Un piccolo estratto tratto dal libro di uno dei piu' illustri concittadini, Gaspare Gargiulo.
Su di lui andrebbero scritte pagine e pagine per raccontare la sua storia.
E' nostro dovere e lo faremo appena possibile.
Nel frattempo, pubblichiamo il suo ricordo dell'evento dell'8 aprile 1906 raccontato sulle pagine della Voce della Provincia da Carlo Malandrino in un articolo molto piu' ampio.
“Furono le ore piu’ tragiche per gli abitanti, che, presi
dal panico, tentavano ogni via di scampo, raccogliendo quante piu’ cose era possibile
dalle loro case, caricando di masserizie carretti e carrozze e, quelli che non
potevano disporre di alcun mezzo di trasporto, caricando le proprie spalle fino
all’inverosimile.
8 Aprile- La lava continua
inesorabilmente la sua discesa. Fortunatamente si frantuma in due rami a pochi
passi del serbatoio dell’acquedotto del Sarno e lo salva, invade la ferrovia
Circumvesuviana e si dirige verso il Cimitero di Torre Annunziata.
I pochi cittadini torresi rimasti in città, confidando in un’ultima
speranza portano in processione l’immagine della Madonna della Neve, fino a
porla al cospetto del fronte lavico che avanza.
E a pochi metri dal
Cimitero e, mentre le condizioni altimetriche del terreno in pendenza e l’intensità
della massa del magma, non consentono alcuna ottimistica previsione, la marcia
distruttrice della lava, invece sovvertendo ogni legge della fisica, si ferma.
Torre Annunziata è salva.”
Il Vesuvio attraverso i secoli-
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