-AURELIO BELLI BINETTI-
Passando da via Gino Alfani, al numero 36, non si poteva
fare a meno di notarla.
Una galleria d’arte proprio nel punto piu’ bello della città, da dove si possono osservare scenari straordinari, dal nome semplice ed esaustivo:
”
L’angolo”, di Aurelio Belli Binetti.
Aurelio non un semplice venditore di quadri altrui.
Era un vero e proprio conoscitore dell’arte, un critico che
scrisse anche per autorevoli riviste i suoi lavori, presentando i cataloghi di
importanti artisti.
Oltre ad esporre quadri di importanza internazionale, era un
ottimo lavoratore del legno e in tanti si rivolgevano a lui, tra l’altro, per
la creazione delle cornici.
A due passi dal suo regno, c’era la libreria di Mario
Lettieri, “Numero Uno”, altro grande luogo di sapere e conoscenza.
Non si meraviglino i giovani nel leggere della presenza di
una galleria d’arte e di una libreria nella nostra città, anzi, ci piace
ricordare che negli anni 60 la cultura aveva, purtroppo ancora solo per qualche
anno, una forte attrattiva nei principali desideri dei torresi.
Aurelio non diventò ricco col suo lavoro anche se ne aveva
avuto le possibilità.
Non si era mai sposato e, si racconta, che per un periodo di
tempo in cui la salute lo stava abbandonando visse sul soppalco della sua
galleria, per poi essere ospitato presso la casa di un suo caro amico.
Anche nel momento della scomparsa, nel 1996, scelse di
andarsene silenziosamente, quasi con discrezione, lasciando la tristezza negli amici
con cui aveva diviso il suo tempo libero, i suoi pensieri, le belle serate in
compagnia.
Quella discrezione di persona semplice, dignitosa e perbene che
era affettuoso e tanto ma tanto umano, nonostante quel carattere da eterno
brontolone.
Aurelio Binetti visto dal Maestro Gianni Baccaro.
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