Papa Giovanni Paolo II saluta Padre Antonio Gallo- |
Padre Antonio Gallo
Dei Frati Minori Conventuali
Torre Annunziata 13.04.1914 - Napoli 26.07.1987
P. Antonio Gallo (Luigi, all’anagrafe) nacque a Torre
Annunziata il 13 aprile 1914 da Ciro e da Giuseppina Eufrate, e morì a
Napoli il 26 luglio del 1987.
L'Ordine dei frati minori conventuali è un istituto religioso maschile di diritto pontificio: i frati di questo ordine mendicante, detti francescani
conventuali, pospongono al loro nome la sigla O.F.M.Conv.
Insieme ai frati minori e ai frati minori cappuccini costituisce
il cosiddetto Primo ordine francescano.
Padre Antonio Gallo nel 1925, a soli 11 anni, fu ricevuto
nel seminario serafico di Ravello dal P. Antonio Palatucci Ministro Provinciale
e a 14 anni venne ammesso tra i novizi di Sant’Anastasia.
Frequentò con profitto la scuola studiando negli ultimi due
anni di ginnasio, liceo e filosofia ad Aversa.
Nel 1937 venne ordinato sacerdote a Portici, consacrato dal
Vescovo di Gravina, Mons. Sanna.
Iniziò ad insegnare al seminario serafico di Copertino alla
fine dl 1937 e poi a Spinazzola, in Puglia, per poi trasferirsi nell’agosto del
1940 a Palmi per esercitare le funzioni di Parroco.
Furono anni di grandi mutamenti e di enormi responsabilità dovuti
all’arrivo della guerra e fondamentale fu il suo ruolo in quelle zone in cui
operava in base alla sua grande umanità e saggezza, nonostante la giovane età.
Nell’ottobre del 1946 ritornò in Campania, questa volta nel
ruolo di Rettore a Portici, e nel suo percorso formativo continuò l’opera di
insegnamento e divulgazione tra Nola, Maddaloni, Napoli.
Nel 1961 venne ordinato Guardiano del Convento di San
Lorenzo Maggiore e nove anni dopo fu nominato Direttore della Cattedra
Francescana.
Nella sua eccelsa e nutrita raccolta di scritti spiccano i lavori su Padre Pio, Massimiliano Kolbe, Francesco di Paola.
Nell'arco del suo percorso terreno furono molte le testimonianze che Padre Gallo lasciò ai posteri nelle opere dedicate alle vite e al ricordo dei Santi ma volle anche ricordarne come riuscirono ad arrivare alle vette della riconoscenza celeste con i loro comportamenti, con le loro virtù, con il loro amore.
Anche nella poesia riuscì a lasciare il ricordo della sua
personalità, umile e misericordiosa, trasmettendo l’amore per la vita e per il
prossimo in raccolte che vennero pubblicate tra il 1950 e il 1970, tra cui
menzioniamo con piacere “Io credo”, del 1969, una guida spirituale
dell’anima.
Trasferitosi stabilmente nel Convento dell’Immacolata nel 1982 a Napoli, vi morì il 26 luglio 1987, lì nel suo convento, tra i frati della sua Comunità: il Convento dell’Immacolata al Vomero, dove venne assistito con grande spirito di abnegazione da tutti i Confratelli.
Gli ultimi mesi di
vita del P. Antonio Gallo – circa dieci mesi – furono una vera Via Crucis
finale, conclusa con la morte.
La Via Crucis iniziava
nell’ottobre 1986, subito dopo un intervento chirurgico. La disgrazia di una
“embolia” gli procurava la paralisi a tutto il fianco sinistro. Restavano
intatte le facoltà mentali e la parola. Poteva muovere il braccio destro e la
gamba destra. Ma con la paralisi del fianco sinistro egli era bloccato senza
poter essere autosufficiente.
Altre complicazioni,
inoltre, peggioravano la situazione e facevano ritardare le cure necessarie per
liberare dalla paralisi il fianco sinistro. Sembra che queste complicazioni e
questi ritardi abbiano reso impossibile ogni ripresa di attività motoria del
fianco paralizzato.
Non solo, ma,
nonostante il trasporto, la permanenza e le cure fisioterapiche nel Centro
specializzato di Campoli (BN), si è dovuto assistere a un
costante declino di tutto l’organismo che deperiva di giorno in giorno.
Il 25 aprile scorso,
nella Casa di cura di Campoli, veniva celebrato il suo 50° di sacerdozio. Parecchi confratelli erano
presenti e partecipavano alla Concelebrazione. Era questa l’ultima S. Messa del
P. Antonio Gallo.
Un’ora di commossa e
sofferta comunione.
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