Grande festa a Torre Annunziata in seguito all’estrazione
dei premi della Lotteria di Tripoli, uno dei piu’ ambiti e ricchi concorsi
italiani in quell’epoca fascista.
Ricordiamo subito che, per il terzo premio, vennero estratti i numeri del
biglietto AB49659, vincitore di un milione di lire, venduto a Torre Annunziata.
Ma chi era il fortunato o la fortunata?
Seguiamo la storia per come l'ho ricostruita.
Furono, infatti, diversi i nomi indicati come vincitore dati in pasto dai giornali all'opinione pubblica.
Il biglietto venne venduto da un blocchetto in dotazione
alla Banca Commerciale e in un primo tempo si ritenne che fosse stato acquistato dall’industriale
Giuseppe Di Liegro.
Naturalmente i giornali, gli amici e conoscenti fecero a gara nel complimentarsi con il "presunto" vincitore ma il Di Liegro fu
costretto a dichiarare pubblicamente che non era lui il compratore del!
Passarono alcune ore e i “sospetti” di vincita caddero sul
Rag. Sabatino Bracco, impiegato presso un’azienda di macinazione del grano.
Apriti cielo!
Anche casa Bracco venne assediata e presa d’assalto da
giornalisti e conoscenti.
Ma anche in questo caso si fece cilecca!
Il povero ragionier giurò anch'egli che non aveva il biglietto vincente.
Ma, allora, chi aveva comprato il biglietto milionario?
Dopo altre verifiche su quel blocco di biglietti venduti
dalla Banca Commerciale venne fuori la verità.
La gestione dei biglietti della Lotteria di Tripoli era stata
affidata alla Banca Commerciale in persona del Rag. Giovanni Greco.
Costui, alla fine delle vendite, anziché consegnare alcuni
biglietti invenduti, li comprò per se, per fare dei regali alla famiglia.
Proprio all’interno di questi si trovava il biglietto vincente!
Ma non era quello che aveva tenuto per se.
Incredibile!
Il biglietto milionario lo aveva regalato ad una nipote che
risiedeva a Roma.
Il motivo è semplice.
Il Rag. Greco era sposato ma senza figli.
Aveva una nipote a Roma, figlia di una sua sorella e del
Colonnello della Marina, Cav. Alberto Paolillo.
La ragazza era cresciuta con il ragioniere e la moglie e
questi erano molto affezionati a lei.
Poi il trasferimento a Roma dei Paolillo privò della
vicinanza della ragazza ormai vent’enne.
Ma lei era sempre rimasta nel cuore degli zii, che non
mancavano ogni tanto di fargli avere dei piccoli doni dalla nostra città.
E il biglietto milionario fu uno di questi!
Naturalmente lo zio fu felicissimo della vincita della
nipote e rimase per diversi giorni al centro dell’attenzione generale, sia in banca che in città, situazione a cui non era certo abituato.
D’altra parte, per il suo lavoro di cassiere era usuale
quello di vedere passare tra le mani grosse somme di denaro non suo.
Quella volta il destino volle che fosse proprio lui a fare
alla nipote un magnifico regalo e, allo stesso tempo, renderlo un uomo felice.
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