Come fu possibile che un treno proveniente da Taranto e
diretto a Napoli, sul tratto all’altezza del Lido Azzurro, trovasse il binario
occupato da un altro treno diretto nella stessa stazione?
Per fortuna, il macchinista si accorse da lontano dell’ostacolo
e diminuì di molto la velocità, altrimenti si sarebbe dovuto parlare di decine
di vittime.
L’urto fu violento lo stesso, numerosi i feriti, almeno una
ventina.
I soccorsi arrivarono appena possibili, i tempi erano quelli
che erano.
I piu’ disgraziati furono i due macchinisti del treno che
arrivava da dietro, rimasti incastrati tra la loro motrice e la vettura di coda
del treno fermo sui binari.
Degli oltre venti feriti una decina risultarono aver
riportato serie ferite.
Ma perché il treno proveniente da Taranto era fermo sui
binari?
Ecco la verità.
Aveva appena investito un ragazzo di Torre, Giorgio Tarallo
di 17 anni, proprio all’altezza del Lido Azzurro, mentre attraversava i binari.
I due macchinisti si erano precipitati anche a sistemare in
coda al treno la bandiera rossa di via bloccata, ma non servì a molto perché
nel giro di pochi minuti arrivò il treno che investì tutto e tutti.
Solo la prontezza di riflessi del macchinista, come dicevamo
all’inizio, evitò la strage certa.
D’altra parte i congegni elettronici non erano ancora
predisposti e incidenti del genere erano quasi all’ordine del giorno.
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