Luigi Cucolo
nacque a Torre Annunziata il 5 giugno 1937.
Figlio del
noto avvocato Gabriele Cucolo, legale, tra gli altri, dei più importanti e
conosciuti pastifici di Torre Annunziata.
Iniziati gli
studi classici a Torre Annunziata, Luigi si laurea in Legge a Napoli per poi
specializzarsi in penale ed esercitare la professione anche in processi poi
divenuti piuttosto noti.
Luigi Cucolo, cerchiato in rosso, tra studenti e docenti di Università- |
Divenne prima avvocato dell’ordine dei Cavalieri di Malta e poi, in Toscana, legale della Deutsche Bank.
Al momento
della scelta professionale scelse di seguire il percorso scolastico anche in
virtù del suo carattere e delle sue qualità propense all’insegnamento,
all’addestramento e all’istruzione dei giovani ragazzi.
Come docente
iniziò, molto giovane, insegnando educazione civica all'Istituto alberghiero di
Vico Equense, per poi sedere alla cattedra di diritto prima al Graziani e
infine al Cesaro, a Torre Annunziata.
Luigi Cucolo
era un giovane brillante, solare, con un timbro di voce inconfondibile: il
fisico imponente, gli occhiali marcati da cui traspariva la luce dei suoi occhi
e la voglia di vivere, la gioia, la serenità.
Era di casa
in via Gino Alfani, dove dimorava la famiglia, frequentando, tra l’altro, il
Circolo Universitario di Cultura, che si trovava nel palazzo d'angolo a destra
del lato mare della strada (prima che fosse abbattuto e ricostruito) in
compagnia di amici universitari torresi come Franco Guardasole, Tonino Modugno,
Gianni Russo e molti altri divenuti poi noti e stimati professionisti.
Discreto
sportivo, amava il calcio e la sua Juventus, dilettandosi nel ruolo di portiere
della squadra del Circolo nelle partite dei tornei ai Salesiani e tra le
sezioni di interfacoltà all’Università.
Era un buon
giocatore di scacchi e amava giocare a carte napoletane, tanto che alcuni amici
lo ricordano come campione di “pizzico”.
FORMAZIONE
Per
ricordarne la personalità, la disponibilità al confronto e i metodi di
istruzione abbiamo ascoltato alcune persone che lo hanno conosciuto sia
nell’ambito familiare che in quello scolastico, chiedendo il loro ricordo
sull’illustre figura di uomo, docente e amico di tutti.
Il primo
ricordo è dell'avvocato Giovanni Sparano, amico di vecchia data e cognato di
Luigi.
“Era una
persona molto buona, socievole e disponibile con tutti. Gentile,
professionalmente preparato e molto colto. In poche parole, un uomo speciale!
Per me è stato un punto di riferimento. Di persone come Lui (con la L
maiuscola) se ne trovano molto poche nella vita. I suoi alunni lo stimavano:
per loro è stato un padre più che insegnante. Per me, più che cognato, è stato
un fratello maggiore. Non dimenticherò mai le partite a carte, a pizzico,
quelle a scacchi, i sistemi e le schedine di calcio che facevamo il sabato con
altri nostri amici, oltre che gli “appiccichi” bonari sui risultati delle
partite, e infine le passeggiate a Livorno e in tutta la Toscana”.
Ancora oggi,
Giovanni conserva sulla sua scrivania una foto molto bella dell’amico e cognato
Gigi.
Toccante è
anche il ricordo dei suoi alunni, quei ragazzi che poi hanno avuto
soddisfazioni professionali importanti nel corso della vita, culminate nei loro
incarichi di avvocati, notai, ingegneri e dottori.
Il prof. Luigi Cucolo con alcuni suoi studenti. |
Angela Salio
è tra quelle che è rimasta più affezionata alla sua figura di “professore
amico”.
“Ci ha fatto
amare il diritto, materia di per sé fredda e prevalentemente mnemonica. Abbiamo
studiato sui testi universitari senza provare nessuna fatica. Intervallava le
sue lezioni profonde con aneddoti della sua vita, facendoci entrare in punta
dei piedi nel suo mondo. Abbiamo scoperto così delle sue estati trascorse al
Lido Azzurro, quando il bagno era popolato dalle personalità più famose
dell'epoca, e delle serate a tema con il meglio dell'allora gioventù torrese.
Ci parlava della sua famiglia, dei clienti che difendeva, alcuni dei quali
spassosi, con aneddoti che ancora oggi colleghiamo a personaggi che, nel bene e
nel male, hanno fatto la storia di Torre. Ci riportava a casa dopo l’orario di
scuola con la sua auto e spesso si fermava da “Nunziatiello” per prendere il
pane da portare a casa. Non lo prendeva solo per lui, ma anche per noi e non ha
mai voluto una lira! Ci accompagnava nelle uscite extrascolastiche. Ricordo una
cena dal mitico Gigino, a Vico Equense... Fu l'unico degli insegnanti che
decise di essere con noi. Perdemmo l'autobus e insieme ci ritrovammo seduti su
un gradino della stazione di Vico a cantare le canzoni di Baglioni fino
all'arrivo del bus che ci riportava a Torre. Eravamo ragazzi di 17 anni e
uscivamo raramente dalla città. Con lui ci sentivamo al sicuro. Con gli altri
insegnanti aveva un bel rapporto di amicizia e quando passavamo per via Gino
Alfani, d'estate, li vedevamo cenare e ridere assieme sul mitico terrazzo del
parco Belmare”.
Nei ricordi
dei suoi ex alunni, altrettanto significativi e divertenti, non mancano i
riferimenti alla sua fede calcistica in favore della Juventus, e agli sfottò
che reciprocamente si scambiavano il lunedì mattina a scuola.
Ricorda
Roberto Camera:
“Da studenti,
i momenti più felici li abbiamo vissuti proprio quando era in classe con noi:
con la sua voce roca incuteva timore ma poi negli anni abbiamo capito che
dietro c’era l’anima dell’eterno ragazzo. Quante discussioni il lunedì mattina,
parlando di calcio! Le fedi calcistiche erano opposte e si dibatteva su quale,
tra Napoli e Juve, fosse la squadra più forte. Mi diplomai nel 1986 e ricordo
che l’anno successivo, quando il Napoli vinse lo scudetto, pensai a lui e al
fatto che il lunedì successivo non avrei più potuto prenderlo in giro.
Gli piaceva
sedersi sulla cattedra, con noi tutti al centro dell'aula, e chiacchierare di
diritto in modo intelligente e a tratti spassoso. Un gran signore”.
Il piacere di
stare coi suoi ragazzi lo spingeva a gesti spontanei e anticonvenzionali,
inusuali per il ruolo che ricopriva; ma non poteva, e non voleva, reprimere il
suo essere un uomo genuino, libero ed espansivo.
Anche Rita
Verdezza ne riconosce la grande umanità oltre che la passione con la quale
seppe creare quel feeling che è ininterrotto ancora oggi, ad oltre vent’anni
dalla sua scomparsa.
“Un grande
insegnante, un grande Uomo.
Vi racconto
un episodio divertente.
C'eravamo il
prof ed io, unici juventini tra 25 terribili tifosi napoletani...
Lui:
"Dai Rita, diciamo a questi che differenza c'è tra Platini e
Maradona".
Ed io
"Prof, il fine perlage… come lo champagne”. Ovviamente eravamo d'accordo
per innescare la discussione! Infatti che polemiche e che... risate!”
Carmine
Ricciardi esalta la competenza e la preparazione del caro professore:
“Ricordo con
passione la figura del mitico professore Cucolo: si, le discussioni del lunedì
mattina sulle partite della domenica, ma anche la figura sempre rigorosa
nell'illustrare il diritto, materia che ho portato con me per lungo tempo. Un
grande docente oltre che un grande amico di tutti i ragazzi”.
L’ultimo
ricordo, tenero e nostalgico, lo affidiamo a Rodolfo Babuscio, colui che ha
conosciuto gran parte dei personaggi “illustri” della nostra città, anche in
virtù del rapporto speciale che aveva con la clientela del suo negozio, simbolo
della bellezza, del lusso e dell’eleganza:
“Gigi era una
persona gentilissima e piacevole.
La sua magica
dimora, che insisteva sulla strada degli innamorati, via Gino Alfani, poteva
apparire come un delicato bastione, baciato dal sole e che allungava le sue
mire sul nostro azzurro mare.
Si suole dire
che “chi non sorride ha qualcosa da nascondere “. Ebbene, Gigi Cucolo per
questo era un libro aperto!
Ciao
avvocato!”
MATRIMONIO
L’incontro
con Carla Sparano, giovane brillante, professoressa e giornalista, fece
scoccare la scintilla dell’amore tra i due giovani docenti.
Carla, a
ridosso del 1968, svolgeva collaborazione con “La Voce della Provincia” e
curava una rubrica, “A colloquio con Carla” che riportava spunti e riflessioni
della giovane articolista sulle questioni attuali in quegli anni, parlando di
temi che hanno segnato la vita del nostro paese, come le contestazioni dei
giovani, ecc.
Le nozze si svolsero il 25 ottobre 1969 nella
Basilica di Santa Chiara a Napoli, con la speciale benedizione del Santo Padre,
Il Reverendo Monsignor Giovanni Sparano, zio della sposa, unisce in matrimonio
la Dott.ssa Carla Sparano, figlia del Dott. Martino e di Donna Vanna Carrella,
con l’Avv. Luigi Cucolo, figlio del compianto Avv. Gabriele e di Donna Chitty
Guariglia.
Matrimonio di Luigi Cucolo e Carla Sparano |
Compare di
anello, l’Avv. Renato Sparano, zio della sposa.
Testimoni:
per la sposa il Conte Gaetano de Grassi di Pianura ed il Dott. Benedetto
Scotto, vice Prefetto di Napoli; per lo sposo, il Dott. Michele Cappelli,
Ispettore Generale Capo di P.S.A.R. e l’Avv. Franco Cucolo, fratello.
La Voce della Provincia, 1969- Raccolta di Antonio Papa- |
I festeggiamenti proseguirono nei saloni dell’Hotel Royal, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Torre Annunziata Giovanni Quartuccio, il Reverendo Monsignor Giovanni Sparano, Il Reverendo Ciro Stanzione, il Conte e la Contessa de Grassi di Pianura, il Dott. Benedetto Scotto e signora, il Dott. Michele Cappelli e signora, la signora Cappelli Ferri, l’Avv. Franco Cucolo e signora, il Grand’Uff. Avv. Vincenzo Zampella e signora, le signorine Maria Maggio e Magda Nives, l’Ing. Vito Del Gaudio e signora, il Dott. Raimondo Marchitiello e signora, il Dott. Alfredo Donadio e signora, la Contessa Vecchi, il Conte Avv. Arturo Vecchi e signora, il Dott. Antonio Di Costanzo e signora, l’Avv. Renato Sparano e signora, la Preside Prof.ssa Giulia Sparano, il Maestro Filippo Ricciardi, l’Ing. Luigi Punzo e signora, il Rag. Enrico Palescandolo e signora, il Cav. Ponzio e signora, ecc.…
Al ritorno
del viaggio di nozze la signora Carla riprese la pubblicazione della sua
rubrica dalle pagine del periodico cittadino e, nella sua prima pubblicazione,
ringraziò tutti coloro che parteciparono al lieto evento.
Luigi Cucolo e la moglie Carla Sparano |
Un male
crudele lo rubò all’affetto dei suoi cari il 26 dicembre del 1998 a Livorno
dove si era trasferito con la signora Carla e i figli Gabriele e Fabio, a soli
61 anni.
Alla triste
notizia, fu grande la commozione che colse tutti coloro che lo conobbero e che,
sicuramente, ne avevano conservato il ricordo del suo volto, del suo sorriso,
della bontà d’animo dell’amico Gigi.
Un mese dopo,
nel trigesimo svoltosi nella chiesa della Trinità, don Pasqualino lo ricordò
con una omelia che fece piangere di commozione gli oltre duemila presenti,
tanto che l’intero percorso di Via Gino Alfani venne praticamente bloccato
dalla fiumana di persone accorse ad omaggiarlo.
Uno dei
ricordi più belli di questa storia sono state le parole che mi ha voluto
confidare il figlio Gabriele, ricordando che “… il giorno in cui mio padre se
n’è andato, non è andato via solo il mio papà, ma il mio miglior amico. Una
persona unica e insostituibile. Se con mio figlio riuscirò a lambire la
bellezza di quanto mi ha insegnato, avrò esaudito il mio più grande sogno”.
Luigi Cucolo, uomo buono e giusto, amico di tutti, riposa al Cimitero di Livorno.
Grazie a Franco Guardasole, Rodolfo Babuscio, Giovanni Sparano, Angela Salio, Roberto Camera, Rita Verdezza, Carmine Ricciardi per la preziosa testimonianza.
Un grazie, particolare, a Gabriele Maria Cucolo per avermi dato la possibilità di partecipare con questo ricordo a un evento privato della sua famiglia che mi ha portato alla scoperta e alla conoscenza, purtroppo solo tramite ricordi, della figura umana e straordinaria di suo padre, Luigi "Gigi" Cucolo, l'amico di tutti.
Le foto di Luigi Cucolo, messe gentilmente a disposizione da Gabriele per la pubblicazione di questo post, sono di proprietà della Famiglia Cucolo e non possono essere riprodotte se non con l'approvazione dei familiari.
A tutti una parola, una sola:GRAZIE!!!
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