La morte è uguale per tutti, su
questo non ci sono dubbi.
Non tutte le lapidi sono uguali,
questa è l’unica differenza visiva.
Ci sono alcune che richiamano l’attenzione per
lo sfarzo, per le massicce rotondità dei marmi, impresse da lettere e numeri
dorate e imponenti;
altre per il contorno meraviglioso di
vasi, splendidamente ornati, da fiori profumati e multicolori, vistosissimi;
altre, ancora, attraggono per la loro semplicità, per la loro
dignitosa pulizia;
e poi ci sono quelle che, a leggerne la frase scolpita, fosse anche il solo nome e cognome,
danno la sensazione di ritrovarsi davanti al loculo di una persona che, nel
corso della sua vita terrena, abbia lasciato una traccia, un segno del suo
passaggio, una storia importante.
E’ la sensazione che mi è capitata
quando, nel mio passaggio usuale nel nostro cimitero comunale, mi sono
ritrovato a guardare questa lapide, semplice, non particolarmente sfarzosa, ma
lineare, pulita, decorosa.
Ricordo che avevo già sentito questo nome.
Era il 2012 quando il mitico
direttore Massimo Corcione , dalle colonne di “Torresette”, nel ricordo della scomparsa di Anna Sansone, scriveva tra l’altro,
“… straordinaria
persona cresciuta all’ombra di una personalità travolgente: Olga Elia.”
Nel corso degli anni, ho
constatato che le parole di Corcione , sono come quelle lettere d’oro stampate
nel marmo, autentici sigilli di garanzia, dei punti esclamativi senza
possibilità di discussione: Olga Elia doveva essere stata una donna
straordinaria!
Cosi iniziai il viaggio
alla ricerca di notizie e fatti che la riguardassero.
Aiutandoci con
Wikipedia ripercorriamo le tappi salienti della sua vita.
Olga Elia nacque a
Nocera Inferiore il 20 Aprile 1902.
Dopo essersi laureata a
Napoli nel 1924, insegnò a Ravenna e a Campobasso come docente liceale.
Dopo
qualche anno, venne chiamata dall’allora Soprintendenza alle Antichità della Campania e del Molise.Su incarico di Amedeo Maiuri, soprintendente campano, collaborò alla catalogazione sistematica delle pitture murarie di Pompei, al riordino di diverse collezioni del Museo Archeologico Nazionale di Napoli e dell'Antiquarium pompeiano e seguì gli scavi di Pompei.
Nel 1933 entrò definitivamente nei ruoli del
Ministero e, dal 1940, le fu affidata la direzione degli scavi di Pompei, incarico che mantenne
fino a quando non fu rimossa improvvisamente, per motivi mai chiariti, nel
giugno 1960.
In effetti,
i motivi mai chiariti, furono
ufficializzati come una rimozione dovuta ad una veloce inchiesta del Ministero
, ma c’erano evidentemente altri fattori
che accelerarono le conclusioni dell’inchiesta, come argutamente scrivono Lucia
Gervasini e Grete Stefani in “Dizionario biografico dei soprintendenti
archeologici ( 1904-1974)”.
Nel
paragrafo dedicata a Olga Elia, scrivono infatti, “…
i
reali motivi di questa rimozione da tutti gli incarichi fino ad allora
assegnati senza alcun nuovo compito non sono ufficialmente noti e potrebbero
derivare esclusivamente da contrasti personali per futili motivi e
incomprensioni [...]”.
Quali sarebbero questi futili motivi e
incomprensioni e con chi ebbe questi problemi la Elia ?
Questo, al momento, non siamo in grado
di saperlo.
Sicuramente si sarà trattato di
qualche personaggio importante e autorevole, uno che contava molto, moltissimo,
nell’ambito archeologico.
Ormai la sua bravura e la sua autonomia,
dopo vent’anni di amministratrice degli scavi piu’ importanti al mondo,
infastidirono non poco i vertici “nostrani”.
L’occasione per liberarsi di Olga Elia avvenne nel giugno del 1960, quando a causa di
una serie di continui furti negli scavi
pompeani, il Ministero della Pubblica Istruzione rimosse dalla carica la Elia, come riporta un
articolo de “La Stampa “ dell’epoca.
La Stampa 19 -6-1960 |
“Una ventina di furti e sfregi avvenuti negli ultimi
tempi…”
Un caso, una combinazione oppure
una congiura orchestrata ad arte per mettere in cattiva luce la Elia e giustificare la rimozione dal prestigioso incarico?
Non lo sappiamo.
Certo che leggendo l’articolo c’è da rimanere allibiti!
“L’arresto
di un custode per presunto furto di un puttino...”
“Solo 6
persone addette alla manutenzione dei muri , del verde e dei monumenti su una
zona di 66 ettari… (!)
Tutta colpa di Olga
Elia?
Per il Ministero, si.
Dopo la rimozione dell'incarico , rimase ferma un anno intero, umiliata e addolorata, ma non doma.
Nel 1961, l'anno successivo, venne nominata Sopraintendente archeologica della Liguria, carica che mantenne fino al 1967, anno del pensionamento.
Con questa carica, la sua opera si concentrò soprattutto sull'area di Luni, culminando nell'inaugurazione, il 18 Luglio 1964, del Nuovo Museo Archeologico dell'antica Luni.
Importanti anche gli scavi a Bocca di Magra, ad Ameglia, che riportarono alla luce una villa romana.
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