Questa sera approfitto della connessione che finalmente si è decisa ad arrivare fino a noi per ricordare che una volta, nell'agosto del 1957, c'era chi si lamentava sui giornali del continuo arrivo dei turisti da Napoli e da Roma e presagiva tempi duri per gli amanti della quiete e tranquillità per il popolo oplontino.
In effetti il turismo non è mai stato un cavallo di battaglia vincente nei nostri primari desideri di cittadini.
Nel corso dei secoli scorsi siamo stati amanti dell'industria molitoria, dell'arte bianca, della siderurgia, poi abbiamo seguito con simpatia l'epoca del contrabbando.
Del turismo si parlava poco, sottovoce.
Forse solo da qualche decennio, si inizia a valutare l'ipotesi di una conversione verso la fonte turistica come forma di sviluppo economico e sociale, con la creazione dei primi B&B.
Come sempre, poi, ci sono gruppi politici che tentano di approfittare dell'atavico ritardo con cui si svegliamo.
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