Alfredo Di
Scanno nacque a Torre Annunziata il 12 luglio 1876, da Geremia e da Teresa Ferraro, in via del Popolo numero 103.
Il padre Geremia
Di Scanno, stabilitosi a Torre Annunziata dopo il matrimonio, fu un celebre pittore dopo essere stato dapprima custode degli scavi
di Pompei di cui riprodusse le antiche pitture conservando così tesori
dell’arte pompeiana e acquisendo ampia fama.
Successivamente
venne nominato Ispettore ai Monumenti degli scavi.
Il Museo di Napoli possiede migliaia di lavori
del pittore Prof. Geremia Di Scanno.
Alfredo Di
Scanno fin da ragazzo mostrò spiccate attitudini per la letteratura. Studiò
medicina per cinque anni ed avendo contratto una malattia che lo tenne per sei
anni tra la vita e la morte, fu costretto a lasciare la medicina ed iscriversi
alla facoltà di legge. Concorse in magistratura e fu Vice Pretore a Napoli,
Sostituto Procuratore del Re a Salerno e Pretore prima a Cassino e poi a Nocera
Inferiore ove morì il 2 aprile 1921 in seguito a malattia contratta in
servizio.
Collaborò in
molti giornali e riviste, tra cui ”Il Marzocco”, “Il Fanfulla della Domenica”,
“Scienza e Diletto”, “Rivista Novissima”, “Il Giorno di Serrao”, “La Capitale”,
“Il Rinnovamento”, “L’Artista Moderno”.
Pubblicò
alcuni libri di cui ancora oggi si conservano le memorie: “Poesia di ieri e
poesia di oggi”, “Sottil Vena”, “Mitis Aura”, “L’Arte decorativa della VI
Esposizione Internazionale di Venezia”.
Con “Poesia
di ieri e poesia di oggi”, edito a Napoli dalla “Società Anonima Cooperativa”,
Alfredo affronta il tema della poesia in modo autorevole ma senza essere
pesante nella divulgazione del suo pensiero, evidenziando le caratteristiche
del tema rapportato in due tempi distinti, quello della poesia dei Del dolore,
inaugurata dal Parini per finire a quella del D’Annunzio.
Lo
scorrimento dei brani fu espresso con concetti giusti, forma accurata, conoscenza
e amore per l’argomento.
In “Mitis
Aura”, edito dalla “Società Tipografica Editrice Barese” Alfredo Di Scanno riuscì
ad emozionare i lettori con i ricordi delle origini pugliesi della sua famiglia,
descrivendone i paesaggi e le bellezze che aveva assorbito nei suoi anni
giovanili quando faceva spesso ritorno in quei luoghi di vacanza.
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