

Iniziò ad insegnare al seminario serafico di Copertino alla fine dl 1937 e poi a Spinazzola, in Puglia, per poi trasferirsi nell’agosto del 1940 a Palmi per esercitare le funzioni di Parroco.

Furono anni di grandi mutamenti e di enormi responsabilità dovuti all’arrivo della guerra e fondamentale fu il suo ruolo in quelle zone in cui operava in base alla sua grande umanità e saggezza, nonostante la giovane età.

Nell’ottobre del 1946 ritornò in Campania, questa volta nel ruolo di Rettore a Portici, e nel suo percorso formativo continuò l’opera di insegnamento e divulgazione tra Nola, Maddaloni, Napoli.

Nel 1961 venne ordinato Guardiano del Convento di San Lorenzo Maggiore e nove anni dopo fu nominato Direttore della Cattedra Francescana.

Nella sua eccelsa e nutrita raccolta di scritti spiccano i lavori su Padre Pio, Massimiliano Kolbe, Francesco di Paola.

Nell'arco del suo percorso terreno furono molte le testimonianze che Padre Gallo lasciò ai posteri nelle opere dedicate alle vite e al ricordo dei Santi ma volle anche ricordarne come riuscirono ad arrivare alle vette della riconoscenza celeste con i loro comportamenti, con le loro virtù, con il loro amore.     

Anche nella poesia riuscì a lasciare il ricordo della sua personalità, umile e misericordiosa, trasmettendo l’amore per la vita e per il prossimo in raccolte che vennero pubblicate tra il 1950 e il 1970, tra cui menzioniamo con piacere “Io credo”, del 1969, una guida spirituale dell’anima.

Trasferitosi stabilmente nel Convento dell’Immacolata nel 1982 a Napoli, vi morì il 26 luglio 1987, lì nel suo convento, tra i frati della sua Comunità: il Convento dell’Immacolata al Vomero, dove venne assistito con grande spirito di abnegazione da tutti i Confratelli.

            Gli ultimi mesi di vita del P. Antonio Gallo – circa dieci mesi – furono una vera Via Crucis finale, conclusa con la morte.

            La Via Crucis iniziava nell’ottobre 1986, subito dopo un intervento chirurgico. La disgrazia di una “embolia” gli procurava la paralisi a tutto il fianco sinistro. Restavano intatte le facoltà mentali e la parola. Poteva muovere il braccio destro e la gamba destra. Ma con la paralisi del fianco sinistro egli era bloccato senza poter essere autosufficiente.

            Altre complicazioni, inoltre, peggioravano la situazione e facevano ritardare le cure necessarie per liberare dalla paralisi il fianco sinistro. Sembra che queste complicazioni e questi ritardi abbiano reso impossibile ogni ripresa di attività motoria del fianco paralizzato.

            Non solo, ma, nonostante il trasporto, la permanenza e le cure fisioterapiche nel Centro specializzato di   Campoli (BN), si è dovuto assistere a un costante declino di tutto l’organismo che deperiva di giorno in giorno.

            Il 25 aprile scorso, nella Casa di cura di Campoli, veniva celebrato il suo 50°  di sacerdozio. Parecchi confratelli erano presenti e partecipavano alla Concelebrazione. Era questa l’ultima S. Messa del P. Antonio Gallo.

            Un’ora di commossa e sofferta comunione.

 

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