E' una mattinata d'inferno.
Tra le 11 e le 15,30 centinaia di bombe vengono sganciate dagli aerei americani su Torre Annunziata.
Dalle schede di volo dell'aviazione statunitense risulta che quella giornata era stata predisposta per il "bombardamento ai principali obiettivi strategici di Torre Annunziata."
Oltre i punti strategici, come lo scalo ferroviario, l'ILVA, la centrale elettrica, le officine Ricciardi situate in via Castriota, la Fabbrica d'Armi e tanti pastifici, bombe caddero anche sui palazzi della città uccidendo decine di innocenti e intere famiglie.
Colpiti tra gli altri il pastificio Voiello con due morti, altre distruzioni per villa Vitiello e la cappella di Sant'Aniello.
Distrutta la nuova Chiesa della Trinità che stava costruendo Mons. Farro e lo stesso, assieme a tutti gli operai che vi lavoravano, rischiarono la morte.
A colpire la città furono ben 51 fortezze volanti, i temibili B-26 dell'aviazione americana.
Il numero esatto delle vittime di questa incursione aerea alleata rimasta nella memoria come "29 agosto 1943, il giorno delle bombe" non venne mai accertato, ma tra quelli certi e quelli che furono recuperati successivamente nei palazzi crollati, in particolare su Corso Umberto, se ne contarono almeno una settantina.
Queste povere persone che persero la vita in modo così tragico vennero catalogati dagli alleati come "vittime collaterali".
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