venerdì 25 dicembre 2020

Luigi "Gigi" Cucolo- "L'amico Professore"

 

Luigi Cucolo nacque a Torre Annunziata il 5 giugno 1937.

Figlio del noto avvocato Gabriele Cucolo, legale, tra gli altri, dei più importanti e conosciuti pastifici di Torre Annunziata.

Iniziati gli studi classici a Torre Annunziata, Luigi si laurea in Legge a Napoli per poi specializzarsi in penale ed esercitare la professione anche in processi poi divenuti piuttosto noti.

Luigi Cucolo, cerchiato in rosso, tra studenti e docenti di Università- 















Divenne prima avvocato dell’ordine dei Cavalieri di Malta e poi, in Toscana, legale della Deutsche Bank.

Al momento della scelta professionale scelse di seguire il percorso scolastico anche in virtù del suo carattere e delle sue qualità propense all’insegnamento, all’addestramento e all’istruzione dei giovani ragazzi.

Come docente iniziò, molto giovane, insegnando educazione civica all'Istituto alberghiero di Vico Equense, per poi sedere alla cattedra di diritto prima al Graziani e infine al Cesaro, a Torre Annunziata.

Luigi Cucolo era un giovane brillante, solare, con un timbro di voce inconfondibile: il fisico imponente, gli occhiali marcati da cui traspariva la luce dei suoi occhi e la voglia di vivere, la gioia, la serenità.

Era di casa in via Gino Alfani, dove dimorava la famiglia, frequentando, tra l’altro, il Circolo Universitario di Cultura, che si trovava nel palazzo d'angolo a destra del lato mare della strada (prima che fosse abbattuto e ricostruito) in compagnia di amici universitari torresi come Franco Guardasole, Tonino Modugno, Gianni Russo e molti altri divenuti poi noti e stimati professionisti.

Discreto sportivo, amava il calcio e la sua Juventus, dilettandosi nel ruolo di portiere della squadra del Circolo nelle partite dei tornei ai Salesiani e tra le sezioni di interfacoltà all’Università.

Era un buon giocatore di scacchi e amava giocare a carte napoletane, tanto che alcuni amici lo ricordano come campione di “pizzico”.

 

FORMAZIONE

Per ricordarne la personalità, la disponibilità al confronto e i metodi di istruzione abbiamo ascoltato alcune persone che lo hanno conosciuto sia nell’ambito familiare che in quello scolastico, chiedendo il loro ricordo sull’illustre figura di uomo, docente e amico di tutti.

Il primo ricordo è dell'avvocato Giovanni Sparano, amico di vecchia data e cognato di Luigi.

“Era una persona molto buona, socievole e disponibile con tutti. Gentile, professionalmente preparato e molto colto. In poche parole, un uomo speciale! Per me è stato un punto di riferimento. Di persone come Lui (con la L maiuscola) se ne trovano molto poche nella vita. I suoi alunni lo stimavano: per loro è stato un padre più che insegnante. Per me, più che cognato, è stato un fratello maggiore. Non dimenticherò mai le partite a carte, a pizzico, quelle a scacchi, i sistemi e le schedine di calcio che facevamo il sabato con altri nostri amici, oltre che gli “appiccichi” bonari sui risultati delle partite, e infine le passeggiate a Livorno e in tutta la Toscana”.

Ancora oggi, Giovanni conserva sulla sua scrivania una foto molto bella dell’amico e cognato Gigi.

Toccante è anche il ricordo dei suoi alunni, quei ragazzi che poi hanno avuto soddisfazioni professionali importanti nel corso della vita, culminate nei loro incarichi di avvocati, notai, ingegneri e dottori.

Il prof. Luigi Cucolo con alcuni suoi studenti. 



Angela Salio è tra quelle che è rimasta più affezionata alla sua figura di “professore amico”.

“Ci ha fatto amare il diritto, materia di per sé fredda e prevalentemente mnemonica. Abbiamo studiato sui testi universitari senza provare nessuna fatica. Intervallava le sue lezioni profonde con aneddoti della sua vita, facendoci entrare in punta dei piedi nel suo mondo. Abbiamo scoperto così delle sue estati trascorse al Lido Azzurro, quando il bagno era popolato dalle personalità più famose dell'epoca, e delle serate a tema con il meglio dell'allora gioventù torrese. Ci parlava della sua famiglia, dei clienti che difendeva, alcuni dei quali spassosi, con aneddoti che ancora oggi colleghiamo a personaggi che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia di Torre. Ci riportava a casa dopo l’orario di scuola con la sua auto e spesso si fermava da “Nunziatiello” per prendere il pane da portare a casa. Non lo prendeva solo per lui, ma anche per noi e non ha mai voluto una lira! Ci accompagnava nelle uscite extrascolastiche. Ricordo una cena dal mitico Gigino, a Vico Equense... Fu l'unico degli insegnanti che decise di essere con noi. Perdemmo l'autobus e insieme ci ritrovammo seduti su un gradino della stazione di Vico a cantare le canzoni di Baglioni fino all'arrivo del bus che ci riportava a Torre. Eravamo ragazzi di 17 anni e uscivamo raramente dalla città. Con lui ci sentivamo al sicuro. Con gli altri insegnanti aveva un bel rapporto di amicizia e quando passavamo per via Gino Alfani, d'estate, li vedevamo cenare e ridere assieme sul mitico terrazzo del parco Belmare”.

Nei ricordi dei suoi ex alunni, altrettanto significativi e divertenti, non mancano i riferimenti alla sua fede calcistica in favore della Juventus, e agli sfottò che reciprocamente si scambiavano il lunedì mattina a scuola.

Ricorda Roberto Camera:

“Da studenti, i momenti più felici li abbiamo vissuti proprio quando era in classe con noi: con la sua voce roca incuteva timore ma poi negli anni abbiamo capito che dietro c’era l’anima dell’eterno ragazzo. Quante discussioni il lunedì mattina, parlando di calcio! Le fedi calcistiche erano opposte e si dibatteva su quale, tra Napoli e Juve, fosse la squadra più forte. Mi diplomai nel 1986 e ricordo che l’anno successivo, quando il Napoli vinse lo scudetto, pensai a lui e al fatto che il lunedì successivo non avrei più potuto prenderlo in giro.

Gli piaceva sedersi sulla cattedra, con noi tutti al centro dell'aula, e chiacchierare di diritto in modo intelligente e a tratti spassoso. Un gran signore”.

Il piacere di stare coi suoi ragazzi lo spingeva a gesti spontanei e anticonvenzionali, inusuali per il ruolo che ricopriva; ma non poteva, e non voleva, reprimere il suo essere un uomo genuino, libero ed espansivo.

Anche Rita Verdezza ne riconosce la grande umanità oltre che la passione con la quale seppe creare quel feeling che è ininterrotto ancora oggi, ad oltre vent’anni dalla sua scomparsa.

“Un grande insegnante, un grande Uomo.

Vi racconto un episodio divertente.

C'eravamo il prof ed io, unici juventini tra 25 terribili tifosi napoletani...

Lui: "Dai Rita, diciamo a questi che differenza c'è tra Platini e Maradona".

Ed io "Prof, il fine perlage… come lo champagne”. Ovviamente eravamo d'accordo per innescare la discussione! Infatti che polemiche e che... risate!”

Carmine Ricciardi esalta la competenza e la preparazione del caro professore:

“Ricordo con passione la figura del mitico professore Cucolo: si, le discussioni del lunedì mattina sulle partite della domenica, ma anche la figura sempre rigorosa nell'illustrare il diritto, materia che ho portato con me per lungo tempo. Un grande docente oltre che un grande amico di tutti i ragazzi”.

L’ultimo ricordo, tenero e nostalgico, lo affidiamo a Rodolfo Babuscio, colui che ha conosciuto gran parte dei personaggi “illustri” della nostra città, anche in virtù del rapporto speciale che aveva con la clientela del suo negozio, simbolo della bellezza, del lusso e dell’eleganza:

“Gigi era una persona gentilissima e piacevole.

La sua magica dimora, che insisteva sulla strada degli innamorati, via Gino Alfani, poteva apparire come un delicato bastione, baciato dal sole e che allungava le sue mire sul nostro azzurro mare.

Si suole dire che “chi non sorride ha qualcosa da nascondere “. Ebbene, Gigi Cucolo per questo era un libro aperto!

Ciao avvocato!”

MATRIMONIO

L’incontro con Carla Sparano, giovane brillante, professoressa e giornalista, fece scoccare la scintilla dell’amore tra i due giovani docenti.

Carla, a ridosso del 1968, svolgeva collaborazione con “La Voce della Provincia” e curava una rubrica, “A colloquio con Carla” che riportava spunti e riflessioni della giovane articolista sulle questioni attuali in quegli anni, parlando di temi che hanno segnato la vita del nostro paese, come le contestazioni dei giovani, ecc.

  Le nozze si svolsero il 25 ottobre 1969 nella Basilica di Santa Chiara a Napoli, con la speciale benedizione del Santo Padre, Il Reverendo Monsignor Giovanni Sparano, zio della sposa, unisce in matrimonio la Dott.ssa Carla Sparano, figlia del Dott. Martino e di Donna Vanna Carrella, con l’Avv. Luigi Cucolo, figlio del compianto Avv. Gabriele e di Donna Chitty Guariglia.


Matrimonio di Luigi Cucolo e Carla Sparano


Compare di anello, l’Avv. Renato Sparano, zio della sposa.

Testimoni: per la sposa il Conte Gaetano de Grassi di Pianura ed il Dott. Benedetto Scotto, vice Prefetto di Napoli; per lo sposo, il Dott. Michele Cappelli, Ispettore Generale Capo di P.S.A.R. e l’Avv. Franco Cucolo, fratello.

La Voce della Provincia, 1969- Raccolta di Antonio Papa-


I festeggiamenti proseguirono nei saloni dell’Hotel Royal, alla presenza, tra gli altri, del Sindaco di Torre Annunziata Giovanni Quartuccio, il Reverendo Monsignor Giovanni Sparano, Il Reverendo Ciro Stanzione, il Conte e la Contessa de Grassi di Pianura, il Dott. Benedetto Scotto e signora, il Dott. Michele Cappelli e signora, la signora Cappelli Ferri, l’Avv. Franco Cucolo e signora, il Grand’Uff. Avv. Vincenzo Zampella e signora, le signorine Maria Maggio e Magda Nives, l’Ing. Vito Del Gaudio e signora, il Dott. Raimondo Marchitiello e signora, il Dott. Alfredo Donadio e signora, la Contessa Vecchi, il Conte Avv. Arturo Vecchi e signora, il Dott. Antonio Di Costanzo e signora, l’Avv. Renato Sparano e signora, la Preside Prof.ssa Giulia Sparano, il Maestro Filippo Ricciardi, l’Ing. Luigi Punzo e signora, il Rag. Enrico Palescandolo e signora, il Cav. Ponzio e signora, ecc.…

Al ritorno del viaggio di nozze la signora Carla riprese la pubblicazione della sua rubrica dalle pagine del periodico cittadino e, nella sua prima pubblicazione, ringraziò tutti coloro che parteciparono al lieto evento.

Luigi Cucolo e la moglie Carla Sparano
















Un male crudele lo rubò all’affetto dei suoi cari il 26 dicembre del 1998 a Livorno dove si era trasferito con la signora Carla e i figli Gabriele e Fabio, a soli 61 anni.

Alla triste notizia, fu grande la commozione che colse tutti coloro che lo conobbero e che, sicuramente, ne avevano conservato il ricordo del suo volto, del suo sorriso, della bontà d’animo dell’amico Gigi.

Un mese dopo, nel trigesimo svoltosi nella chiesa della Trinità, don Pasqualino lo ricordò con una omelia che fece piangere di commozione gli oltre duemila presenti, tanto che l’intero percorso di Via Gino Alfani venne praticamente bloccato dalla fiumana di persone accorse ad omaggiarlo.

Uno dei ricordi più belli di questa storia sono state le parole che mi ha voluto confidare il figlio Gabriele, ricordando che “… il giorno in cui mio padre se n’è andato, non è andato via solo il mio papà, ma il mio miglior amico. Una persona unica e insostituibile. Se con mio figlio riuscirò a lambire la bellezza di quanto mi ha insegnato, avrò esaudito il mio più grande sogno”.

Luigi Cucolo, uomo buono e giusto, amico di tutti, riposa al Cimitero di Livorno.


Grazie a Franco Guardasole, Rodolfo Babuscio, Giovanni Sparano, Angela Salio, Roberto Camera, Rita Verdezza, Carmine Ricciardi per la preziosa testimonianza.

Un grazie, particolare, a Gabriele Maria Cucolo per avermi dato la possibilità di partecipare con questo ricordo a un evento privato della sua famiglia  che mi ha portato alla scoperta e alla conoscenza, purtroppo solo tramite ricordi, della figura umana e straordinaria di suo padre, Luigi "Gigi" Cucolo, l'amico di tutti.

Le foto di Luigi Cucolo, messe gentilmente a disposizione da Gabriele per la pubblicazione di questo post, sono di proprietà della Famiglia Cucolo e non possono essere riprodotte se non con l'approvazione dei familiari. 






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